Martedì sera mi sono concesso l'ultima uscita teatrale prima della lunghissima stagione seminariale che mi aspetta (cliccate qui per sapere più o meno dove sarò, magari se incrocio qualcuno che mi legge...), e sono andato con mia madre al Rossetti a vedere il nuovo Grease.
Del nuovo allestimento, ora in tour, sapevo solo che era stato riveduto e rinfrescato da Federico Bellone, giovane collaboratore di Saverio Marconi, e che aveva per protagonista l'appena premiato col "Massimini" Filippo Strocchi (che invece avevo già intravisto nel Ragtime della BSMT lo scorso anno).
Bene. Non avevo idea di come si facesse a rinfrescare un successo ormai decennale e che avevo già visto anch'io tre volte (Carfora-Samarelli, Carfora-Izzo e Dennis-Izzo, ma potrei sbagliarmi...), e invece è stato apparentemente semplice: un radicale ringiovimento del cast, che in fatto di energia e voce ne ha da vendere, e una nuova scenografia "very fifty" che riprende i tradizionali elementi scenici - dalla gradinata al tavolino della scuola, alla camera da letto - ma li riveste di pubblicità old-style, di copertine di magazine anni Cinquanta, di slogan e di foto d'epoca, in un'ambientazione davvero originale e senza tempo.
Filippo Strocchi, nella parte di Danny Zuko, il premio di cui sopra se lo merita tutto. Piacione e bulletto sempre sull'orlo del disastro amoroso, sfodera una voce sicura e una presenza scenica notevoli; Serena Carradori è una Sandy dolce e perfettina, ma invero sexy nella trasformazione finale; Valentina Spalletta tratteggia una Rizzo dura e sardonica, ma anche tanto fragile; Luciano Guerra è la giusta spalla nei panni di Kenickie; ma la coppia che più mi fa sorridere, ogni volta, è Roger (Alex Mastromarino) e Jan (Elena Nieri), per quel piccolo capolavoro di ironia che è la canzone "Mostravo il culo".
Che dire, tutto il cast è affiatato, spontaneo, energico, e sprizza felicità e gioia di vivere in ogni coreografia. E' la magia di Grease che si rinnova, e mi ha fatto tanto piacere vedere in teatro ogni generazione rappresentata, dai piccoli-piccoli ai nonni, tutti a battere il tempo, a ridere e a imitare i movimenti delle braccia dei performer in "Noi stiamo insieme".
Una serata piena di buonumore, che fa ben sperare per l'imminente tappa triestina del "nuovo" Grease, quello per i giovanissimi di oggi, che si chiama High School Musical. Il film non l'ho visto, non conosco nulla di questo fenomeno musical-televisivo e ora anche teatrale, ma la cosa comincia a incuriosirmi...
P.S.: e un caro saluto a Davide e Alberta! Farò di tutto per essere al vostro concerto ai Pomeriggi Musicali (che sarano oggetto di un altro post...)
21 marzo 2008
11 marzo 2008
Passione, lavoro e talento: parla Shawna Farrell
Martedì 4 marzo 2008 - Incontro Shawna Farrell, la vulcanica direttrice della Bernstein School of Musical Theater di Bologna, dopo l'applauditissima replica di Sweeney Todd, che gli allievi del secondo e terzo anno della scuola hanno portato in scena, in un adattamento completamente in italiano che dire curato e perfetto è dire poco, nella piccola e affollatissima Sala Bartoli del Politeama Rossetti di Trieste.
E' già il terzo anno che la BSMT "esporta" i suoi spettacoli nel capoluogo giuliano, trovando qui l'ambiente ideale: una sala a misura giusta, intima, dove si può allestire un musical in versione acustica, senza l'ausilio di complessi e costosi impianti audio, e soprattutto un pubblico maturo e preparato (grazie al Rossetti per la straordinaria opera di divulgazione nel genere musical).
