29 maggio 2008

Magical CATS!!!

Cronaca di una magica serata primaverile, di un "tepida notte" col sapore delle grandi prime internazionali, col tappeto rosso fuori dal teatro, con i proiettori rotanti che illuminano le facciate del Rossetti con luminosi occhi di gatto, con telecamere, autorità e il sottoscritto e l'Amica del Musical Sara che in diretta radiofonica su Radioattività raccontano tutto questo prima che l'incanto inizi. Era la prima volta che parlavo in radio: e per più di venti minuti, mi è sembrata la cosa più naturale del mondo. Abbiamo chiacchierato di CATS, naturalmente, delle aspettative per la serata, della gente che man mano affollava il viale e ordinatamente entrava in teatro, e intervistato al volo Stefano Curti - per chi ancora non lo sa, il direttore organizzativo del Teatro e la "mente" dietro il tour italiano di CATS, emozionato e soddisfatto, e Davide Calabrese e Alberta Izzo, belli, eleganti e sornioni (sarà l'atmosfera felina?).

Prima buona notizia: CATS non finirà in Italia, anzi; è appena alla sua seconda vita, e davanti, prima di aspirare all'Heavyside Layer, ne ha almeno altre sette. Parola di David Ian, il mega-produttore galattico che ieri sera, di fronte al pubblico che letteralmente gremiva platea, gallerie e loggione del Politeama Rossetti, gongolava felice. Durante l'intervallo l'ho conosciuto e intervistato (abbiate pazienza, miei lettori, posterò tutto!), e ho persino fatto da traduttore alla sua compagna che voleva sapere cosa era uscito sulla stampa locale. Per un pelo ci siamo persi la comparsata di Lord Lloyd Webber in persona, trattenuto a Londra da impegni improrogabili; magari la prossima volta? (che ci sarà, ne sono sicuro).

Seconda buona notizia: CATS non delude mai, anzi come una buona bottiglia di vino rosso, migliora con gli anni. L'intramontabile alchimia fiabesca che da 27 anni incanta le platee di tutto il mondo si è ripetuta anche ieri, dal primo momento in cui si entra a teatro, e si resta affascinati da questa enorme luna piena, appena appena velata, che illumina la discarica più famosa del teatro musicale, fino all'emozionante finale quando dal cielo scende la scalinata e Grizabella ascende alla sua nuova vita. Cattiveria gratuita: ma per la tappa campana, servirà montare la colossale scenografia o basterà mettere le sedie per il pubblico nelle strade? ^__^

Terza buona notizia: CATS è solo l'inizio. Onore al merito al Rossetti, che è riuscito a portare in Italia il musical più famoso del mondo, e che dopo Elisabeth e la collaborazione con i Vereigniten Buhnen Wien promette grandi cose per il futuro. Stefano Curti (ho intervistato anche lui!) non anticipa niente per scaramanzia, ma gli occhi brillano; e noi attendiamo fiduciosi. Anche perché si prospettano produzioni internazionali da Londra e dall'Austria...

Il resto è un'incantevole, magica serata di puro teatro musicale. La volta stellata della sala del Rossetti fa da degna cornice alla scenografia; le luci si abbassano, l'overture inizia, e i gatti cominciano ad apparire in mezzo al pubblico (e quante vole lo faranno nel corso dello show, per giocare, farsi ammirare e fare le fusa ?!?), si impossessano del palco e lo spettacolo si accende. Io e mia mamma siamo capitati in un posto ottimo, a metà platea, laterale; così ho goduto della visione d'insieme del palco, delle tante luci che abbracciavano la sala arrampicandosi sulle gallerie, del cielo stellato, e dei performer che venivano tra la gente! Signori miei, che trucchi e che costumi!

Non ci sono nomi noti del cast, almeno per il sottoscritto, ma il livello è talmente astrale, le voci talmente belle e piene, le movenze così precise e feline, che difficilmente una star potrebbe risaltare più degli altri; CATS è uno spettacolo corale, ogni gatto ha il suo momento di gloria per poi tornare nel gruppo. Tanti i momenti che scatenano i gioiosi battimani del pubblico: l'entrata e la canzone di Rum Tum Tugger, il Jellicle Ball, il siparietto di Gus the theatre cat, Skimbleshanks, Mr. Mistoffelees; ma quanto Grizabella intona Memory, con una inaspettata vociona soul, il teatro trattiene il respiro, si ferma e al termine le pareti tremano dall'entusiasmo!

L'orchestra è semplicemente favolosa: alcune orchestrazioni sono state riviste, con un sound decisamente più... metal, se mi passate il termine. Per la prima volta nella storia del marketing, inoltre, il logo di CATS è cambiato in onore del debutto italiano a Trieste: nel foyer del teatro sono in vendita le magliette con le lettere "TS" - la sigla della città - in giallo. Era già destino? (e io che non l'ho comprata, sgrunt! Mia mamma mi ha fermato...)

Alla fine, il delirio. Applausi a pioggia, torrenziali, ma i gatti, ligi al contratto, più delle previste chiamate finali non hanno concesso, lasciando gli spettatori con l'amaro in bocca. Alla fine, solo le immortali note di Memory riempivano la sala, mentre gli spettatori divertiti guardavano il direttore d'orchestra sui due schermi appesi in fondo la platea.

