Trieste, 10 maggio 2013. - Non so se l'aggettivo più appropriato per descrivere questo musical sia "enorme" o "esagerato". Forse entrambi. Anzi, sicuramente entrambi. Priscilla è una bomba di musica e colore, di esuberanza e vitalità, di humor e sentimento, in una confezione così tremendamente kitsch e sempre sopra le righe da risultare irresistibile.
Il coloratissimo e sgangherato bus chiamato Priscilla ha fatto tappa al Rossetti di Trieste per la terza e ultima tappa di questo tour che ha toccato solamente Milano, dove è rimasto un anno, e Roma, con esiti sbalorditivi. Del resto l'allestimento era stato pensato per essere stanziale, e si vede: un investimento ingente, ma quando ci si trova di fronte ad una scelta del genere, o si fanno le cose bene, o si rischia di scadere nel ridicolo.
Priscilla prende il via dall'omonimo film australiano del 1994, una scatenata commedia che non risparmia nessun luogo comune sull'omosessualità, sul travestitismo, sulla transessualità, ma con una ingente dose di autoironia, li supera tutti. Una storia "on the road", un viaggio alla scoperta di sé: tre drag queen, ingaggiate per uno spettacolo, partono da Sidney alla volta di Alice Springs, in pieno deserto autraliano, a bordo di un bus chiamato "Priscilla" sgangherato ed eccentrico quanto loro. Come ogni storia "on the road" che si rispetti, non è tanto la meta che conta, quanto il viaggio stesso, fatto di incontri, scoperte, ostacoli. E alla meta, in ogni caso, i nostri protagonisti arriveranno cambiati, più consapevoli, e in qualche modo saranno premiati.
Mirco Ranù, un fascio di esuberanza e muscoli molto spesso in compiaciuta bella vista, è l'irriverente Adam/Felicia; Antonello Angiolillo dà corpo e voce al tormentato Tick/Mitzi, con un matrimonio fallito alle spalle e un bimbo finalmente da conoscere; Simone Leonardi interpreta Bernardette con grande eleganza e ironia.
A far da contrappunto e filo conduttore, le tre divas che volteggiano senza sosta appese in aria, in un allestimento sfarzoso che vede al centro della scena l'iconico bus che ruota e si apre per svelare di volta in volta l'interno, vero e proprio palcoscenico nel palcosenico.
Il punto di forza dello show, oltre all'irresistibile colonna sonora fatta di 25 hit della musica pop (si va da It's raining men a I say a little prayer, da I will survive a True colors, da Go west a What's love got to do with it) è naturalmente nei costumi e nei copricapo: esagerati, sgargianti, coloratissimi, ingombranti, quasi 500 creazioni incredibili che per essere capite e apprezzate bisognerebbe vedere il musical almeno una decina di volte.
Le battute al vetriolo non mancano, i doppi sensi abbondano, i corpi esibiti si fanno ammirare, le gag, anche amare, fanno riflettere, e la commozione qua e là fa capolino.
Ma tutto lo show è un inno alla vita, con i suoi lati luminosi e quelli un po' in ombra.
Il pubblico della prima triestina si fa travolgere dall'entusiasmo, e dona a tutto il cast una lunga standing ovation. C'è da augurarsi che tanto altro pubblico accorra ad applaudire, ridere, cantare con Priscilla, che rimane in città per un inedito mini-long running di 20 repliche, fino al 26 maggio.
info: http://www.ilrossetti.it/scheda_musical.asp?RecordID=4529
5 commenti:
E' meglio che questa recensione non la faccia leggere a mio marito... Dalla prima volta a New York è rimasto colpito da questo spettacolo, abbiamo anche provato a organizzarci per andare a Roma o Milano, ma purtroppo questi ultimi due anni sono stati molto impegnativi e poco adatti alle gite fuori porta... E mi sa che prossimamente sarà ancora peggio... :-S ;-))
...novità in arrivo? :-)
E pensa che alla prima c'era un gruppo di austriaci venuti da Graz apposta, che hanno detto che questo cast è addirittura migliore di quello di Broadway!
Novità?? Oh sì, una di quelle novità che ti rivoluziona l'esistenza, che quando arriva dorme, mangia e piange... ;-)
Poi non ti stupire se sparirò per mesi da internet...
ma che meraviglia!!!
vi prendete un cane!!! :-)
quando è previsto l'arrivo?
w trieste
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