11 dicembre 2009

And all that jazz!

Trieste, 10 dicembre 2009 - Uno spettacolo elegante, raffinato, muscolare, sinuoso, sensuale; che altri aggettivi trovare? Solo il numero d'apertura, coi suoi movimenti precisi, puliti, minimali, lascia senza fiato, e vale da solo l'intero musical. E' facilissimo lasciarsi rapire dall'alchimia che si crea in questo Chicago, il musical di Kander & Ebb in scena in esclusiva nazionale al Rossetti di Trieste, nella produzione originale inglese (quella che sta inesorabilmente scalando le vette dei primi 10 musical più visti di tutti i tempi, sia a Londra che a Broadway). E' una magia che si crea pian piano tra i performer e i musicisti schierati in bella vista, che giocano, entrano nella storia, interagiscono con i personaggi, e - dettaglio invero non trascurabile - suonano divinamente. Uno spettacolo nello spettacolo. Chicago è fatto di nero e di luce: di nero come i costumi, elegantissimi eppure così essenziali; nero come la scenografia, fatta di una scala e qualche sedia; e di fasci di luce che scolpiscono corpi, sottolineano situazioni, definiscono ambienti e stati d'animo. Un musical fatto di musica - e che musica; di parole, asciutte, non ce n'è una di troppo; di coreografie - e che coreografie (non per niente sono di Ann Reinking, sullo stile di Bob Fosse, che le aveva create per la prima edizione del 1975); di trama, che sembra cucita addosso alla televisione di questi tempi strani, di processi in prima serata, di giornalismo trash, di assassini che diventano star.
Non mi dilungo sulla bravura del cast; è assolutamente superfluo, ma occorre citare almeno i protagonisti: Twinnie-Lee More (Velma Kelly), sottilmente snob; Miriam-Elwell Sutton (Roxie Hart), arrivista e caciarona; Gary Wilmot (Billy Flinn), senza scrupoli, con un sorriso e una classe grandi così; Adam Stafford (Amos), auto-ironico e irresistibile. Gli altri protagonisti si fanno ascoltare e guardare, tutti; e credetemi, c'è di che guardare, e c'è di che ascoltare.

30 novembre 2009

Le stelle stanno per brillare!

Ci siamo quasi: tra qualche giorno si metterà in moto la macchina promozionale per Le Stelle del Musical, l'ultimo appuntamento di questo ciclo a cui ho creduto tanto, che si terrà il 21 dicembre a Staranzano, il mio paese, nella bella Sala San Pio X.
Ho dedicato tutto l'anno alla preparazione dell'evento, che vuol essere soprattutto una bella serata di beneficenza a favore dell'associazione FABIS (Famiglie con Bisogni Speciali), una bella realtà cittadina che si occupa di disabilità, dando un concreto aiuto alle famiglie in difficoltà.
Lasciata la star ospite a inseguire i suoi giusti successi nazionali (ahò, quant'è difficile star dietro alle star), e avendo già collaudata la formula a giugno, sul palco ci saranno nuovamente il Piccolo Coro di Monfalcone, diretto da mia sorella Francesca, e la voce e la musica di Federica Bressan, di cui questa sarò probabilmente l'ultima esibizione: ha infatti iniziato gli studi di Ingegneria, sembra con ottimo profitto.
Seppur in versione "natalizia", con tanti brani in tema, ovviamente la serata sarà in gran parte dedicata ai film e al teatro musicale; e a condurre ci sarò io. Vi aspetto.

17 ottobre 2009

Domande e risposte

Riprendo questo giochino rubato dal blog di Martina, Zwischen Himmel und Erde.

Dunque, innanzitutto i miei 10 musical preferiti:
1. Sunset Boulevard
2. Elisabeth
3. The Phantom of the Opera
4. Tanz der Vampire
5. Rebecca
6. Whistle down the Wind
7. The Woman in White
8. Beauty & the Beast
9. Jekyll & Hyde
10. Grease

Ed ora, via con le domande...

Come sei venuto a conoscenza del n. 7?
Da webberiano incallito, leggendo le news sul sito della Really Useful, appena Lloyd Webber decise cosa avrebbe scritto dopo il flop di The Beautiful Game.

Il 4 potrebbe diventare un buon film?
E' già tratto da un film. Ma rivederlo trasformato in film, sarebbe fenomenale.

La tua canzone preferita dal 10?
Summer Nights. Ne ho scritto anche una parodia, interpretata da tutta la mia compagnia di amici, in occasione delle nozze di mio fratello.

Il tuo attore preferito dal cast originale del n. 3?
Steve Barton, sicuramente, e Sarah Brightman in stato di grazia.

Quante volte hai visto il n. 9?
Una a teatro, nella versione italiana del TSA; a spezzoni il dvd della versione di Broadway con David "Supercar" Hasselhoff.

L’ultima volta che hai visto il n. 8?
Mai; ma spero di vederlo perlomeno a Milano, ora che starà lì fino a luglio 2010.

Chi è il tuo personaggio preferito dal 2?
La protagonista, indubbiamente; e certamente Der Tod.

Il miglior posto da cui hai visto il 6?
Magari averlo visto!

Il miglior attore mai apparso nel n. 9
Credo proprio Thomas Borchert nella versione austriaca.

Dai un voto (da 1 a 10) al n. 10
8. Grease mi mette sempre allegria e buonumore. E' un inno alla gioventù.

Mai fatto “stage door” per il 3?
No; l'ho visto solo una volta, a Stoccarda.

Che merchandising hai dello spettacolo n. 5?
Brochure, sciarpa, doppio CD completo e CD con le highlights.