Chi può, non si lasci sfuggire l'incontro con il cast venerdì alle 18.30, in Sala Bartoli. Ahimé, io non ci sarò. E naturalmente, non lasciatevi sfuggire questa grande, grande, grande occasione nel resto della tournè italiana. Che poi non è detto che in una delle prossime vite di CATS, ritorni da queste parti...

28 maggio 2008

Tra poche ore...

... si alza il sipario su Cats! E forse riuscirò a strappare un'intervista a David Ian, il produttore, e una anche a Stefano Curti, la mente e il braccio dietro a tutta questa trasferta italiana! Mò domani vi racconto tutto!!!

24 maggio 2008

Tra pochi giorni...

...sarà il tanto atteso momento di Cats! Mercoledì si sta avvicinando, chissà che effetto farà vedere la discarica più famosa del mondo teatrale, illuminata dalla pallida luna e dalle mille stelle della volta del Rossetti?
Ho letto che questo tour italiano sarà in assoluto l'ultimo prima che la produzione inglese CHIUDA DEFINITIVAMENTE I BATTENTI; e quindi possiamo dirci davvero fortunati e onorati.
Altra buona notizia: i ragazzi della BSMT saranno di nuovo a Trieste in giugno con Parade, che presentano in questi giorni a Bologna. Trasferte e Beatrice permettendo, conto di esserci anche in questa occasione.
Ho ancora un debito con Davide Calabrese e con tutti i miei lettori: la lunga intervista dopo il recital su Lloyd Webber giace ancora su nastro magnetico in attesa di essere trascritta e mandata alle stampe. Non me ne sono certo dimenticato!

20 maggio 2008

Operetta 2008, uno sguardo sul primo Novecento

Prossimo al quarantennale, dal 27 giugno al 20 luglio prossimo si terrà a Trieste il Festival Internazionale dell’Operetta – Trieste Operetta 2008, che la Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” anche quest’anno organizza per un vasto pubblico di appassionati.

Tre capolavori del primo Novecento nel cartellone: Cin-Ci-Là di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato, Scugnizza di Carlo Lombardo e Mario Costa e Il paese del sorriso di Franz Lehár.

E’ in quegli anni che nasce l’operetta all’italiana, condizionata dal forte peso della tradizione del melodramma che ne ha caratterizzato e limitato lo sviluppo. In Austria invece, nel primo Novecento lo scenario culturale è decisamente diverso: quegli stessi anni rappresentano infatti l’ultima grande stagione dell’operetta grazie alla creatività musicale di Franz Lehár che, con la sua grande vena artistica, trascina l’operetta viennese nella sua sfolgorante stagione “d’argento”.

Il 27 giugno il Festival si apre dunque con Cin-ci-là: giocata su una trama esotica, che ha al centro il matrimonio della principessa Myosotis di Macao con il principe Ciclamino di Corea, entrambi inesperti di questioni d’amore e riluttanti a lasciare i giochi dell’infanzia, la vicenda deve risolversi con il suono di un carillon che annunci l’avvenuto bacio nuziale il quale dovrebbe segnare anche la fine della sospensione delle attività lavorative e ludiche prevista in occasione delle loro nozze, secondo l’usanza di quel paese. La situazione in stallo, viene risolta da Cin-ci-là, un’attrice parigina giunta a Macao per girare un film insieme a Petit-Gris, il suo buffo e sfortunato spasimante.

Nel nuovo allestimento creato dai laboratori della Fondazione lirica triestina, Cin-ci-la è affidata all’estro registico di Maurizio Nichetti che, dopo l'esperienza del Paese dei Campanelli olandese affrontata lo scorso anno, si immergerà come dice egli stesso “in una storia ambientata in una Cina dell'altro ieri, molto lontana dalla rivoluzione culturale di ieri e dalle problematiche olimpiche di oggi. Una Cina da operetta, appunto”. Una nuova avventura in cui la favola dell'amore più forte del pessimismo è sempre attuale. Nichetti sarà coadiuvato per le scene e costumi da Maria Pia Angelini; coreografie di Sandhya Nagaraja, luci di Claudio Schmid, direzione di Elisabetta Maschio.

Secondo titolo in cartellone: Scugnizza. Dal 1922 garantisce il successo raccogliendo i favori del pubblico grazie alla sua vena popolareggiante, schiettamente italiana e alla magia della sua vena melodica che si ricrea ad ogni ripresa sui palcoscenici. Una fiaba mediterranea in cui si balla occhieggiando anche ai ritmi nuovi come lo Shimmy, ma con tanto romanticismo e lirismo.

Eroina della vicenda è Salomé, simbolo della vitalità napoletana, esuberante giovane e spensierata “scugnizza” che divide con Totò, il suo innamorato, la giovinezza spensierata e il privilegio di una felicità istintiva goduta in libertà nella cornice di una Napoli da cartolina illustrata. Il cast è formato da artisti e attori di grande sensibilità e bravura: Marie Stephane Bernard (Salomé) e Gianluca Terranova (Totò) nei ruoli protagonisti, Elio Veller sarà impegnato nel ruolo buffo di Toby Gutter, il ricco americano. Messa in scena di Davide Livermore, scenografie di Sergio D’Osmo che ha ideato anche i costumi, coreografie di Laurent Fanon e luci di Claudio Schmid. Sul podio Julian Kovatchev.

