Un originale cartellone incentrato tutto sulle Musical StarTS, i performer triestini "coccolati" dal Teatro Rossetti: è quanto promette il calendario dei tradizionali Pomeriggi Musicali al Rossetti, che per tre lunedì animeranno - e riempiranno di pubblico entusiasta, ne sono sicuro - la Sala Bartoli del teatro triestino. Come ha giustamente evidenziato Claudio Grizon, presidente dell'Associazione Internazionale dell'Operetta che assieme allo Stabile organizza la rassegna, "Il cartellone dei Pomeriggi nel corso di questi otto anni ha assunto la connotazione di vetrina per gli artisti emergenti nel campo dello spettacolo musicale, a partire dall’operetta per giungere agli spettacoli con prosa e musica fino al musical che ha visto esibirsi ormai moltissimi suoi protagonisti oltre ai nomi già ben noti in ambito nazionale”.
Ecco in dettaglio i tre appuntamenti: LUNEDI’ 16 maggio 2011 alle ore 18, OPERAzioni MUSICALi - sottotitolo esplicativo: Punti di incontro e Punti di sutura tra Opera, Musical e Operetta. Possono innamorarsi dello stesso uomo sia Violetta de “La Traviata” che Ulla di “The Producers”? Chi è più agguerrita tra la “Vedova Allegra” e “Annie get your gun”? E’ stata più corteggiata “Tosca” o “Kiss me Kate”? Più che un ironico concerto un vero e proprio match tra tre vocalità molto diverse: l’Opera, il Musical e l’Operetta. Arbitro della serata, un virtuoso pianista che impazzirà tra spartiti, balletti e capricci dei tre sfidanti. Un recital finemente sgangherato nel quale diventerà normale ascoltare le arie più famose di “Nine”, “Bulli e Pupe” e “Spamalot” miscelate con “La Boheme”, “Rigoletto” e “Così fan tutte” con le voci di Daniela Cera, Alberta Izzo e Raoul D’Eramo, accompagnati al pianoforte da Reana De Luca.
LUNEDI’ 23 maggio 2011 alle ore 18, 24 h è il titolo dello spettacolo ideato e interpretato da Gianluca Sticotti, con la partecipazione di Elisa Colummi, con alla chitarra Amir Karalic e al pianoforte Antonio Kozina e con la partecipazione straordinaria di Tania Polla. Un monolocale poco arredato, sul letto Jack che dorme. Suona la sveglia. Così inizia la giornata di un compositore squattrinato che cerca di far fronte ai soliti problemi a cui la vita ci sottopone. 24 ore di emozioni, relazioni, risate e lacrime, raccontate attraverso meravigliosi brani musicali, che ripercorrono la storia del musical internazionale.
LUNEDI’ 30 maggio 2011 alle ore 18, Una luce nel buio è il musical, la cui storia e dialoghi sono di Giovanni Natale e Riccardo Simone Berdini, le musiche di Riccardo Simone Berdini, Federico Mattia Macor, e Fabio Valdemarin, le liriche di Riccardo Simone Berdini, Federico Mattia Macore Giovanni Natale. La direzione musicale di Fabio Valdemarin e Riccardo Simone Berdini, che cura anche la regia. “Una luce nel buio” è la storia di un giovane scrittore troppo ingenuo per vivere in questo mondo, troppo sicuro di sé e dei suoi ideali, alla perenne ricerca dell’amore eterno, capace di vivere e di vedere soltanto ciò che vuole, finirà per trascendere i confini della percezione così come noi la conosciamo. Magari scoprendo che la vita è meravigliosa ma che non sempre le vie del Signore sono quelle che vorremmo. Il cast è composto da Riccardo Simone Berdini (Nicolas), Michael Anzalone (Eric Lunder), Francesca Colapietro (Sophie), Daniela Pobega (Arianna) con una band che vede Nicola Ardessi alle Tastiere, Marco Steffè alle Chitarre, Francesco Cainero al Basso e Marco Vattovani alla Batteria e percussioni.