Il n. 8 è del tuo compositore preferito?
No, anche se amo molto le musiche di Alan Menken.

Il miglior costume dal n 7?
Quale? Son tutti borghesi-vittoriani…

Il tuo attore preferito dal n. 1?
Glenn Close. Non c'è paragone con le altre Norma.

Quante volte hai visto il n. 4?
Mai. Spero di recuperarlo a Vienna questa stagione.

La tua scena preferita dal n. 8?
Il ballo e "Be Our Guest".

Hai i CD di tutti gli spettacoli composti dal compositore del n. 1?
Ovvio.

Potresti recitare tutto lo spettacolo n. 6 a memoria?
No, tutto no.

Il primo musical che hai visto live?
Chorus Line della Compagnia della Rancia, stagione 1990-91.

Il tuo primo musical a Broadway?
Magari…

Il tuo primo musical off- Broadway?
Magari...

Il musical che ti ha fatto innamorare del musical?
Il Fantasma dell'Opera. Conoscevo già JCS, Evita e Joseph... ma il Phantom è stato folgorante.

Il tuo musical preferito in assoluto?
I primi 3.

Mai uscito da un musical all’intervallo?
Mai. Ma ho avuto una forte tentazione durante Il violinista sul tetto con Moni Ovadia.

La tua canzone preferita in assoluto?
Troppe per deciderne una soltanto. Dipende dal momento.

Il tuo testo preferito in assoluto?
Quelli di Michael Kunze sono imbattibili. Ma tutto Sunset è un capolavoro.

La tua battuta (dialogo) preferita?
“I am big. It’s the pictures that got small” (Sunset Blvd)
"Ich habe sie geliebt" (Elisabeth)

Sei uno di quelli che esce a metà degli applausi finali?
No.

Hai una possibilità di tornare indietro nel tempo, e puoi vedere un musical – qualsiasi show, qualsiasi cast, ovunque. Quale scegli?
The Phantom of the Opera, Original London Cast.
Sunset Boulevard, Original Los Angeles Cast.
Tanz Der Vampire, Original Wien Cast.

La tua performance preferita dai Tony di quest’anno?
Basta il numero d'apertura. In Italia ci arriveremo fra un secolo. Forse.



16 ottobre 2009

Gatti in saldo

Ahimé, devo essere brutale. La Compagnia della Rancia ha avuto il coraggio - questo sì, bisogna dargliene atto a Marconi - di stravolgere il CATS planetario che tutti conosciamo, se non per averlo visto dal vivo, perlomeno nella versione in DVD.
Ma non ci siamo. Le nuove coreografie, ideate da Daniel Ezralow, non vanno più in là di sculettamenti, alzatine di spalle, mani sfarfallanti e qualche piroetta. Cancellate le geniali movenze feline di Gillian Lyne, che erano l'impronta (è il caso di dirlo) del musical, qui sembra di essere al più piatto dei game-show serali, tra letterine, ereditiere e compagnia bella. E' vero, non mi intendo certo di danza; però, quando nel Jellicle Ball, che dovrebbe essere il clou della festa, i gatti si mettono il kimono nero e si muovono al ralenty come fosse un rito giapponese, checché ne dica Marconi, mi è sembrato di vedere uno dei momenti più bassi della Tosca di Dalla (anche lì c'era Ezralow), il balletto dei preti e delle suore in mutande e tonache. Il che è tutto dire.
I costumi. Allora, francamente, parlare di costumi è azzardato. La Maison Coveri ha elaborato una serie di tute e pigiami che neanche nei peggiori outlet. Sembrano costumi in saldo che potrebbero usare le compagnie amatoriali. Se poi aggiungiamo il trucco, per metà una maschera rigida sul volto, si toglie anche tutta l'espressività che era l'altro tocco in più di Cats.
C'è anche del buono, che discorsi. La scenografia. L'impatto è suggestivo: il retro di un luna park, un grande ottovolante illuminato dalla pallida luce della luna, una rete che i gatti useranno spesso e volentieri, e poi tazze rotte, giornali, lattine, copertoni.
E poi le voci, e l'orchestra. Il cast, dal punto di vista vocale, è ottimo. Appena recupero i nomi, li faccio più che volentieri, per il momento una nota di merito particolare a Deuteronomio e Grisabella, quest'ultima con la bella voce di Giulia Ottonello (però, in Memory, non mi si può tagliare così la coda...). L'orchestra, 15 elementi, non sbava una nota, interpretando magistralmente la raffinata e complessa partitura webberiana.
L'adattamento. Onore a Franco Travaglio, che ancora una volta ha saputo cogliere tutte le sfumature del complesso testo di Thomas Eliot, riuscendo a incastrarle nella melodia con garbo e sprazzi di semantica genialità.
Anche le invenzioni registiche non mancano, bisogna darne atto a Marconi (con il quale, subito dopo lo show, ho scambiato quattro chiacchiere; ovviamente ha difeso a spada tratta la sua creatura, quando gli ho accennato le mie perplessità): l'ouverture rinuncia ai gatti che spuntano da ogni dove in platea e sul palco, per poi rovesciarli addosso al pubblico - con gran divertimento - durante The Naming of Cats; Jennyanydots rinuncia al tip-tap per un'originale scena su enormi gomitoli di lana; Skymbleshanks viaggia su e giù per il palco a bordo di un enorme carrello della spesa; Mungojerrie e Rumpleteazer letteralmente fanno acrobazie con un copertone; Deuteronomio che legge l'Old Possum Book of Practical Cats ad inizio del secondo atto; e tutto il numero di Gus è da antologia per le soluzioni trovate e - soprattutto - per il testo di un'ironia sopraffina. Peccato per l'uscita di scena di Grisabella, che scimmiotta l'originale sul copertone volante, stavolta scegliendo la tazza di cui sopra, ma nel quale manca tutto l'emozionante pathos dell'originale.
Il pubblico, che gremiva il Teatro Nuovo in ogni ordine di posto, ha comunque gradito.

