28 settembre 2007

Memory... o Ricordi?


Ce l'ho fatta: intrappolato in un Eurostar, nel giorno del Diluvio Universale tra Venezia e Treviso (io c'ero! io c'ero!), ho portato a compimento l'impresa che mi ero ripromesso tanti anni fa. Ho tradotto e adattato Memory in italiano.
Avevo già pensato alla prima strofa quest'estate, il resto mi è venuto di getto l'altra mattina, tra un tuono e un allagamento di binari. Giudicate voi, e suggerite migliorie. Mi piacerebbe che poi questa versione vada a far parte dell'altro mio sogno, un concerto di arie da musical e operette tutto in italiano da far cantare a mio fratello gemello e mia sorella.
Vabbè, via con la traduzione.

Notte
tutt'intorno silenzio
mi sorride la luna
ma ricordi non ha
tra i miei passi
le foglie si raccolgono già
ed il vento
mòrmora...

Sola
qui nel chiaro di luna
me ne sto coi ricordi
della felicità
che ho vissuto,
lontano, tanti troppi anni fa
ero bella
non lo sai?

Sulla strada illuminata
da lampioni fiochi
un lamento,
un mugolio lontano
sarà mattino, presto...


Giorno
sto pensando alla vita
che mi attende domani
e non chiedo di più
già con l'alba
stanotte un ricordo sarà
ed il giorno
nascerà...

Pezzi di ricordi, ancora
di giorni ormai passati
luci spente
è finito il buio
un giorno è cominciato

Resta
non lasciarmi da sola
coi ricordi più tristi
di una vita non mia

Se rimani
potrai capir la gioia cos'è
guarda, è giorno
stai con me.


Non ridete, please.

25 settembre 2007

Metti Puccini, a cena. E Mata Hari. E Van Gogh. Ed Elisabeth. E Rebecca. E...