Trieste, Politeama Rossetti (e dove, sennò), 15 aprile 2011 - Vi dico subito la verità: sono rimasto letteralmente sopraffatto. Sono andato a teatro un po' impreparato, lo ammetto, perché Chess non rientra tra i musical che ascolto abitualmente, e ne conoscevo solo i brani più famosi: I know him so well, Someone else's story, Heaven help my Heart, e pochissimi altri. Mi chiedevo come facesse a reggere un intero musical su un plot così esile, un torneo di scacchi in piena Guerra Fredda, e perché mai la storia di questo show fosse stata sempre così travagliata, con allestimenti e trame diverse a seconda del paese dove veniva allestito. E invece, sono stato travolto, e sono ancora senza fiato. In Italia non s'è visto ancora nulla del genere, benché il regista e coreografo Craig Horwood non sia nuovo a questo tipo di operazioni, già sperimentate con successo nei musical Sunset Boulevard e Martine Guerre: in Chess i performer non si "limitano" a cantare, recitare e ballare, come succede in ogni musical, ma suonano gli strumenti in scena, e gli strumenti stessi diventano via via oggetti scenici. All'inizio si rimane davvero spaesati, sembra quasi un trucco; ma bastano pochi minuti e tutto diventa incredibilmente naturale. La trama, dicevamo. Tutto ruota attorno alle ambizioni di un uomo e di una donna: il campione russo di scacchi Anatoly Sergievsky (un potente e convincente Daniel Koek), che per i sogni di gloria sceglie di restare in Occidente; e la sua amante Florence Vassy (una dolcissima e determinata Shona White), già compagna del campione americano Freddie Trumper (un eccezionale James Fox: qualcuno si è divertito a cronometrare l'acuto in Pity the Child, uno dei brani di punta del musical. 26 secondi. Sì, ma da sdraiato). Il triangolo amoroso si complica, sullo sfondo di cospirazioni internazionali, servizi segreti, ex mogli (la brava Poppy Tierney nella parte di Svetlana: la sua apparizione nel secondo atto, per cantare Someone Else's Story, ha un che di mistico), padri creduti morti ma forse no, di strapotere delle tv, di illusioni e corruzione; e alla fine, come in ogni partita a scacchi, e come viene spiegato nel brano di apertura, ogni mossa è figlia della precedente e determinerà la seguente, e ogni partita è diversa, e comunque ci sarà un vincitore e un perdente. Dal punto di vista musicale, Chess è una raffinata partitura pop-rock, intrisa di tutti gli stilemi degli Anni Ottanta, ma riletta con gran classe nell'orchestrazione di Sarah Travis; del resto violini, violoncelli, flauti, clarinetti e trombe abbondano tra i performer-musicisti. Un'opera che merita più di un ascolto per essere apprezzata, perché Biorn Ulvaeus e Benny Anderson - i maschi degli ABBA, per intenderci - non hanno lesinato in riprese, duetti e quartetti intricati, oltre ad aver composto alcune delle pagine più belle della storia del musical moderno. Le scene di Christopher Woods intrappolano tutto su una grande scacchiera luminosa, che invade anche le quinte, e sulla quale, come pedine, si muovono i protagonisti e l'ensemble, vestito come i pezzi degli scacchi con sfarzo e un tocco di kitsch. E finezza nella finezza, un grande schermo sullo sfondo rimanda in diretta quello che succede in scena ripreso da piccole telecamere piazzate sulle trombe. La vera forza di questo show, però, sta soprattutto in altro: le liriche di Tim Rice, giustamente insignito quest'anno del Premio Internazionale dell'Operetta nel corso di una cerimonia-intervista che si è tenuta nel tardo pomeriggio; e il paroliere di JCS, Evita, Il Re Leone, Joseph, era presente in sala a godersi lo show, per la gioia di decine di fans entusiasti. Chess è arrivato al Rossetti in esclusiva nazionale - in lingua originale, con i sottotitoli in italiano (fondamentali per apprezzare i testi e l'intreccio!) - unica tappa del tour inglese nella vecchia Europa e prima dell'unica tappa oltreoceano, a Toronto in autunno. Qui sotto il video promozionale dello spettacolo: CHESSpettacolo!