13 ottobre 2009

Gatti e fantasmi a Coney Island

Con uno di quei miracoli che solo gli Uffici Stampa possono fare (magari con una spintarella...), sono riuscito a far saltar fuori un biglietto per l'anteprima di Cats a Udine, al Teatro Nuovo.
Ci andrò giovedì sera, 15 ottobre, mentre la "prima" regionale sarà il giorno prima. Questo nuovo allestimento tutto italiano mi incuriosisce e mi spaventa allo stesso tempo: che Cats troverò? Dopo aver visto due volte l'allestimento originale, con ancora negli occhi e nelle orecchie la splendida serata al Rossetti di due anni fa, il dubbio rimane.
Dalle poche cose viste finora, i costumi suscitano qualche forte perplessità. E' vero che quelli originali erano smodatamente legati alla loro epoca, gli Anni Ottanta, ma erano ormai vere icone teatrali. Vedere Grizabella con un look così... slavato, mi fa un certo che. In ogni caso, staremo a vedere, e a sentire, soprattutto l'adattamento in italiano, che è la cosa che mi interessa di più.
Ma c'è nell'aria qualcosa di nuovo che riguarda sempre l'universo musicale webberiano, ed è il phantomatico sequel del Fantasma dell'Opera, quel Love Never Dies che è stato presentato in pompa magna al mondo intero lo scorso 8 ottobre. Non ho resistito alla tentazione, e ho già prenotato il CD+DVD che uscirà a fine marzo 2010, così ho potuto anche scaricare in anteprima uno dei brani della nuova partitura, il Coney Island Waltz. A un primo ascolto, sembra molto più The Woman in White che Phantom, ma l'orchestrazione lussureggiante lascia ben sperare per un musical che dovrà dimostrare con tanta fatica di valere qualcosa.
A Broadway e in Australia già ci credono, visto che sono già fissate le relative "prime", oltre al debutto londinese del prossimo marzo.
La cosa curiosa, è che sia il nuovo Phantom che il Cats risciaquato in Arno sono ambientati a Coney Island, entrambi in un luna park. Strano il mondo del teatro musicale, a volte.

06 settembre 2009

Anche quest'anno, il Rossetti è superstar

Non ci sono i titoli che speravo (ma che forse forse arriveranno la stagione prossima), ma in ogni caso è davvero un cartellone coi fiocchi quello che il Politeama Rossetti ha preparato per il 2009/10. Due esclusive italiane e altri titoli eccezionali che catapultano Trieste a pieno diritto nelle capitali del musical europeo.
Si comincia con Chicago, il 9 dicembre (ok, prima c'è Thriller Live, il 3 novembre, lo show dedicato a Michael Jackson, ma al sottoscritto non interessa): il grande classico del West End londinese, celebre per il rigore delle coreografie, l'essenzialità della scenografia, l'eccezionale disegno luci, e quell'atmosfera swinging che aleggia in tutti i brani, arriva a Trieste nella produzione inglese originale, con Gary Wilmot star indiscussa.
Si continua il 14 gennaio 2010 con il proiettiano Pippi Calzelunghe (coreografie di Fabrizio Angelini), altro titolo che non mi attira granché, e il 27 gennaio con l'inedito allestimento italiano di We Will Rock You.
L'evergreen Aggiungi un posto a tavola giungerà per la prima volta a Trieste (strano, no?) il 17 febbraio, e stavolta sarà curioso vedere Gianluca Guidi nella parte che a suo tempo fu di suo padre; seguirà l'altro atteso allestimento italiano di questa stagione (oltre, naturalmente, a La bella e la Bestia che rimane stabile a Milano, ed al Cats della Rancia che invece toccherà Udine in anteprima nazionale già in ottobre): Avenue Q, con i pupazzi ridisegnati da Arturo Brachetti e tanta ironia e sarcasmo adattati alla vita del nostro Paese, l'11 marzo.
Davvero eccezionale l'accoppiata finale: l'unica tappa italiana del tour mondiale di West Side Story, il capolavoro di Bernstein e Sondheim, che sbarcherà al Rossetti il 15 aprile; e l'arrivo della produzione originale inglese del revival di Evita, il grande classico di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice, l'8 giugno.
Tra tanta abbondanza, anche una piacevole riconferma: l'Oblivion Show, ampliato e riveduto e con l'inedita regia di Gioele Dix. In Sala Bartoli dal 9 marzo.
Insomma, c'è di che gioire. Resta da capire quanti di questi titoli riuscirò a vedere, a causa del mio lavoro da globe-trotter...

17 agosto 2009

Novità in DVD e CD

Ogni tanto fa bene fare un giretto sul sito di Sound of Music. A parte il fatto che ogni volta riempirei il carrello, e devo stare molto attento a non farmi tentare ad ogni click, ma oggi ho fatto un sobbalzo: dall'11 settembre sarà disponibile il DVD di Rudolph, il musical "semi-flop" di Frank Wildhorn che ha claudicato un po' a Vienna la scorsa stagione, e che comunque riaprirà al Raimund Theater il prossimo 10 settembre. Non so se sia colpa della musica non così interessante o del soggetto un po' maltrattato, certo io non avrei affrontato un viaggio nella capitale austriaca solo per vederlo (cosa che invece probabilmente succederà per il Tanz der Vampire con Thomas Borchert, al Ronacher dal 16 settembre, in dicembre...), ma magari merita un recupero in DVD.
E, se nella vostra cd-teca hanno trovato
spazio i 6 cd delle belle compilation Musical Stars 1 e 2, non lasciatevi sfuggire questi ulteriori 5 cd di Musical Emotions, con alcuni brani già sentiti e strasentiti, ma con tante novità interessanti.
Insomma, carta di credito, preparati...