Cronaca di una piacevolissima serata romana. Mercoledì scorso, 19 settembre. Ci siamo dati appuntamento all'uscita della metropolitana A, fermata Subaugusta, direzione Anagnina. L'orario concordato è le 20.10, ma io sono già lì alle 19.45, del resto ho appena terminato una lunghissima giornata seminariale (sono in piedi appena dalle 4 e un quarto del mattino, aereo con ritardo di una'ora e mezza, poi corsa col trenino fino a Termini, poi convegno alla Casa dell'Architettura-Acquario Romano - tema: edilizia scolastica ecocompatibile, sembra una cosa spaziale invece per fortuna è una "moda" che sta dilagando) e ho bisogno di un po' di relax.
Verrà a prendermi Raf, al secolo Raffaele Paglione, il compositore dietro "Vincent - il musical" che la sua collega e amica e liricista e cantante e ricercatrice Anna Hurkmans mi ha fatto scoprire grazie ad una email che mi ha inviato prima che andassi in vacanza. Potenza del mio modesto musical-blog e dei musical "inusuali", ma per noi così "normali", di cui discutiamo e ci appassioniamo.
E infatti, Raf arriva puntuale, e subito mi sommerge di una incontenibile vivacità e spontaneità che credo sia tipica dei romani. Che ci volete fare, io vengo pur sempre dalle brume e dalle raffiche di bora del Nord Est, e queste manifestazioni di stima e affetto incondizionato all'inizio mi spiazzano, ma poi ci faccio l'abitudine e se magari all'inizio sembro un po' freddino, sapete perché.
Raf guida con maestria e abilità nel caotico traffico della periferia capitolina. Siamo dalle parti del quartiere Alessandrino, "patria" di Raf e uno dei quartieri più popolosi al mondo: qualcosa come 700.000 persone. Oibò, queste cifre mi stordiscono, se penso che la mia cittadina ne conta a malapena 11.000! Destinazione: localino con "tipica cucina romanesca". Bene, le "tipiche cucine locali" sono la mia insana passione; del resto paese che vai, cibo che trovi, e non sopporto chi si ostina a chiedere spaghetti al ragù a Cordoba (mi è successo in viaggio di nozze, l'ha fatto un compagno di viaggio) per poi lamentarsi che la pasta è scotta e il ragù è immangiabile. E vabbè.
In effetti il localino, "Il coccio", è proprio "ino": una manciata di tavoli all'interno, altrettanti sul largo marciapiede, dove ci accomodiamo accolti dalla travolgente e ormai solita verve romanesca del titolare, manco a dirlo un caro e vecchio amico di Raf. "Qui facciamo solo cose tipiche, povere, della nostra cucina, ma le facciamo bene, con amore..." Sembra mettere le mani avanti; ma appena arrivano in tavola, come benvenuto, gigantesche bruschette al pomodoro, melanzane al funghetto, una mozzarella strepitosa, salumi e salami e pecorini, io vado già in brodo di giuggiole. Aggiungiamoci anche una caraffa di vino rosso ("Stasera mi sa che ti stendo", sottolinea compiaciuto Raf) e il gioco è fatto.
Nel frattempo le nostre chiacchiere ci hanno già fatto conoscere un po'. Raf insegna musica in un istituto del quartiere (ci siamo anche passati accanto), ma la sera, una volta messi a letto i tre figli (tre! 14, 6 e 4 anni) si chiude nel suo studio-veranda - sì sì, ricavato proprio nella veranda di casa, in un tipico palazzone della tipica periferia romana - si dedica anima e corpo alla sua passione, e cioè la composizione. Io, più modestamente, gli racconto dei miei trascorsi universitari, della mia parentesi quasi-giornalistica che mi ha fatto conoscere il "Rossetti" e mi ha aperto un mondo, del cambio di rotta verso un più stabile impiego nella casa editrice dove adesso lavoro.
Ma il tema comune, naturalmente, è il musical. Raf mi parla immediatamente e con entusiasmo del suo ultimo lavoro, appena concluso e ancora in fase "demo": un musical sull'incontro - che c'è stato storicamente, Anna ha trovato una lettera in un qualche museo olandese, o giù di lì - tra Puccini e Mata Hari. Ora, io adoro Puccini, ma quando ho saputo di questa cosa, mi sono detto: ma che c'azzecca? E invece c'azzecca, c'azzecca, e mi sono subito fatto rapire dal soggetto.
Confesso di non conoscere particolarmente Mata Hari, sapevo che era una spia, spogliarellista e che aveva fatto una brutta fine, ma i racconti di Raf mi hanno incuriosito e illuminato. In sintesi: tra i vari uomini che incrociano la vita della bella e sensuale Mata, una notte arriva anche il compositore toscano. Che, fatalmente, se ne innamora; e penserà di scrivere un'opera su di lei, la prima ispirata ad una donna vera, reale, non come le ideali Mimì, Tosca, Manon.