Terzo titolo in programma, un nuovissimo allestimento de Il Paese del Sorriso di Franz Lehár, operetta intrisa di pathos e di una lirica nobiltà di intenti e di concezione. Chi non ricorda infatti l’aria “Tu che m’hai preso il cuor?”. Si tratta di un’aria che ha contribuito di per sé a conservare nel tempo la fama dell’operetta ben oltre il limite della sua effettiva vitalità teatrale. Lehár lo faceva spesso: usava puntare su un brano d’insieme che potesse caratterizzare in maniera inconfondibile ciascuna sua operetta seducendo e ammaliando così il pubblico.

Simbolo di un’amore incompiuto, quindi insolito per il genere musicale dell’ operetta, accanto a momenti ameni e scherzosi che caratterizzano i diversi personaggi, Il Paese del sorriso tratta l’amore del principe cinese Sou Ciong per la viennese Lisa, osteggiato dalle usanze della corte orientale da un lato e dall’altro, dalla nostalgia delle stessa Lisa per la sua Vienna amata e lontana.

Direzione musicale di Alfred Eschwe, scene di Paolo Fantin, costumi di Silvia Aymonino, coreografie di Sandhya Nagaraja, luci di Claudio Schmid, messa in scena di Damiano Michieletto. Il cast annovera oltre al fuoriclasse Elio Pandolfi, nei ruoli protagonisti Silvia Dalla Benetta (Lisa), Park Sung Kiu (Sou-Chong) e Andrea Binetti (Conte Gustavo); nel cast anche Manuela Bisceglie, Sara Alzetta, Leonora Surian e Janko Petrovec.

Informazioni, prenotazioni e vendita: numero verde 800 090373 (dall’estero +39 040 9869883)

www.teatroverdi-trieste.com

12 maggio 2008

Le Stelle del Musical, che successo!

Che bella serata! Vi confesso che mi sono divertito ed emozionato nel presentare Le Stelle del Musical, sabato scorso a Gorizia: ho trovato una parrocchia fresca, vivace, piena di iniziative e una sala teatrale davvero bella!
Nonostante la diretta concorrenza con Se tutto fosse un musical, uno spettacolo professionale che andava in scena al Verdi di Gorizia (chiudeva la rassegna Un castello di musical e risate organizzata da Terzo Teatro), abbiamo avuto il tutto esaurito e un entusiasmo che non vedevo da tempo.
Sarà stato il coro di oltre 40 bimbi tenuti in riga da Rita De Luca, o l'estemporanea band di nove-musicisti-nove (no, dico, neanche La Rancia o il Sistina...), o la voce di Federica Bressan... fattostà che abbiamo avuto un successo clamoroso!
Che dire, dopo l'intervento di Don Ruggero Di Piazza, parroco di San Rocco e mio ex insegnante di religione (vent'anni fa...) che ha aperto con l'incipit "divino" di Aggiungi un posto a tavola, e l'apertura del sipario con questo coro che intonava il motivo principale in omaggio a Garinei e Giovannini... tutto è filato liscio, nonostante le perplessità della vigilia! Quindi è toccato a Tutti quanti voglion fare jazz dagli Aristogatti, e poi è arrivata la parte più intima e soft, con il recital di Federica: Over the rainbow, Don't cry for me Argentina, I don't know how to love him, Niente da Chorus line, Gold von den Sternen da Mozart!
Assieme al coro, Federica ha poi cantato Con un poco di zucchero da Mary Poppins, la toccante I colori del vento da Pocahontas, l'entusiasmante Do Re Mi da Tutti insieme appassionatamente (ahò, montata benissimo come un vero musical!) per finire in bellezza con il bis Beautiful that way, quello de La vita è bella di Benigni.
Alla fine, complimenti e applausi scroscianti per tutti, persino al sottoscritto!
Ecco alcuni video!!! In ordine: Do Re Mi, I colori del vento, Niente, Gold von den Sternen e Con un poco di zucchero!






04 maggio 2008

Torna Sunset Boulevard

Eccola, è lei: Pia Douwes come Norma Desmond nell'annunciato tour olandese di Sunset Boulevard.
Dividerà il ruolo più grande di tutti con Simone Kleisma, altra musical-star dei Paesi Bassi.
Antonie Kamerling sarà Joe Gillis, mentre Maike Boerdam interpreterà Betty Schaefer.
Debutto il 20 settembre 2008 al Theater het Park ad Horn, per poi toccare Amsterdam, Eindhoven, Maastricht, Rotterdam e tante altre città fino al 19 luglio 2009 con il ritorno ad Amsterdam.
Oibò, che ci scappi una trasferta tra i tulipani? Magari!
Intanto godetevi la Kleisma che canta
As if we never said goodbye... e sognamo un po'.