24 maggio 2009

You'll never walk alone: i musical dell'età d'oro

Non so se ve ne siete accorti, ma il musical "classico" non è proprio nelle mie corde. Intendiamoci, come ha scritto qualcuno forse con troppa leggerezza, c'è sempre più melodia e inventiva in Oh, what a beautiful morning da Oklahoma! che in tutta la produzione webberiana, e degli anni d'oro del musical rimangono sempre capolavori riconosciuti come South Pacific, The Sound of Music, Carousel, Annie Get Your Gun, The King And I, My Fair Lady e tanti tanti altri.
Per quanto mi riguarda, apprezzo molto di più, forse solo per non conoscere appieno i titoli appena citati, lavori che vanno da West Side Story in poi (se non da Jesus Christ Superstar in poi); ecco, apro questo post, come suggeritomi, appunto per illuminarmi sull'epoca che per me rimane ancora pseudo-sconosciuta, ma che tuttavia riesce a incantarmi con la poesia dei suoi brani più belli e celebri. Un titolo su tutti: You'll never walk alone, ad esempio.
Siete dunque liberissimi di scrivere di quelli che avete visto, magari in qualche lussuoso revival del West End o di Broadway, perché la vecchia Europa continua invece a sfornare blockbuster Disneyani e titoli traballanti da Wildhorn a Kunze/Levay. Attendo fiducioso.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Il musical è così, è giovane e antico allo stesso tempo in quanto nasce un sacco
di tempo fa e quando nacque aveva forme e contenuti diversi da quelli attuali e,
come tutte le arti, si è evoluto, ha prese strade e ha percorso sentieri
particolari ed oggi è talmente variegato cge ognuno può scrivere e attingere
dai diversi filoni di musical così come l'ispirazione gli aggrada. Si possono
dunque fare spettacolini ornamentali o anche spettacoloni che ti fanno piangere
anche l'ultima delle lacrime ed entrambi si chiamano musical. Insomma ce n'è per
ogni umore e per ogni sensibilità. E non credo che si possa dire che il versante
serio sia sempre e comunque superiore a quello di "evasione". Pensate a GREASE,
al perfetto dosaggio di tanti elementi che a teatro funzionano che è una
meraviglia, e confrontatelo con un musical "serio" ma un po' zoppo di qua e
monco di là.sarà senz'altro da preferire GREASE. Non è quindi importante a
quale delle due "anime" appartiene un dato musical ma se all'interno di quel
filone, esso è congegnato bene. Se insomma funziona o meno. A me piacciono
entrambe le facce e, non avendo preconcetti, sento che ho molte opportunità di
godere di un numero sempre maggiori di lavori in musica. Quest'anno ho visto un
po' cose, la maggior parte classicheggianti e quasi tutte in terra di
Germania..in ottobre ME & MY GIRL ed EVITA, in dicembre CHESS, HELLO DOLLY e
JEKYLL AND HIDE, in gennaio KISS ME KATE e HAIR, in aprile CAROUSEL , OLIVER! e
SPAMALOT e in maggio in MY FAIR LADY. Comunque nel grande bailamme musicale che
ho ascoltato da ottobre in poi, effettivamente la ballata "You'll never walk
alone" si stacca sulle altre per un effetto emotivo molto forte. Il
protagonista di CAROUSEL è lì nel giorno del diploma di suo figlia ma nessuno
può vederlo, è scomparso da molti anni ma lui ha avuto la possibilità di
tornare sulla Terra e vedere cosa è accaduto ala sua famiglia che ha tanto
tribolato senza di lui. Ed ora mentre tutti in proscenio cantano questo inno
alla speranza ("at the end of the storm, is a golden sky" si dice tra
l'altro) lui sussurra all'orecchio della moglie "Credici Julie! Ci devi
credere!" E lei pur non potendolo vedere, commossa, sembra aver capito tutto.
Un bel momento di teatro. Musicale, s'intende.
Joseph

Martina ha detto...

Ecco, anch'io sui musical meno recenti sono piuttosto ignorante. Qualche Rogers & Hammerstein, My Fair Lady, e alcuni di quei musical diventati poi film ("Sette spose per sette fratelli", "Singin' in the rain").
Figuratevi che prima di trovarla in una compilation di musical, "You'll never walk alone" era per me l'inno del Liverpool... :-S

Posso partecipare al corso intensivo sui musical dell'età d'oro e poi dare l'esame di riparazione?? :-)

Anonimo ha detto...

Ci sono ottimi libri su questo topic in tante lingue che conosci bene anche tu, Martina. Quindi, con la tecnica del massaggio (ascoltare i brani più volte, uno alla volta, fin quando non ci diventano più familiari) ci si può arricchire di nuove e inusitate melodie. Conosco persone che amavano solo Puccini e che poi sono invece diventate dei Verdi-fans...insomma tutto è possibile.
Buon ascolto a tutti!
Joseph

P.S. Sai Martina che Heidpark.de, il sito dove si acquistano i biglietti dei musical di Krante Matre Patria di Cermania, vende anche i tickets per Londra ? E telefonando puoi parlare tranquillamente in tedesco....

Francesco Moretti ha detto...

Il problema, caro Joseph, è... avercelo, di tempo per approfondire e farsi massaggiare da nuove e inusitate melodie! Ci vorrebbe non un'altra vita, ma almeno altre due... Perché con una bimba di due anni (tra qualche settimana ^__^) e il lavoro macina-chilometri che mi ritrovo... di spazi per coltivare questa passione me ne rimangono assai pochi (leggi: niente!). Sigh.

Anonimo ha detto...

Ma Beatrice un giorno crescerà e tu, caro Franz, se vorrai, saprai cosa fare. Volevo aggiungere che la tecnica del "massaggio" vuol dire anche "non ascoltare i brani uno dopo l'altro" ma, dopo avere ascoltato il primo, fare stop e riascolarlo. Se poi dopo due-tre volte proprio non va giù, si passa al seguente. Ma di solito ce ne sono pochi di brani insipidi. Oppure un'altra tecnica è quella di informarsi sui brani "di punta" (tanto sono musical classici e c'è una letteratura in proposito) e di ascoltare prima quelli. Quando li abbiamo ben digeriti, si passa agli altri diciamo di contorno. E tavolta il contorno è sorprendente migliore di ciò che ci aspettiamo.
Recentemente ho acquistato 16 dvd di zarzuele spagnole e me le sto centellinando una ad una. Non credevo che mi sarebbero piaciute e invece e invece...ora sono di mio gradimento. Ma prima non ne volevo sapere, non mi interessavano proprio...
La musica ci aspetta per allietarci la vita, dear friends. Quando avremo modo e tempo, non ci deluderà. Basta saper attendere.
Ciao
Jos