Ma il progetto naufraga, Puccini deve pensare a concludere Turandot, le liti e le incomprensioni con Ricordi lo faranno desistere da questo progetto su Mata Hari, i cui echi si possono sentire invece in Madama Butterfly... Ed infatti il musical in questione si intitola "Don't cry, butterfly", e ho avuto l'onore di ascoltarlo in anteprima. E devo dire che è un lavoro affascinante, notevole: una delle canzoni più belle, la "title song", ammalia al primo ascolto, emoziona e sorprende; il leit motiv ricorda vagamente temi pucciniani, ma reimpastati in un sound che è molto... "musical", e davvero mi chiedo se mai avremo la possibilità di vederlo realizzato.
Raf, incontenibile, mi racconta della gestazione dell'altro lavoro partorito assieme ad Anna, quel musical su Van Gogh che ha avuto anche alcune rappresentazioni in Olanda, allestito con entusiasmo dagli allievi di una scuola di musical locale. Allestimento che è stato apprezzato da Michael Kunze in persona, con tanto di lettera agli autori, che naturalmente di questo gongolano. E vorrei vedere...
Intanto i bucatini all'amatriciana - impareggiabili - e i tonnarelli cacio e pepe - sublimi - si fanno allegramente divorare dalle nostre fameliche fauci. E poco distante, arrivano le note di una serenata romana: mica roba da poco, c'è proprio un piccolo complessino che suona in strada, il giorno dopo c'è un matrimonio... che bello, il fresco della sera, una bella compagnia, una lauta cena, e musica dal vivo in lontananza... "Questa è la Roma vera!" Esclama orgoglioso il titolare. "Si fanno anche da voi, 'ste cose?" E io a raccontare quello che io e miei amici abbiamo organizzato per le nozze mie e dei miei amici, e cioè "feste dell'arco" la sera prima a casa della sposa, e banchetti e serenate... io stesso, con la mia voce terrificante, ho cantato "Memory" alla mia bella!
Oddio, è il momento di scegliere il secondo: siamo a Roma, no? E allora via con una succulenta coda alla vaccinara! Non l'ho mai assaggiata, è buona sì, ma credo che non me la concederò più... L'ho digerita due giorni dopo!
E poi via ancora con il musical: e Luca Velletri, che ha "donato" la voce per Vincent e per Puccini, e i viaggi studio a Londra e New York, e la partecipazione a tanti concorsi internazionali ("Arriviamo sempre quarti", confessa Raf, "è come se ci mancasse qualcosa, una spinta, non so..."), e l'iter creativo di una melodia, e l'amicizia con Norberto Bertassi, l'attuale Ben in Rebecca, che ha visto nascere sotto gli occhi quel capolavoro che è Elisabeth...
E a proposito di Rebecca, Raf mi racconta che non l'ha ancora vista, né sentita tranne il title-song. E io giù in lodi sperticate alle scenografie, agli interpreti, alla musica che non sarà all'altezza del capolavoro di Levay, ma che ti entra in testa con motivi furbetti e poderosi che non ti lasciano più. E poi io a ricordare la magica sera della "prima" italiana di Elisabeth in versione semi-concerto al parco di Miramare, quando ancora non avevo ben afferrato la grandezza e importanza di questo musical e, davanti a Kunze e Levay in persona (personaggi invero simpatici, alla mano ed estremamente disponibili), chiesi loro: "Ma di Webber che mi dite?"...
Intanto ascolto ancora a spizzichi e bocconi, con l'ipod di Raf, alcuni spezzoni da "Don't cry, butterfly", mentre arriva il dolce: una sontuosa alzatina di frutta che nasconde un cuore di pannacotta. Un'autentica delizia per gli occhi e, soprattutto, per il palato.
Tra una cucchiaiata e l'altra, e sempre con lo sfondo degli stornelli romani, parliamo ancora di teatro, di performer, delle sfortune del Conte di Montecristo, un musical epico, inedito, scritto manco a dirlo da un amico di Raf (che scopro conoscere praticamente tutti, persino uno dei librettisti di Lord Lloyd Webber, incontrato ad uno stage a Londra), di figli, di famiglia, di viaggi e di ricordi.
E la serata se ne va. Concludiamo con un inevitabile amaro, altrimenti la mia povera digestione... che ci volete fare, la mia alimentazione quotidiana non prevede di queste abbuffate!
Raf mi riporta in auto al mio albergo di fronte al Teatro dell'Opera, occasione in più per riascoltare qualche brano dal musical Puccini-Mata Hari.
Sono appena le 23.30, ma io crollo letteralmente dalla stanchezza; e Raf deve tornare dalla sua famiglia. Ma la strada per Vienna, volendo, passa necessariamente dalla Venezia Giulia... e allora mi sa che la prossima volta offrirò io la cena, nella mia terra! Mica siamo da meno, in fatto di squisitezze.
Raf, se mi leggi e hai voglia di aggiungere qualcosa, accomodati pure. Io, nel mio stile, scrivo e posto senza rileggere. Spero di non aver scritto castronate, ma di aver passato ai miei lettori la gioia e la leggerezza e la spontaneità di questa bella serata romana.