Nati come saggi di fine anno, ma veri banchi di prova per gli studenti che mettono in pratica non solo le loro capacità da performer ma anche le tante abilità tecnico pratiche necessarie per allestire uno show, questi spettacoli sono piccoli gioielli di passione e bravura. Altro che starlettine che si improvvisano star. E Shawna, seduta accanto a me, dietro le quinte, sul grazioso divanetto che fa parte dell'arredamento della casa di Johanna, con me si sfoga anche di questo. Ma andiamo con ordine.
Ormai sono quindici anni che dirigi la BSMT: in tutto questo tempo cosa hai visto cambiare?
Tante cose. Innanzittuto abbiamo visto il musical in Italia crescere, i ragazzi che arrivano da noi sono sempre più giovani e per la maggior parte sanno già quello che li aspetta, cioè che non sarà una passeggiata... anche se trovi sempre quelli che poi sono un po' choccati. Il livello, devo dire, avrei sperato fosse più alto, visto da dove siamo partiti. Ho sperato che quel che è successo in Germania accadesse anche da noi, e invece non è successo. Ma ora, che ci sono diverse scuole, e i ragazzi possono contare su un buon training, spero che le cose cambino.
Secondo te cos'è che non ha funzionato in Italia?
Oddio, mi fai mettere proprio le dita nella piaga! Dunque... altrove si studia molto per fare questo mestiere, perché già essere solo un attore è molto difficile, ma per essere cantante-attore-ballerino, o perlomeno sapere come muoversi bene, ci vuole molto molto training. E c'è una leggerezza qui in Italia, che tutti pensano che basti niente per fare qualsiasi cosa, dallo scrivere, al cantare, o al fare i produttori!... Ma non è questa la maniera! Perché comunque ci vuole un duro, duro lavoro. Il talento è solo un piccolo 5%, tutto il resto è solo ed esclusivamente lavoro e studio, e purtroppo qui non c'è né disciplina né voglia di impegnarsi, e questo mi avvilisce molto.
La vittoria di Giò di Tonno e Lola Ponce a Sanremo può cambiare le cose?
Sinceramente non lo so. Francamente non so se farà una grande differenza...
Intendevo dire... Giò di Tonno è attualmente impegnato in un'altra bella produzione, la versione italiana - in italiano - di Jekyll & Hyde, che qui a Trieste ha fatto buoni risultati, a differenza di quello che è accaduto nel resto del Paese; questa vittoria sanremese può portare a teatro un "altro" pubblico, a vedere un musical come si deve, e innescare così un effetto volano per spettacoli di qualità?
Uno lo spera, senza dubbio. Giò di Tonno è un grande cantante e un grande artista, ma ci vorrebbero più festival e manifestazioni come Sanremo ma mirate solo al musical, che dovrebbero far vedere al pubblico che c'è tutt'altra roba "là fuori", non solo i soliti titoli che girano in continuazione!
Con Sweeney Todd hai fatto una fatica immane: hai portato un autore, Sondheim, già difficile di suo anche tra gli amanti del musical, in più lo fai in italiano con degli studenti di musical, cioè con performer che non hanno ancora tutto questo background alle spalle... ma come fai?!?
Come faccio?... Eh! Non dormo! (ride) In effetti... lavoro in continuazione! Credo che sia proprio passione, la mia; lavoro dalla mattina a tarda notte, e i miei studenti lo vedono. Se non fai questo adesso, con loro, quando mai questi ragazzi avranno la possibilità, qui in Italia, di affrontare questi titoli, questi lavori di così grande spessore? Perciò, visto che sono cresciuta io così, in Canada, cerco di passare ai miei ragazzi questo metodo.
Tra l'altro Sweeney Todd sarà in cartellone al Comunale di Bologna, giusto?
Sì, è in programma per la prossima stagione, un allestimento dell'ente lirico. Spero che qualcuno dei miei ragazzi venga preso, e magari che prendano anche la traduzione...