15 luglio 2009

Le Stelle del Musical brillano a Poffabro (PN)



Ancora un appuntamento prestigioso per Le Stelle del Musical, questa volta in versione voce + pianoforte + violoncello, nella suggestiva Piazza Giacomo Marizza a Poffabro, incantevole borgo in provincia di Pordenone, sabato 18 luglio alle 21.
La voce sarà sempre quella magica di Federica Bressan, accompagnata al pianoforte da Arno Barzan e - novità - dal violoncello di Mariano Bulligan.
Il programma che vedete in locandina si commenta da sè. Io purtroppo non ci sarò a far da filo conduttore... ma spero che voi non mancherete!

13 luglio 2009

Musical in Maremma

*** ATTENZIONE AGGIORNAMENTO ***

Vi segnalo più che volentieri il recital Famous Songs from Films and Musicals che Anna Hurkmans, una delle "storiche" lettrici di questo blogarello, terrà al Podere "Il Molino" a Castiglioncello Bandini (GR) - alle pendici del Monte Amiata, nel "cuore" della mia amata Maremma - nel pomeriggio del 16 agosto prossimo (l'appuntamento del 2 agosto è stato ahimé rimandato all'ultimo momento).
Accompagnata al pianoforte da Ermanno Testi, Anna si esibirà in un raffinato e impegnativo repertorio che spazierà, tra gli altri, da Someone to watch over me di Gershwin a Night and Day di Cole Porter, da Speak Low di Kurt Weil ai più famosi brani tratti da Cabaret, da Send in the Clowns di Sondheim a Don't cry for me Argentina di Lloyd Webber, fino a tre brani tratti dai musical Vincent e Don't cry, butterfly che Anna ha composto assieme a Raffaele Paglione (che saluto!).
Info per raggiungere la località: Katriona Munthe - tel. 3343704913

Inoltre, un'altra bella notizia riguardante il duo Hurkmans/Paglione: sul sito www.inmusicals.net potete ascoltare alcuni brani tratti proprio da Don't cry, butterfly interpretati da Susan Rigvava Dumas, la star di Rebecca, che per l'occasione veste i panni di Mata Hari. Che sia un buon auspicio?...

04 luglio 2009

Operetta a metà

Non ne avevo ancora scritto perché in realtà non c'è molto da scrivere sul quarantesimo Festival dell'Operetta di Trieste che apre i battenti stasera con l'ennesimo allestimento de La Vedova Allegra. Un titolo sicuro, certo, sul quale il Teatro Verdi punta praticamente tutte le sue carte in questi anni di crisi. Gli altri due titoli, tanto per fare un po' di programma, sono Il Conte di Lussemburgo in forma semi-scenica, che girerà tra Gorizia (Auditorium della Cultura Friulana), Muggia (piazza Marconi) e Castello di Miramare (sala del trono); e Sogno di un valzer in forma di concerto, che oltre alle tre location già citate toccherà anche Paluzza (UD).
Poi c'è il Carosello dell'Operetta Ungherese (musiche di Lehar, Abraham e Kalman) alla Sala Tripcovich e al Castello di Udine; e il gran finale con il concertone sospeso tra operetta e musical classico Tutti insieme operettisticamente, di nuovo in Teatro Verdi.
A completare il tutto, la ripresa riveduta e aggiornata della storica mostra Tu che m'hai preso il cuor, al Palazzo Gopcevich sul canale di Ponterosso.
Questo è quanto, per dovere di cronaca. Come sapete, doveri di famiglia mi impediscono ancora di poter gustarmi in tranquillità una serata teatrale, a parte rarissime eccezioni. Per cui ancora quest'anno passo.
Per ogni ulteriore informazione vi rimando al sito del Teatro Verdi, e vi saluto: me ne vò una settimana al fresco in Alto Adige!

14 giugno 2009

Le Stelle brillano sempre!!!

Ancora una volta la formula ha funzionato: Le Stelle del Musical ha fatto il "tutto esaurito" anche a Monfalcone, all'Oratorio Mons. Foschian (ma i monfalconesi riconoscono subito il posto come... la palestra di Largo Isonzo!), grazie alla perfetta alchimia che si è venuta a creare tra i protagonisti: la giovane cantante e pianista goriziana Federica Bressan (in foto) e i bravissimi bambini del Piccolo Coro di Monfalcone.

Nutrivo più di qualche dubbio prima del debutto: la travagliata "gestione" dell'ospite maschile (Davide Calabrese è giustamente emigrato a Milano con il gran successo degli Oblivion, e aveva già rinunciato al nostro progetto un mese e mezzo fa), la diretta concorrenza della frequentatissima Festa del Vino in centro storico a Monfalcone con tanto di negozi aperti fino a mezzanotte, la concomitante Rassegna Bandistica Giovanile Internazionale in Teatro Comunale, e un numero imprecisato di sagre pre-estive negli altri centri del mandamento, senza contare che il seguitissimo quotidiano locale Il Piccolo aveva clamorosamente sbagliato data nell'articolo che annunciava il concerto, mi facevano temere una debacle clamorosa. E invece... il musical, e i bimbi, hanno fatto la magia. La sala si è riempita di un pubblico attento e partecipe, che ha apprezzato con lunghissimi battimani e ovazioni la scelta dei brani, la loro interpretazione e anche... il presentatore (^__^) e le sue slide che davano la giusta ambientazione ad ogni brano.