Il lyricist e librettista Tim Rice, noto in tutto il mondo per i testi del musical “Jesus Christ Superstar”, è il vincitore del Premio Internazionale dell’Operetta, giunto alla XXIII edizione. L’annuncio ufficiale è stato dato oggi da Claudio Grizon, presidente dell’Associazione Internazionale dell’Operetta – Friuli Venezia Giulia, anche nella veste di presidente della Commissione Giudicatrice, costituita dal presidente onorario Danilo Soli, dal vice presidente Stefano Curti e dai componenti del consiglio direttivo. Il Premio, che come da tradizione consiste in un artistico bronzetto del compianto scultore muggesano Ugo Carà, in cui si evoca il fascino della musa leggera, sarà consegnato a Sir Tim Rice nel corso di una manifestazione che l’Associazione organizzerà, con la collaborazione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, il 15 aprile 2011 alle ore 18 presso la sala Bartoli. Tim Rice sarà infatti a Trieste in occasione delle repliche del suo musical “Chess” che lo Stabile regionale presenta in esclusiva e in prima assoluta per l’Italia, fino al 17 aprile.
“Per la prima volta dalla sua istituzione – ha sottolineato il presidente Grizon - il Premio varca la Manica e raggiunge la Gran Bretagna per coronare la fantasia e la vasta esperienza artistico-musicale di Time Rice, un vero mito della musica che con i suoi testi e le sue produzioni continua ad avvicinare al musical persone d’ogni età in tutto il mondo”. “E’ la prima volta che attribuiamo il Premio dell’Operetta ad un protagonista del musical – ha aggiunto Grizon -: forse era giunto il momento per evidenziare, anche con questo riconoscimento, quell’evoluzione nei generi musicali che dall’operetta porta allo spettacolo e alla commedia musicale fino al musical”.
Da diversi anni ormai acclamato protagonista del mondo musicale, al di qua e al di là dell’oceano, quale autore di testi e canzoni per musical, film, produzioni televisive e radiofoniche di strepitoso successo Tim Rice è universalmente noto per il musical leggendario “Jesus Christ Superstar” che ha scritto dopo il suo fortunato incontro con il musicista Andrew Lloyd Webber. Con lui ha realizzato altri favolosi musical, tra cui spicca “Evita”. Continuando con altri musicisti una catena interminabile di successi da “La bella e la bestia” a “Chess”, vale a dire “Scacchi”, un altro geniale capolavoro, che approda al Politeama Rossetti di Trieste.
Da parte sua Danilo Soli ha messo in rilievo “l’importanza del lyricist nel mondo del musical, dove fin dai tempi di Gilbert e Sullivan, è stata una figura determinante per il successo degli spettacoli, come del resto è accaduto nel mondo dell’operetta, basti pensare ai trionfi di Carlo Lombardo”. “L’Associazione Internazionale dell’Operetta è quindi ben lieta di potergli attribuire l’ambito riconoscimento nel segno della continuità di una grande tradizione che ha spesso raggiunto le vette dell’autentica poesia”.
*** Quello che segue è un pesce d'aprile... ma più di qualcuno ci è cascato! ***
Due fra i più importanti compositori per il teatro musicale, Stephen Sondheim e Andrew Lloyd Webber, uniranno le forze per creare un musical da Guerra e Pace, il capolavoro di Tolstoij. Lo hanno annunciato ieri sera nel corso di una affollatissima conferenza stampa al Barbican Centre di Londra, che nell'autunno 2013 ospiterà la prima mondiale del nuovo kolossal teatrale. Lo spettacolo aprirà contemporaneamente anche a Mosca, Vienna e Parigi; i protagonisti principali, come ormai sembra stia diventando sempre più una consuetidine, saranno scelti nel corso del talent-show War and Peace: the battle for the stage che partirà a settembre sui principali network televisivi dei paesi coinvolti nel progetto.