L'ultima moda nel musical mondiale sembra essere il reality-casting: ha cominciato Lloyd Webber in Inghilterra per Joseph e The Sound of Music, negli Usa adesso si cerca la protagonista di Legally blonde, in Germania il nuovo Tarzan... come la vedi?
Male, male... Io la vedo come la fine di una tradizione che è durata per tanti anni, vedo la superficialità in queste operazioni, non ci può essere professionalità! E torniamo al discorso di prima, nessuno può improvvisarsi in questo mestiere. Certo, ci può essere quello con un gran talento, ma è davvero cosa rara poter proseguire e campare solo di talento! Tutti gli altri devono lavorare sodo!
Insomma, ai reality dico no, a mio parere non è un buon esempio per chi vuol fare questo mestiere!
Per finire... un saluto agli Amici del Musical?
Oh, il sito e la mailing list sono davvero una gran bella cosa! E' un luogo di scambio di opinioni, di idee, anche di polemiche, certo, ma questo vuol dire che è una cosa viva, no? Le persone che lo frequentano sono appassionate, e questo davvero mi auguro, di riuscire ad appassionare la gente, e che continui a crescere la voglia di vedere spettacoli di qualità!
E' già il terzo anno che la BSMT "esporta" i suoi spettacoli nel capoluogo giuliano, trovando qui l'ambiente ideale: una sala a misura giusta, intima, dove si può allestire un musical in versione acustica, senza l'ausilio di complessi e costosi impianti audio, e soprattutto un pubblico maturo e preparato (grazie al Rossetti per la straordinaria opera di divulgazione nel genere musical).
Nati come saggi di fine anno, ma veri banchi di prova per gli studenti che mettono in pratica non solo le loro capacità da performer ma anche le tante abilità tecnico pratiche necessarie per allestire uno show, questi spettacoli sono piccoli gioielli di passione e bravura. Altro che starlettine che si improvvisano star. E Shawna, seduta accanto a me, dietro le quinte, sul grazioso divanetto che fa parte dell'arredamento della casa di Johanna, con me si sfoga anche di questo. Ma andiamo con ordine.
Ormai sono quindici anni che dirigi la BSMT: in tutto questo tempo cosa hai visto cambiare?
Tante cose. Innanzittuto abbiamo visto il musical in Italia crescere, i ragazzi che arrivano da noi sono sempre più giovani e per la maggior parte sanno già quello che li aspetta, cioè che non sarà una passeggiata... anche se trovi sempre quelli che poi sono un po' choccati. Il livello, devo dire, avrei sperato fosse più alto, visto da dove siamo partiti. Ho sperato che quel che è successo in Germania accadesse anche da noi, e invece non è successo. Ma ora, che ci sono diverse scuole, e i ragazzi possono contare su un buon training, spero che le cose cambino.
Secondo te cos'è che non ha funzionato in Italia?
Oddio, mi fai mettere proprio le dita nella piaga! Dunque... altrove si studia molto per fare questo mestiere, perché già essere solo un attore è molto difficile, ma per essere cantante-attore-ballerino, o perlomeno sapere come muoversi bene, ci vuole molto molto training. E c'è una leggerezza qui in Italia, che tutti pensano che basti niente per fare qualsiasi cosa, dallo scrivere, al cantare, o al fare i produttori!... Ma non è questa la maniera! Perché comunque ci vuole un duro, duro lavoro. Il talento è solo un piccolo 5%, tutto il resto è solo ed esclusivamente lavoro e studio, e purtroppo qui non c'è né disciplina né voglia di impegnarsi, e questo mi avvilisce molto.
La vittoria di Giò di Tonno e Lola Ponce a Sanremo può cambiare le cose?
Sinceramente non lo so. Francamente non so se farà una grande differenza...