21 settembre 2007

Serata Romana

L'altro ieri ero a Roma per lavoro, allora ho colto la palla al balzo e ho conosciuto Raf, uno degli ultimi graditissimi "acquisti" di questo modesto musical-blog. Ottima cena romana (al ristorantino "Il Coccio", in periferia, un equilibrato mix di spontaneità romanesca e squisita cucina locale!) e tre-ore-tre a chiacchierar di musical, naturalmente, tra Puccini, Mata Hari, Webber, Kunze e Levay.
Mi riprometto al più presto di raccontarvi la serata... ma abbiate pazienza, tengo famiglia e domenica battezziamo Beatrice! ^__^

09 settembre 2007

La stagione che verrà

E io che già mi figuravo una stagione sotto tono. Per fortuna mi sono sbagliato: il musical a Trieste è sempre più di casa, il caro Rossetti ne è sempre più l'ambasciatore, e anche quest'anno ha confezionato un cartellone di grandi titoli e almeno un paio di graditissime sorprese. Cominciamo da queste ultime? Ok. L'imprevisto Jekyll&Hyde in versione italiana e il ritorno della ultima vera soubrette Loretta Goggi con il suo one-woman show Se stasera sono qui.
Aspettavo il rientro della Goggi dallo sfavillante Hello, Dolly!, che proprio da Trieste aveva cominciato il suo entusiasmante percorso nazionale, ma che io vidi a Udine solamente l'anno dopo. Con il nuovo spettacolo, l'attrice-cantante-imitatrice-ballerina ripercorerrà la sua carriera con la regia del compagno di sempre, Gianni Brezza.
Ma nel versante musical, la vera sopresa è proprio l'adattamento in italiano di Jekyll&Hyde, il musical-capolavoro di Frank Wildhorn che arriverà a Trieste nell'allestimento del TSA-Teatro Stabile d'Abruzzo tanto apprezzato anche dagli spettatori della lista di Amici del Musical che l'hanno già visto al suo debutto. Negli impegnativi panni del medico inglese ci sarà Giò Di Tonno, l'originale Quasimodo nel Notre Dame cocciantiano.
Il resto del cartellone spazierà dall'attesissimo Peter Pan, con Manuel Frattini e le musiche di Bennato (non che ami particolarmente Bennato, anzi, non mi piace proprio, ma in compenso adoro Manuel Frattini, e sembra che le magie scenografiche di questo spettacolo - complice la direzione artistica di Arturo Bracchetti - facciano facilmente dimenticare alcuni difetti dello show) all'altrettanto attesissimo 3MSC - Lo spettacolo, tratto dal (sopravvalutato?) romanzo di Federico Moccia, che porterà a Trieste la grinta di Massimiliano Varrese e la regia del promettente Mauro Simone.
Un altro kolossal teatrale in arrivo è il Masaniello di Tato Russo, mentre nel versante "grandi classici" irromperà anche un'altra inedita versione italiana, Hair con la regia di Giampiero Solari per una produzione Politeama Genovese-Teatro Colosseo-Teatro Ventaglio Smeraldo.
Sorvolo su Christian De Sica e il suo Parlami di me (sarà tanto amato da tanti italiani, ma io lo trovo francamente antipatico), mentre sarò curioso di vedere la tanto misteriosa ma già ampiamente annunciata versione italiana di High School Musical della Rancia, che tenta in questo modo di "acchiappare" i più giovani che già idolatrano questo film, ormai assunto a Grease degli anni Duemila.
E a proposito di Grease... anche questo titolo, nel nuovo allestimento con la regia di Federico Bellone, farà tappa al Rossetti; uno show che ormai si guarda e si riguarda sempre volentieri.
Un cartellone niente male, quindi, che spero di vedere e raccontarvi il più possibile, qui sul mio blog e naturalmente su Amici del Musical. Con la speranza che quelli del Rossetti facciano di nuovo miracoli, e che magari l'ormai assodato asse Trieste-Vienna (e quello inedito Trieste-Graz, che spero anche questo di raccontarvi un giorno o l'altro, se mai l'interessato mi risponderà...) porti qualche altra bella, clamorosa, sorpresa.
Info, date, biglietti naturalmente su www.ilrossetti.it

06 settembre 2007

Ciao Luciano

La notizia ce l'ha data stamattina presto Emanuela Falcetti, l'amica radiofonica delle 6.00, mentre stavamo ancora sotto le coperte e Paola stava allattando la nostra piccola grande Beatrice.

Ce lo aspettavamo da un momento all'altro, certo, la malattia lo stava inesorabilmente consumando, ma in ogni caso è stata una brutta notizia, un brutto risveglio per tutto il mondo.

Luciano Pavarotti ormai era una specie di amico; oddio, non lo conoscevamo certo di persona, ma con la sua voce inconfondibile, la sua simpatia, la sua tenera imponenza, ha frequentato casa Moretti - prima con gli LP, poi con le videocassette, poi con i CD, poi con i DVD - praticamente da sempre.

Mi piace ricordarlo nella sua ultima apparizione in Italia, quando a sorpresa ha chiuso la cerimonia di apertura delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006 con il suo intramontabile cavallo di battaglia, Nessun dorma dalla Turandot. Già provato, stanco, ma forte del suo inguaribile ottimismo emiliano che lo rendeva così unico.

Ciao Luciano, ci mancherai.

02 settembre 2007

Van Gogh, il musical

Su un altro blog si discuteva su quali potessero essere soggetti letterari (e non) per un nuovo musical... vi segnalo invece un musical che è già stato scritto, rappresentato in Olanda nel 2005 e "approvato" da Mr. Kunze in persona: Vincent, the musical del duo ANNA HURKMANS (book and lyrics) e RAFFAELE PAGLIONE (musiche), basato sulla vita di Vincent Van Gogh.

Online su www.vincentmusical.it sono disponibili alcuni brani; Luca Velletri (il doppiatore del Phantom italiano) presta la sua bella voce al protagonista.

In attesa di scoprire qualcosa in più sui cartelloni 2007/08 che ci aspettano nei teatri italiani... vale la pena fare un giretto mediatico alla scoperta di questo inedito musical, e come al solito sperare che qualche illuminato produttore ci creda e lo allestisca anche da noi...