20 maggio 2008

Operetta 2008, uno sguardo sul primo Novecento

Prossimo al quarantennale, dal 27 giugno al 20 luglio prossimo si terrà a Trieste il Festival Internazionale dell’Operetta – Trieste Operetta 2008, che la Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” anche quest’anno organizza per un vasto pubblico di appassionati.

Tre capolavori del primo Novecento nel cartellone: Cin-Ci-Là di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, Scugnizza di Carlo Lombardo e Mario Costa e Il paese del sorriso di Franz Lehár.

E’ in quegli anni che nasce l’operetta all’italiana, condizionata dal forte peso della tradizione del melodramma che ne ha caratterizzato e limitato lo sviluppo. In Austria invece, nel primo Novecento lo scenario culturale è decisamente diverso: quegli stessi anni rappresentano infatti l’ultima grande stagione dell’operetta grazie alla creatività musicale di Franz Lehár che, con la sua grande vena artistica, trascina l’operetta viennese nella sua sfolgorante stagione “d’argento”.

Il 27 giugno il Festival si apre dunque con Cin-ci-là: giocata su una trama esotica, che ha al centro il matrimonio della principessa Myosotis di Macao con il principe Ciclamino di Corea, entrambi inesperti di questioni d’amore e riluttanti a lasciare i giochi dell’infanzia, la vicenda deve risolversi con il suono di un carillon che annunci l’avvenuto bacio nuziale il quale dovrebbe segnare anche la fine della sospensione delle attività lavorative e ludiche prevista in occasione delle loro nozze, secondo l’usanza di quel paese. La situazione in stallo, viene risolta da Cin-ci-là, un’attrice parigina giunta a Macao per girare un film insieme a Petit-Gris, il suo buffo e sfortunato spasimante.

Nel nuovo allestimento creato dai laboratori della Fondazione lirica triestina, Cin-ci-la è affidata all’estro registico di Maurizio Nichetti che, dopo l'esperienza del Paese dei Campanelli olandese affrontata lo scorso anno, si immergerà come dice egli stesso “in una storia ambientata in una Cina dell'altro ieri, molto lontana dalla rivoluzione culturale di ieri e dalle problematiche olimpiche di oggi. Una Cina da operetta, appunto”. Una nuova avventura in cui la favola dell'amore più forte del pessimismo è sempre attuale. Nichetti sarà coadiuvato per le scene e costumi da Maria Pia Angelini; coreografie di Sandhya Nagaraja, luci di Claudio Schmid, direzione di Elisabetta Maschio.

Secondo titolo in cartellone: Scugnizza. Dal 1922 garantisce il successo raccogliendo i favori del pubblico grazie alla sua vena popolareggiante, schiettamente italiana e alla magia della sua vena melodica che si ricrea ad ogni ripresa sui palcoscenici. Una fiaba mediterranea in cui si balla occhieggiando anche ai ritmi nuovi come lo Shimmy, ma con tanto romanticismo e lirismo.

Eroina della vicenda è Salomé, simbolo della vitalità napoletana, esuberante giovane e spensierata “scugnizza” che divide con Totò, il suo innamorato, la giovinezza spensierata e il privilegio di una felicità istintiva goduta in libertà nella cornice di una Napoli da cartolina illustrata. Il cast è formato da artisti e attori di grande sensibilità e bravura: Marie Stephane Bernard (Salomé) e Gianluca Terranova (Totò) nei ruoli protagonisti, Elio Veller sarà impegnato nel ruolo buffo di Toby Gutter, il ricco americano. Messa in scena di Davide Livermore, scenografie di Sergio D’Osmo che ha ideato anche i costumi, coreografie di Laurent Fanon e luci di Claudio Schmid. Sul podio Julian Kovatchev.

Terzo titolo in programma, un nuovissimo allestimento de Il Paese del Sorriso di Franz Lehár, operetta intrisa di pathos e di una lirica nobiltà di intenti e di concezione. Chi non ricorda infatti l’aria “Tu che m’hai preso il cuor?”. Si tratta di un’aria che ha contribuito di per sé a conservare nel tempo la fama dell’operetta ben oltre il limite della sua effettiva vitalità teatrale. Lehár lo faceva spesso: usava puntare su un brano d’insieme che potesse caratterizzare in maniera inconfondibile ciascuna sua operetta seducendo e ammaliando così il pubblico.

Simbolo di un’amore incompiuto, quindi insolito per il genere musicale dell’ operetta, accanto a momenti ameni e scherzosi che caratterizzano i diversi personaggi, Il Paese del sorriso tratta l’amore del principe cinese Sou Ciong per la viennese Lisa, osteggiato dalle usanze della corte orientale da un lato e dall’altro, dalla nostalgia delle stessa Lisa per la sua Vienna amata e lontana.

Direzione musicale di Alfred Eschwe, scene di Paolo Fantin, costumi di Silvia Aymonino, coreografie di Sandhya Nagaraja, luci di Claudio Schmid, messa in scena di Damiano Michieletto. Il cast annovera oltre al fuoriclasse Elio Pandolfi, nei ruoli protagonisti Silvia Dalla Benetta (Lisa), Park Sung Kiu (Sou-Chong) e Andrea Binetti (Conte Gustavo); nel cast anche Manuela Bisceglie, Sara Alzetta, Leonora Surian e Janko Petrovec.

Informazioni, prenotazioni e vendita: numero verde 800 090373 (dall’estero +39 040 9869883)

www.teatroverdi-trieste.com

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