Buone notizie per gli amanti dell'operetta! Il 10 maggio, nella sala del ridotto del Teatro Verdi di Trieste (ore 11.00), sarà presentato ufficialmente il 37° Festival Internazionale dell'Operetta.
Bocche cucite ancora sui titoli, anche se tra i registi presenti alla conferenza stampa ci sarà Maurizio Nichetti; ma sinceramente non so in che cosa si è imbarcato. Non penso ritorni a Trieste nuovamente con il suo "Tootsie" (era in città lo scorso autunno)...
Tenetevi sintonizzati per gli aggiornamenti!
4 commenti:
Che dire ? Aspettiamo e vediamo ma senza montarci troppo la testa. Una conferenza stampa al 10 di Maggio mi sa di programmazione non di primissima scelta. Una volta le conferenze le facevano in Marzo o tutt'al più in Aprile. D'altra parte anche lo scorso anno non è stato un Festival "normale"....però, caro Franz, noi fans di teatro musicale abbiamo imparato l'arte della pazienza....ci hanno fatto diventare saggi nostro malgrado, per cui, applichiamo l'arte....
Ciao
Josef
Scusa Franz ma poi questa conferenza stampa c'è stata ? Sul web l'unica notizia che ho trovato (ma non è detto che le mie ricerche siano state esaurienti) risalente al 21 aprile è che a Nichetti sarà affidata la regia del "Paese dei campanelli" (bella gatta da pelare, con quella trama...).
Insomma, si avverte una approssimazione che non fa parte della tradizione e della serietà della bella Trieste...Sigh!
Josef
C'è stata, c'è stata, e secondo me sarà un programma molto interessante... purtroppo ho avuto un weekend davvero intenso e non ho avuto il tempo materiale di scrivere l'articolo, ci penserò domani!
Comunque ci saranno Il Paese dei Campanelli, La bella galatea, Porgy & Bess e un quarto titolo che ora non ricordo ma c'è di mezzo Jerome Savary!
ciao
Franz
Sai Franz , era un po' la coincidenza della mancanza di informazione su Internet con il ritardo del tuo aggiornamento sulla conferenza stampa che aveva rafforzato l'impressione di un qualcosa di vago, incerto, evanescente. Comunque sono riuscito a sapere qual'è il titolo dello spettacolo di Jerome Savary, è LA PERICHOLE di Offenbach, un "old hat" per Savary che con Offenbach ha familiarità da decenni. E poi che dire...a voler essere benevoli,ci si può limitare a ricordare che anche LA BELLA GALATEA di Suppè è un "old hat" in quanto già presentata lo scorso anno. E' notorio che l'atto unico di Suppè ha soli 4 personaggi e manca del coro....quindi si punta tutto sulla musica (piacevole peraltro ma niente di esaltante) perchè il decòr (altro elemento storicamente di spicco delle estati triestine) è assente. E poi, è forse lecito domandarsi, si sentiva proprio il bisogno di proporre un titolo super-inflazionato quale IL PAESE DEI CAMPANELLI (le piccole compagnie di giro ce l'hanno fisso in repertorio) per rappresentare l'unica operetta del XX° secolo in cartellone ? Beh, c'è anche PORGY & BESS, che non è dell'800. Al "Comunale" di Bologna un paio di anni fa piacque tanto (da allora il teatro lirico emiliano propone sempre un musical durante la stagione d'opera) e credo sia lo stesso allestimento. Il Musical un po' più vero (PORGY & BESS è un opera-musical) manca del tutto. Però ho letto che si possono vedere parallelamente le versioni cinematografiche dei 4 titoli in cartellone con LA CARROZZA D'ORO di Renoir in sostituzione della PERICHOLE e che mostra la più spaesata Anna Magnani che io ricordi in un film. Ma la versione filmata del PAESE DEI CAMPANELLI (con trama ritoccata e musiche cancellate e mal rimpiazzate) con la Loren e Achille Togliani...beh è talmente ki tsch che è da vedere per decidere quale posto assegnarle nella hit-parade del film italiano anni '50 pìù brutto della decade....
Una estate triestina che porterà sì frasi musicali piacevoli all'orecchio (dopotutto Suppè, Offenbach e Gershwin non erano gli ultimi venuti) ma che manca dello spirito che animava il Festival, un tempo scintillante di costumi, con balletti d'effetto, scene in continuo movimento, soubrettes e comici in gran spolvero.
Questi titoli invece, vòlti più all'opera (PORGY & BESS) e all'opera buffa e comique (BELLA GALATEA e PERICHOLE), mancanti dell'elemento coreografico e spettacolare vanno in direzione opposta. Nè può venir in loro soccorso i CAMPANELLI di Nichetti alle prese con una storia che comincia come una favola di Andersen e prosegue (per demerito di un certo gusto volgarotto di alcuni mestieranti del passato) con battute di basso profilo e cadute di stile...
Una cosa è chiara : chi ha fatto queste scelte, ignora completamente il passato o se ne vuole distaccare il più possibile. E, così facendo, ci riesce davvero!
Ciao
Josef
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