31 ottobre 2010

Daniela Pobega, una fatina a New York (e non solo)

Trieste continua a sfornare talenti per il musical italiano, e una di questi si chiama Daniela Pobega. L'avevo vista l'ultima volta lo scorso maggio nei suoi panni più congeniali - quelli della fata Turchina - al Sistina di Roma, nel Pinocchio della Compagnia della Rancia. Ruolo che le ha portato fortuna, e che le ha spalancato le porte del teatro musicale.
La raggiungo al telefono mentre è in viaggio verso Milano, e verso una nuova avventura musical-e, reduce da due tournee all'estero - New York e Seoul - con Pinocchio e la bella esperienza di Musical StarTS al Castello di San Giusto di Trieste.
Partiamo dunque da Pinocchio nella Grande Mela.
"E' stata un'esperienza bellissima", esordisce Daniela. "Anche se in realtà non sapevamo bene cosa aspettarci, dal teatro che non conoscevamo, al tipo di pubblico che avremmo trovato. Ma il teatro era poi molto più piccolo di quello coreano della scorsa estate, e l'abbiamo riempito sempre, con due repliche al giorno! Il pubblico è stato eccezionale, rideva ad ogni battuta, faceva applausi a scena aperta..."
Che tipo di pubblico c'era?
"Era misto. Una parte, specialmente quello delle matinee, proveniva dalle scuole dove si insegna italiano; poi venivano quelli delle comunità italiane, alcune con svariati decenni di storia alle spalle, e poi, tramite un fenomenale passaparola, tanti americani! E tra questi, per dire, anche un ragazzo che fa Lion King a Broadway, che ho conosciuto quando sono andata a rivederlo per l'ennesima volta!"
Ma per un performer italiano, che effetto fa cantare in un teatro proprio nei pressi di Broadway?
"E' un sogno per tutti noi, è la mecca di tutti i performer! C'era anche un po' di timore, certo, ma per quanto mi riguarda è venuta a sentirmi anche una mia insegnante (Mary Setrakian, vocal coach di Broadway, n.d.r.) che vive a New York, ed era contentissima: non si aspettava un tale livello!"
Se invece dovessi valutare tu stessa la tua carriera fin qui?
"Sono partita con Antonio Calenda e Sogno di una notte di mezza estate, a Trieste, nel 2004, e ne sono molto orgogliosa; subito dopo è arrivato Pinocchio ed è stata la mia fortuna. Un po' perché Marconi ha guardato avanti, e ha scelto una fatina di colore, un po' perché ho conosciuto Federico Bellone - col quale ho fatto poi La Piccola Bottega degli Orrori - e Fabrizio Angelini e l'avventura di Jesus Christ Superstar. E sempre con Pinocchio sono stata in Corea e adesso a New York!"
Ma come hai deciso di intraprendere questa strada?
"E' stato quando ho cominciato a frequentare i musical al Rossetti: c'è stato un momento, guardando Lady Day con Ami Stewart... ho avuto una specie di folgorazione. Sapevo fino a quel punto che avrei fatto la cantante, e invece ho cominciato ad interessarmi di musical theatre; e l'anno dopo, appunto, la Compagnia della Rancia mi ha preso per Pinocchio. E se le cose continuano ad andare bene, vuol dire che ho fatto la scelta giusta."
E da brava triestina, lo scorso settembre hai partecipato a Musical StarTS...
"Devo dire grazie a Riccardo Berdini e Davide Calabrese, che col sostegno di Stefano Curti (direttore organizzativo del Teatro Rossetti, n.d.r.), hanno avuto la grande idea di chiamare a raccolta tutti questi bravi performer triestini che fanno musical, che hanno studiato a Bologna alla BSMT, ed hanno dimostrato che anche a Trieste si poteva costruire qualcosa di inedito. C'è stato questo primo concerto, e speriamo ci siano altre iniziative... Un'altra data per Musical StartTS sarebbe auspicabile, ma rimettere insieme tutti la vedo difficile: tre sono impegnati nella Bella e la Bestia a Roma, io in un'altra produzione, Calabrese con gli Oblivion..."
Domanda classica: un ruolo che ti piacerebbe interpretare, o un sogno che ti piacerebbe realizzare.
"Ah! Ce l'ho, ma non so se porta sfortuna dirlo!"
Allora cambio domanda: un ruolo che ti ha sempre affascinato...
"Dunque... e se ti dicessi i miei tre musical preferiti, così lasciamo all'intuizione? Sono Il Re Leone, I Miserabili, e Wicked!"
Punti in alto, insomma!
"Vero! Se mai li faremo in Italia, ma non credo..."
E a proposito, come vedi lo stato di salute del musical nel nostro paese?
"Mi sembra sia in ottima salute: con l'arrivo della Stage, e con il lavoro che ha fatto la Rancia prima, ci stiamo avvicinando sempre di più al livello estero, almeno spero, anche soprattutto per l'inserimento dell'orchestra dal vivo; e anche perché nascono sempre di più scuole di musical, ed è sicuramente un buon segno."
Lasciamo quindi Daniela al suo viaggio verso Milano, e verso questo nuovo ruolo, che ancora per qualche giorno non si può dire. Ma sarà l'ennesimo successo, ne siamo sicuri.