La parte del leone l'hanno fatta i brani tratti dai grandi film d'animazione e film della Disney (Il Libro della Giungla, Pocahontas, La Sirenetta, Mary Poppins), ma non sono mancate autentiche chicche come Over the Rainbow dal Mago di Oz, Papa can you hear me? da Yentl e la struggente Beautiful That Way da La Vita è Bella (che musical non è, ma... ci piaceva e l'abbiamo messa in scaletta!).

Spero di postare al più presto qualche estratto video; ma l'avventura delle Stelle continuerà ancora a Monfalcone il prossimo dicembre!

24 maggio 2009

You'll never walk alone: i musical dell'età d'oro

Non so se ve ne siete accorti, ma il musical "classico" non è proprio nelle mie corde. Intendiamoci, come ha scritto qualcuno forse con troppa leggerezza, c'è sempre più melodia e inventiva in Oh, what a beautiful morning da Oklahoma! che in tutta la produzione webberiana, e degli anni d'oro del musical rimangono sempre capolavori riconosciuti come South Pacific, The Sound of Music, Carousel, Annie Get Your Gun, The King And I, My Fair Lady e tanti tanti altri.
Per quanto mi riguarda, apprezzo molto di più, forse solo per non conoscere appieno i titoli appena citati, lavori che vanno da West Side Story in poi (se non da Jesus Christ Superstar in poi); ecco, apro questo post, come suggeritomi, appunto per illuminarmi sull'epoca che per me rimane ancora pseudo-sconosciuta, ma che tuttavia riesce a incantarmi con la poesia dei suoi brani più belli e celebri. Un titolo su tutti: You'll never walk alone, ad esempio.
Siete dunque liberissimi di scrivere di quelli che avete visto, magari in qualche lussuoso revival del West End o di Broadway, perché la vecchia Europa continua invece a sfornare blockbuster Disneyani e titoli traballanti da Wildhorn a Kunze/Levay. Attendo fiducioso.

In attesa del 40° Festival dell'Operetta...

Benvenuto! Lo so, stai cercando notizie sul Festival dell'Operetta 2012... ebbene, mettiti il cuore in pace, non ci sarà, a meno di clamorose soprese dell'ultimissima ora.
Se ti va, continua a dare un'occhiata al resto del blog; parliamo di musical.




...l'atmosfera triestina si scalderà (oddio, considerate le temperature tropicali di questi giorni non è proprio così necessario...) con TriesteOperetta al Ridotto, la rassegna musicale d'inizio estate dedicata alla piccola lirica che, promossa dall'Associazione Internazionale dell'Operetta, quest'anno giunge alla sua quinta edizione e preparerà il terreno per l'atteso quarantennale del più blasonato festival triestino.

“Trieste non può e non deve perdere il suo Festival dell’Operetta” – ha sottolineato con forza Claudio Grizon, presidente dell’Associazione Internazionale dell’Operetta - Friuli Venezia Giulia, nel corso della presentazione di TriesteOperetta al Ridotto, qualche giorno fa. “Noi, anche quest’anno, abbiamo fatto la nostra parte – ha annunciato con orgoglio - : offriremo agli appassionati della piccola lirica un’eccezionale evento espositivo che presenteremo ufficialmente a giugno e che ci farà ripercorrere oltre cinquant’anni d’operetta a Trieste”.

“Confidiamo che il nostro pubblico – ha concluso Grizon - sottolinei ancora una volta il successo di questa rassegna che si concluderà con il Gran Gala del Festival dell’Operetta che vedrà protagonisti l’orchestra ed il coro del Teatro Lirico G. Verdi, diretti dal maestro Romolo Gessi, e la partecipazione del coro di voci bianche “I piccoli Cantori della Città di Trieste” diretto da Maria Susovsky”.

Un Ballo al Savoy, Sandro Massimini e la gioia di vivere e Operetta forever - Festa della piccola lirica, sono i titoli dei tre spettacoli che animeranno la rassegna in programma giovedì 11, giovedì 18 e giovedì 25 giugno, tutti con inizio alle 18.00. Il quarto appuntamento si svolgerà invece venerdì 31 luglio, alle 20.30, al Teatro Verdi, a conferma della consolidata collaborazione stretta dall’Associazione con il Teatro e l’Associazione Aurora Ensamble.

Nel dettaglio:

Giovedì 11 giugno, alle ore 18.00, al Ridotto, sarà la volta di Un ballo al Savoy che vedrà protagonisti i solisti della compagnia Corrado Abbati, Antonella Degasperi (soubrette), Raffaella Montini (soprano), Carlo Monopoli (tenore), Fabrizio Macciantelli (baritono) accompagnati al pianoforte da Patrizia Soprani.
Il programma è un omaggio ai ritmi e alle melodie degli anni ’30 con musiche di P. Abraham, R. Benatzky e R.Stolz.

Seguirà invece giovedì 18 giugno, sempre alle ore 18.00 e al Ridotto, Sandro Massimini e la gioia del vivere, un racconto in musica degli anni indimenticabili del grande artista, segnati dai grandi successi ottenuti nell’ambito del Festival dell’Operetta di Trieste sin dall’esordio del 1970 nel “paese dei campanelli” che lo videro protagonista di molte produzioni. Protagonisti: Andrea Binetti, tenore, Ilaria Zanetti e Massmo Marsi accompagnati al pianoforte da Roberta Torzullo.