Intendevo dire... Giò di Tonno è attualmente impegnato in un'altra bella produzione, la versione italiana - in italiano - di Jekyll & Hyde, che qui a Trieste ha fatto buoni risultati, a differenza di quello che è accaduto nel resto del Paese; questa vittoria sanremese può portare a teatro un "altro" pubblico, a vedere un musical come si deve, e innescare così un effetto volano per spettacoli di qualità?
Uno lo spera, senza dubbio. Giò di Tonno è un grande cantante e un grande artista, ma ci vorrebbero più festival e manifestazioni come Sanremo ma mirate solo al musical, che dovrebbero far vedere al pubblico che c'è tutt'altra roba "là fuori", non solo i soliti titoli che girano in continuazione!
Con Sweeney Todd hai fatto una fatica immane: hai portato un autore, Sondheim, già difficile di suo anche tra gli amanti del musical, in più lo fai in italiano con degli studenti di musical, cioè con performer che non hanno ancora tutto questo background alle spalle... ma come fai?!?
Come faccio?... Eh! Non dormo! (ride) In effetti... lavoro in continuazione! Credo che sia proprio passione, la mia; lavoro dalla mattina a tarda notte, e i miei studenti lo vedono. Se non fai questo adesso, con loro, quando mai questi ragazzi avranno la possibilità, qui in Italia, di affrontare questi titoli, questi lavori di così grande spessore? Perciò, visto che sono cresciuta io così, in Canada, cerco di passare ai miei ragazzi questo metodo.
Tra l'altro Sweeney Todd sarà in cartellone al Comunale di Bologna, giusto?
Sì, è in programma per la prossima stagione, un allestimento dell'ente lirico. Spero che qualcuno dei miei ragazzi venga preso, e magari che prendano anche la traduzione...
L'ultima moda nel musical mondiale sembra essere il reality-casting: ha cominciato Lloyd Webber in Inghilterra per Joseph e The Sound of Music, negli Usa adesso si cerca la protagonista di Legally blonde, in Germania il nuovo Tarzan... come la vedi?
Male, male... Io la vedo come la fine di una tradizione che è durata per tanti anni, vedo la superficialità in queste operazioni, non ci può essere professionalità! E torniamo al discorso di prima, nessuno può improvvisarsi in questo mestiere. Certo, ci può essere quello con un gran talento, ma è davvero cosa rara poter proseguire e campare solo di talento! Tutti gli altri devono lavorare sodo!
Insomma, ai reality dico no, a mio parere non è un buon esempio per chi vuol fare questo mestiere!
Per finire... un saluto agli Amici del Musical?
Oh, il sito e la mailing list sono davvero una gran bella cosa! E' un luogo di scambio di opinioni, di idee, anche di polemiche, certo, ma questo vuol dire che è una cosa viva, no? Le persone che lo frequentano sono appassionate, e questo davvero mi auguro, di riuscire ad appassionare la gente, e che continui a crescere la voglia di vedere spettacoli di qualità!
Brillano a Gorizia le Stelle del Musical!
Ce l'abbiamo fatta! Dopo alcuni rinvii, titubanze e rimescolamenti di scaletta, domenica pomeriggio abbiamo fatto brillare Le Stelle del Musical, il piccolo concerto-lezione che mi ha visto coinvolto come presentatore a Gorizia.
La voce di Federica Bressan, che mi aveva contattato in seguito al workshop di canto con Francesco Lori a Capriva del Friuli - tenutosi lo scorso giugno - accompagnata dalle note al pianoforte di Manuel Figelj, ha fatto volare alcune tra le più belle pagine femminili tratte da musical teatrali e cinematografici, inframmezzate da aneddoti, curiosità e appunti musical-storiografici sui brani in scaletta e sugli show di cui fanno parte.