07 ottobre 2010

Dai cowboy alla brillantina, passando per scacchiere, parodie e giorni felici

Quella che parte in questi giorni al Politeama Rossetti di Trieste è davvero una stagione senza precedenti per qualità e quantità di offerte, titoli e nomi in cartellone. Come di consueto punterò l'attenzione sui titoli in programma nella stagione dei Musical & Grandi Eventi, che quest'anno compie dieci anni e che sarà festeggiata in grande stile col primo titolo in cartellone: Musical Rocks, in scena dal 14 ottobre.
Si tratta di un grande evento, un po' festa, un po' karaoke, che giunge a Trieste in esclusiva per l'Italia dopo solo due tappe internazionali a Monaco e Vienna e che raccoglie i brani e le coreografie più entusiasmanti dei grandi musical americani, inglesi e tedeschi, da Jesus Christ Superstar, al Rocky Horror Show, a Elisabeth, a Tanz der Vampire e Mamma Mia!, e tanti tanti altri.
La stagione proseguirà il 24 novembre con un classico di Rodger & Hammerstein: Oklahoma!, un vero capolavoro della Broadway degli anni d'oro qui riproposto nella versione che ha debuttato quest'estate nel Regno Unito in un lungo e applaudito tour. Tra i protagonisti una cara conoscenza dello star system del musical: Marti Webb, già apprezzata performer nella prima edizione di Tell Me on a Sunday di Andrew Lloyd Webber, e che qui sarò affiancata da due nomi noti dei palcoscenici londinesi, Mark Evans ed Emma Sutton.
Il 1° dicembre arriva il dissacrante e innovativo Swan Lake di Matthew Bourne, che ribalta i canoni del balletto di Tchaikovskij mettendo in scena un cast esclusivamente maschile, seguito il 4 gennaio 2011 da The Seven Finger "Traces", uno spettacolo di grande suggestione che mescola danza, acrobazia, canto e giocoleria.
Il musical ritorna protagonista il 26 gennaio con Flashdance, l'adattamento teatrale del celebre film degli anni Ottanta messo in scena da Stage Entertainment con la collaborazione della Compagnia della Rancia. Tutto in italiano, come da tradizione della multinazionale dell'intrattenimento che in ogni paese impianta i grandi titoli del musical tradotti e adattati, Flashdance avrà la regia del giovane e talentuoso Federico Bellone. Un titolo in cui crede anche il Rossetti, se ne prevede ben 15 repliche.
Il 1° marzo ritorna sul palco triestino C'era una volta... Scugnizzi, uno dei più riusciti esempi di musical totalmente italiano, che racconta una toccante e lacerante storia di amicizia, morte e riscatto sullo sfondo di Napoli.
Dal 12 aprile uno dei due titoli per palati esigenti presenti in cartellone: Chess, il primo musical di Benny Andersson e Bjorn Ulvaeus degli ABBA scritto assieme a Tim Rice, e a Trieste proposto nella geniale versione di Craig Horwood che, analogamente a quanto fatto con Sunset Boulevard messo in scena a Londra due anni fa (e che vedremo al Rossetti nel 2012?), fa suonare a rotazione tutti gli strumenti musicali previsti dalla partitura ai performer, che così li usano anche come oggetti scenici.
Il 18 maggio spazio al nuovo spettacolo della Rancia, Happy Days, un musical ispirato allo storico telefilm degli anni Settanta, portato a teatro da Garry Marshall (quello di Pretty Woman) ricreando personaggi, ambienti e situazioni della Milwaukee del 1959.
Il 24 maggio ecco l'altro titolo "chicca": Spamalot, dei Monthy Python, a Trieste nella versione originale inglese con tutta la sua carica comica e parodistica su tutto quanto è show-business e musical, compresa una irriverente presa in giro dei leit-motiv zuccherosi e romantici alla Lloyd Webber.
Chiude il cerchio, dal 7 giugno, un grande classico del musical di tutti i tempi, anche questo proposto nell'originale versione inglese prodotta da David Ian (ormai una consolidata presenza nelle stagioni al Rossetti): Grease. Che, permettetemi, non ha bisogno di troppe presentazioni, è divertimento allo stato puro.
Fuori abbonamento altri titoli interessanti: il ritorno a grande richiesta di We Will Rock You, dell'inedito Aladin con Manuel Frattini e dell'ormai prezzemoloso Oblivion Show.
Spero di riuscire a parlarvi in prima persona di qualche titolo presentato. Ma anche quest'anno la famiglia avrà la precedenza, mi sa...