Concluderà i concerti al Ridotto, giovedì 25 giugno, alle ore 18.00, Operetta Forever – Festa della piccola Lirica. Ad esibirsi in arie, duetti e brani d’assieme tratti dal repertorio della “piccola lirica” saranno Gisella Sanvitale e Andrea Binetti, Ilaria Zanetti e Nicolò Ceriani, Krisztina Nemeth e Massimo Marsi, Simonetta Cavalli e Giuliano Pelizon, accompagnati al pianoforte da Roberta Torzullo.

TriesteOperetta si concluderà, venerdì 31 luglio alle 20.30 al Teatro G. Verdi con Tutti Insieme…operettisticamente! Gran Gala del Festival dell’Operetta con l’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico “G. Verdi” di Trieste, direttore Romolo Gessi, direttore del Coro Lorenzo Fratini, con Silvia Dalla Benetta soprano, Elena Borin soprano e Andrea Binetti tenore, e con i Piccoli Cantori della Città di Trieste diretti da Maria Susovsky.

Info: Associazione Internazionale dell’Operetta FVG (Via Ponchielli, 3 – Trieste; tel. 040-364200; email info@triesteoperetta.it)

30 aprile 2009

Stefano Curti: "E il prossimo anno vi porto West Side Story"

Trieste, 22 aprile 2009 - Appena dopo la conclusione della prima di Mamma Mia! al Rossetti, poco prima di raggiungere il Café Rossetti per il party, raggiungo Stefano Curti - il direttore organizzativo del teatro - nel foyer. Visibilmente soddisfatto, risponde volentieri alle mie domande.
Stefano, gli applausi non si sono ancora spenti; l'operazione Mamma Mia! si è rivelata un grande successo...
Non ha smentito la fama di musical campione d'incassi in tutto il mondo. E' uno spettacolo entusiasmante, veramente, che riesce a trasmettere la stessa energia in Inghilterra, in America, in Corea, in Giappone e qui a Trieste: dappertutto!
E intanto è già annunciato un grande titolo per la prossima stagione...
Non si può restare e vivere sui successi: stiamo già lavorando per l'anno prossimo, credo che ci sarà più di una produzione internazionale che arriverà a Trieste, e la prima di cui abbiamo già chiuso l'accordo è appunto West Side Story, nell'edizione originale americana che sta facendo un tour mondiale, e che a Londra ha ricevuto numerose nomination agli Olivier Awards - fatto singolarissimo per una produzione di giro - ed è uno spettacolo magnifico. Dagli Abba passeremo a Leonard Bernstein!
La prossima stagione Milano offrirà La bella e la Bestia, Roma la nuova produzione di Cats in italiano; per Trieste quando saranno maturi i tempi per una produzione stabile?
Per una produzione stabile qui è difficile, perché già abbiamo vinto lo scorso anno con una settimana di Cats, quest'anno Mamma Mia! rimane due settimane, possiamo arrivare forse a tre o quattro; di più francamente è molto, molto difficile. Però, chi lo sa... Non mettiamo limiti a quello che può succedere. Abbiamo le strutture, abbiamo un teatro come il Rossetti che è l'ideale ed è uno dei pochi teatri storici che ospita una produzione come Mamma Mia! Questo è uno spettacolo che normalmente va nei palasport, o in grandi teatri moderni; qui siamo in un teatro costruito a fine Ottocento, che porta una delle più grandi produzioni del Duemila.
In una città che è forse la più piccola tra quelle toccate dal tour internazionale...
Assolutamente sì: la produzione aveva qualche perplessità a venire a Trieste, inizialmente, perché di solito va in centri da un milione di abitanti in su... E qui siamo a poco più di duecentomila! Ma siamo riusciti a vincere le loro perplessità iniziali perché abbiamo avuto la fortuna che lo stesso team tecnico arrivato qui lo scorso anno per Cats è lo stesso che segue Mamma Mia!, e ha parlato in termini entusiastici del nostro teatro, e quindi abbiamo vinto veramente una grande sfida.
Ci aspetta un bel futuro per il musical a Trieste, allora.
Ci sarà un bel futuro, certo. Come ho detto pocanzi, ci stiamo lavorando; posso dire che le produzioni internazionali saranno più di una, non posso dire ancora quali per scaramanzia perché le trattative sono in corso e si definiranno nell'arco di un mese, al massimo. Però, già l'aver annunciato, con un anno di anticipo, un capolavoro assoluto come West Side Story, sia anche una testimonianza del grande lavoro che stiamo facendo in questo senso. La produzione di West Side è la stessa del Rocky Horror che ha spopolato qui ad inizio aprile: sono rimasti una settimana, avrebbero voluto rimanerci un mese, come dappertutto! Stiamo veramente diventando un punto di riferimento in Italia...

Chiacchierando, siamo rimasti gli ultimi nel foyer. Raggiungiamo la festa al Café Rossetti; e fino alle prime luci del mattino, ospiti e cast hanno festeggiato l'ennesimo successo di questo musical che non conosce crisi.

23 aprile 2009

Mamma mia! Here I go again!