Il programma è iniziato con Over the Rainbow, tratto dal Mago di Oz, ed è proseguito in un crescendo emozionante: On my own (dal film Fame), With One Look da Sunset Boulevard (e qui il sottoscritto si è profuso in una presentazione da Oscar...), I don't know how to love him dall'immortale Jesus, la simpatica e travolgente Niente - in italiano - da Chorus Line, il grande classico Don't cry for me, Argentina da Evita, l'intima e difficilissima Papa, can you hear me? da Yentl, e poi gran finale con la sublime e commovente Gold von den Sternen da Mozart! e l'immortale Memory nel bell'adattamento (scusate la modestia...) curato da me e aggiustato da Federica che ha saputo migliorarlo e farlo cadere musicalmente bene.
Ovazioni finali, e durante il concerto, e complimenti per tutti, persino dalla "mia" logopedista che qualche anno fa ha tentato di darmi qualche "dritta" di dizione quando facevo lo stage a Telequattro. Mi credete che sono stati questi quelli che mi hanno fatto più piacere, perché davvero inaspettati?
Vi rimando qui per alcuni estratti audio e foto, direttamente dal sito di Federica.
Comunque, il 10 maggio replichiamo più in grande, con un coro di bambini e una piccola band e un programma che spazierà anche sui grandi classici Disney. Vi terrò informati!
La voce di Federica Bressan, che mi aveva contattato in seguito al workshop di canto con Francesco Lori a Capriva del Friuli - tenutosi lo scorso giugno - accompagnata dalle note al pianoforte di Manuel Figelj, ha fatto volare alcune tra le più belle pagine femminili tratte da musical teatrali e cinematografici, inframmezzate da aneddoti, curiosità e appunti musical-storiografici sui brani in scaletta e sugli show di cui fanno parte.
Il programma è iniziato con Over the Rainbow, tratto dal Mago di Oz, ed è proseguito in un crescendo emozionante: On my own (dal film Fame), With One Look da Sunset Boulevard (e qui il sottoscritto si è profuso in una presentazione da Oscar...), I don't know how to love him dall'immortale Jesus, la simpatica e travolgente Niente - in italiano - da Chorus Line, il grande classico Don't cry for me, Argentina da Evita, l'intima e difficilissima Papa, can you hear me? da Yentl, e poi gran finale con la sublime e commovente Gold von den Sternen da Mozart! e l'immortale Memory nel bell'adattamento (scusate la modestia...) curato da me e aggiustato da Federica che ha saputo migliorarlo e farlo cadere musicalmente bene.
Ovazioni finali, e durante il concerto, e complimenti per tutti, persino dalla "mia" logopedista che qualche anno fa ha tentato di darmi qualche "dritta" di dizione quando facevo lo stage a Telequattro. Mi credete che sono stati questi quelli che mi hanno fatto più piacere, perché davvero inaspettati?
Vi rimando qui per alcuni estratti audio e foto, direttamente dal sito di Federica.
Comunque, il 10 maggio replichiamo più in grande, con un coro di bambini e una piccola band e un programma che spazierà anche sui grandi classici Disney. Vi terrò informati!
05 marzo 2008
Ma quanti brividi con Sweeney Todd!
Ieri sera, dopo tanti mesi, mi sono concesso una bella serata a teatro con l'allestimento in italiano di Sweeney Todd portato in scena nella piccola Sala Bartoli del Rossetti di Trieste, stracolma all'inverosimile per questo piccolo, difficilissimo ma appassionante thriller-musical interpretato dagli allievi della BSMT di Bologna. Signori, sono state tre ore di puro spettacolo, di suspence e di ironia, fatto con tanta passione sotto la insuperabile guida della vulcanica e instancabile Shawna Farrell, che dopo lo spettacolo - ormai a notte fonda! - ho intervistato.
Spero al più presto di raccontarvi tutto, perché al momento sono presissimo da trasferte, lavoro e dalla preparazione del concerto "Le stelle del musical" in programma a Gorizia domenica prossima!
Spero al più presto di raccontarvi tutto, perché al momento sono presissimo da trasferte, lavoro e dalla preparazione del concerto "Le stelle del musical" in programma a Gorizia domenica prossima!
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