Parto dalla fine: i tre bis valgono da soli lo spettacolo. Potrei fermarmi qui, perché la forza di Mamma Mia!, che ieri sera ha aperto alla grande la sua attesissima tappa triestina, in fondo si riassume in pochi elementi: semplicità, gioia di vivere, ottimismo. Le canzoni degli ABBA, abilmente cucite in una trama che si racconta in una riga (una ventenne invita alle sue nozze i suoi tre probabili padri, all'insaputa della madre, ex corista), fanno il resto, e la felicità di tre generazioni che rimpiangono gli spensierati anni Ottanta a ritmo di dance.
Sarebbe inutile ricordare i numeri di questo fenomenale successo planetario, che nelle sue numerose edizioni contemporaneamente in scena nel mondo (Broadway, Londr
a, North American Tour, Las Vegas, Oslo, Dutch Cast, International Tour) raccoglie ogni sera qualcosa come 18.000 spettatori (ecco, un numero l'ho ricordato). Mamma Mia! ormai è una macchina spettacolare talmente rodata che ormai alimenta se stessa, grazie anche all'indovinata versione cinematografica dello scorso anno che non ha fatto altro che aumentarne la visibilità.
Ecco, se si vuole una chiave di lettura per goders
i lo show a teatro: dimenticate il film, che sfrutta al meglio tutte le potenzialità panoramiche proprie del linguaggio cinematografico, e lasciatevi incantare e suggestionare dalle geniali ed evocative soluzioni scenografiche sul palco, oltre che, naturalmente, dall'estrema professionalità e bravura del cast, che affronta canzoni senza tempo, battute e balletti con una semplicità e facilità disarmanti.
Forse all'inizio si fa un po' fatica a seguire lo show, quando si cerca di leggere contemporaneamente le traduzioni proiettate ai lati del palco; e forse questo è l'unico difetto dello spettacolo, in inglese da cima a fondo: e la fulmineità di certe battute e situazioni un po' si perde.
L'ottimo disegno luci, l'orchestra da
l vivo senza una sbavatura, i costumi, quel fondale azzurro un po' cielo un po' mare, tutto contribuisce a passare due ore e mezza in allegria, non senza qualche momento di pura commozione: perché quando Donna canta a sua figlia, a poche ore dalle nozze, Slipping through my fingers, sfido chiunque genitore a non pensare alle stesse, identiche parole.
Cast di primo livello, dicevamo, capeggiato dalle tre Dynamos, Donna in testa (l'affascinante Jackie Clune; Tanya è l'aristocratica Gerarldine Fitzgerald, Rosie la scatenata Leigh McDonald), che in più di un'occasione dominano incontrastate la scena. Ma anche Sophie (una sbarazzina Miria Parvin) e Sky, il futuro sposo (un atletico Gary Watson), sfoderano belle voci e ottima presenza scenica. Un po' meno all'altezza i tre probabili
padri.
Alla fine, anche il compassato pubblico della prima triestina, che per l'occasione ha avuto una copertura mediatica senza precedenti (i bis sono stati adirittura trasmessi in diretta su Telequattro, la più seguita tv locale della città), ha ceduto alle lusinghe dei performer che, come accade ogni sera in ogni teatro dove va in scena Mamma Mia!, si è alzato in piedi e ha cominciato a ballare scatenato sulle note di Dancing Queen e Waterloo.
Ovazioni prevedibili, e interminabili, che hanno per ora assicurato allo Stabile regionale il maggiore incasso - e il maggior numero di spettatori, si prevede di arrivare a quota 21.000 - degli ultimi trent'anni.
La festa è poi proseguita al Café Rossetti, in un party esclusivo tra autorità, performer e musica dance.

17 aprile 2009

Ma quante risate "vintage" con "Cetra noi cinque"!

Trieste, 15 aprile 2009 - Sapevo di andare sul sicuro: la fama degli Oblivion, rimbalzando tra blog, youtube e forum, era ovviamente giunta anche fino a me. Ma vedere dal vivo questi cinque ragazzoni (che ricordiamo essere, in rigoroso ordine alfabetico: Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli), eternamente fanciulli nell'animo, impegnati con le prodezze musicali e linguistiche di parodie, citazioni e canzoni dei tempi che furono, è davvero tutta un'altra cosa.
Il pubblico che ha letteralmente gremito la troppo piccola Sala Bartoli, al Politeama Rossetti di Trieste (appena 100 posti: e tanta gente, in fila da ore, ha dovuto rinunciare!), ha confermato una volta di più che la qualità e la professionalità non è cosa da improvvisare, e che oltre al talento - qui davvero innegabile - ci vuole tanto affiatamento, tanto lavoro e tanta voglia... di prendersi un po' in giro.
Perché questi cinque ragazzi-quasi-adulti (tutti provenienti da quella scuola sforna-talenti che è la BSMT di Bologna), in un'ora e mezza di spettacolo senza pause, hanno proposto, donando ad esse una nuova chiave di lettura, i grandi classici che hanno fatto la fortuna e il successo del Quartetto Cetra. Esatto, proprio il Quartetto Cetra, quello della tv in bianco e nero, della Biblioteca di Studio Uno, della "Vecchia fattoria" e di "Un palco alla Scala". Il fatto di essere in cinque, ecco... non si nota: anzi, amplifica le gag e il divertimento.
In un susseguirsi senza tregua di accordi "vintage", di scenette esilaranti (deliziose quelle al telefono de "La più bella sei tu"), e di canzoni memorabili e senza tempo, gli Oblivion hanno dato il meglio di loro nell'esilarante parodia dell'Otello, in un frullato che ha mescolato Verdi, Webber, Lunapop e compagnia.
Bis d'obbligo, con un'altra parodia, quella dei Promessi Sposi in 10 minuti che ha letteralmente mandato in visibilio la platea.
Dello spettacolo e degli Oblivion ne abbiamo parlato dopo lo spettacolo con il giovane Fabio Vagnarelli, l’ultimo arrivato nel gruppo.
“Gli Oblivion esistono già da parecchio tempo”, racconta Fabio. “Il loro primo lavoro è stato Ho rubato un motivo, poi quello sui Cetra e altri spettacoli; io sono arrivato nel 2007, dopo il diploma alla BSMT, debuttando in Di Palo in Sesto, che dopo una lunga gestazione ha debuttato lo scorso autunno a Bologna, e di cui è uscito appunto il DVD dopo aver rodato alcuni video su internet.”
Ma da dove vengono tutte queste intuizioni e gag?
“Vengono soprattutto a Lorenzo e Davide, che sono i
nostri autori; Lorenzo cura la parte musicale, Davide i testi. Tutto il resto arriva… provando e stando insieme, perché c’è una buona armonia nel gruppo e il divertimento si traduce in quello che si vede sul palco.”
E il Quartetto Cetra?
“E’ una scelta… vintage, come si direbbe adesso. Prima dibattevamo sulla differenza tra uno spettacolo che può essere vecchio e uno spettacolo che può essere vintage. Questo è sicuramente uno spettacolo vintage, con un’apertura al moderno, perché c’è il discorso delle parodie che si rifà comunque al discorso dei Cetra, che ai tempi di Studio Uno facevano le parodie con le musiche dell’epoca; noi lo abbiamo attualizzato, con Otello e i Promessi Sposi, riportando il loro modo giocoso di guardare alla realtà, prendendo spunto dai grandi classici ma con le musiche dei nostri tempi.”
Poi c’è stato questo arrembaggio verso il grande pubblico con X Factor, che però non ha funzionato…
“E già, non ha funzionato… probabilmente eravamo troppo avanti!” Fabio sorride divertito. “Sicuramente era un contesto molto pop, lontano da quello che siamo noi, però abbiamo comunque fatto sentire la nostra voce!”
La prossima stagione teatrale si preannuncia davvero molto importante: voi come la vedete?
“Provenendo tutti e cinque dal musical… la vediamo con molta speranza! La Stage Entertainment con La bella e la Bestia, la Compagnia della Rancia con Cats, poi We Will Rock You; sembra quasi che l’Italia voglia seguire il filone europeo, dove ci sono varie produzioni di musical, sia inediti che di tradizione, e magari è la volta buona che si riesca a trovare consenso nel grande pubblico, puntando soprattutto alla qualità. Noi veniamo da un discorso di formazione nel musical, studiando canto, recitazione e danza; adesso vediamo che c’è un grande fiorire di discipline, di scuole e un’idea di studio organico, come un tempo non c’era in Italia; e quindi crescerà anche la qualità.”
E lo spettacolo continua: altre date su www.oblivion.it

16 marzo 2009

Quel ramo del lago di Como...

... in 10 minuti? Si può fare, si può fare, con la genialità, il buon gusto e la professionalità degli Oblivion, che spero prima o poi di vedere dal vivo (saranno al Rossetti di Trieste per i Pomeriggi Musicali in aprile, magari stavolta ce la faccio!).
Un "Bignami" in musica che riassume i passi salienti del romanzone manzoniano, davvero un gioiellino di bravura e comicità che vi ripropongo più che volentieri!

12 marzo 2009

Ritornano i Pomeriggi Musicali al Rossetti

Segnalo a tutti i miei blog-lettori questi nuovi tre appuntamenti con il musical in occasioni dei tradizionali Pomeriggi Musicali al Rossetti di primavera:

Lunedì 30 marzo 2009 - ore 18, WONDERFUL WORLD OF MUSICALS è uno spettacolo tratto dal repertorio dei musical più famosi, italiani ed internazionali, di autori del talento di Andrew Lloyd Webber, Leonard Bernstein e Richard Rodgers, per citarne alcuni, con le voci di Elisabetta Tulli e Luca Notari, accompagnati al pianoforte da Giovanni Maria Monti

Mercoledì 8 Aprile 2009 - ore 18, TRACCE DI MUSICAL, i brani migliori dei musical italiani, di cui sono stati grandi protagonisti negli anni 2000 Graziano Galàtone e Edoardo Luttazzi, affianco ad alcuni dei migliori pezzi dei più famosi musical stranieri, accompagnati dalla chitarra di Pac Ninni.

Mercoledì 15 Aprile 2009 - ore 18, CETRA NOI CINQUE, omaggio al Quartetto Cetra del gruppo Oblivion, con le voci di Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli e al pianoforte Simone Manfredini.

Spero come al solito di riuscire ad esserci almeno a uno di questi. Ma col mio lavoro, ne dubito. Sigh.

18 febbraio 2009

Maria Antonietta

Come sapete, due settimane fa ha debuttato a Brema il nuovo musical di Kunze & Levay, quel Marie Antoinette che già aveva visto la luce due anni fa a Tokyo, appena dopo la premiere di Rebecca. In rete circolano già i primi teaser, e ve ne propongo uno, nell'attesa di regalarmi almeno il cd, visto che questo allestimento mi sa proprio che non lo vedrò (almeno che K&L facciano pace con i VBW e ce lo ritroveremo a Vienna).


19 gennaio 2009

Boulevard!

Quarant'anni prima della versione teatrale di Andrew Lloyd Webber, la stessa Gloria Swanson girava tra cocktail party e produttori con un demo di un musical tratto dal film Sunset Blvd (ne avevo già parlato in un post qui).
Ora è disponibile il cd, con qualche breve estratto audio: lo trovate qui. Che dite, lo prendo?

08 gennaio 2009

Ritorno sul Viale del Tramonto

E' con vero piacere che vi segnalo questa bella recensione del nuovo allestimento del "mio" Sunset Blvd, attualmente in scena al Comedy Theatre di Londra.
Qui si parla di performer "tutto fare" che, come già visto in un Sweeney Todd, recitano, cantano, ballano e suonano gli strumenti in scena; succede la stessa cosa anche nell'analogo allestimento olandese?