Non ci sono aggettivi a sufficienza per descrivere l'incredibile serata che abbiamo vissuto il 3 gennaio al Politeama Rossetti di Trieste, con Musical StarTS: e non si poteva cominciare nel migliore dei modi il 2011, in compagnia di questi 15 performer triestini e friulani che con energia, passione e tanto, tanto talento hanno offerto alla città una prova entusiasmante del loro lavoro. Capifila dello spettacolo, e grandi mattatori della serata con i loro intermezzi che "cucivano" e introducevano i vari numeri dello show, Davide Calabrese e Riccardo Berdini; i loro duetti verbali, un po' in dialetto, un po' in italiano, sono stati dei piccoli capolavori di autoironia tutta triestina. Non da meno gli altri comprimari, che in rigoroso ordine alfabetico è giusto citare tutti: Beatrice Berdini, Giorgio Borghes, Paola Camber, Andrea Centi, Elisa Colummi, Cristina d'Amore, Daniel Favento, Eleonora Lana, Daniela Pobega, Tania Polla, Stefania Seculin, Gianluca Sticotti e Fabio Vagnarelli, quest'ultimo - originario di Gubbio - a sostituire Mattia Lanteri (che con affetto salutiamo). Guidati dalla mano sapiente di Fabrizio Angelini, che in meno di 24 ore ha rimesso in piedi uno spettacolo già andato in scena quattro mesi fa e con gran parte dei protagonisti impegnati a Roma, Milano e in ogni dove in altre produzioni, i Musical StarTS hanno dato il meglio di sé, e lo spettacolo ha funzionato alla grande. Shawna Farrell - la direttrice della Bernstein School of Musical Theatre di Bologna, presente quasi a sorpresa alla serata e seduta nella fila davanti alla mia, ammirava estasiata i "suoi" ragazzi cresciuti a pane e musical al Rossetti ed accuditi e formati alla BSMT, mentre uno dopo l'altro affrontavano con sicurezza, dispensando emozioni a piene mani, le più belle pagine da grandi e piccoli musical, da titoli arcinoti a pezzi per intenditori. Sicuramente i brani corali sono quelli in cui il cast ha espresso al massimo la propria potenza e versatilità, dal numero iniziale "The New World" (da Songs for a New World - J. Robert Brown), passando per un medley da Oklahoma!, a "Somebody to Love" da We Will Rock You tutto al femminile, da "Song of Purple Summer" da Spring Awakening, all'emozionante "Seasons of Love" da Rent che ha chiuso il primo atto, con la voce di Daniela Pobega un palmo sopra le altre; e poi i precisi e sorprendenti "piccoli" - già rodati dalla partecipazione all'allestimento di Evita dello scorso giugno - che assieme a Davide Calabrese hanno dato vita ad un quadro da Oliver! che ha aperto la seconda parte, proseguita con un medley da Chess (che ricordo sarà al Rossetti ad aprile!) e il suo brividoso "Anthem", e poi un travolgente "Run Freedom Run" da Urinetown, un commovente "21 Guns" da American Idiot e un potente ed emozionante "One Day More" che ha chiuso in un tripudio di applausi la serata ufficiale. Fondamentale il contributo della musica dal vivo con una band di quattro elementi, capitanati da Fabio Valdemarin (pianoforte e tastiere) e con Marco Steffé (chitarre), Francesco Cainero (basso) e Marco Vattovani (batteria e percussioni). Ed altrettanto di grande impatto visivo il grande schermo che fungeva da scenografia, a proiettare immagini evocative e i loghi dei vari musical via via oggetto della scaletta. Tra i pezzi da solista, o in coppia, o in trio, o in quartetto, c'è stato solo che l'imbarazzo della scelta in quanto a bravura e brividi. Ma a questo punto, citiamoli tutti. "The Music of the Night", in versione duetto Vagnarelli-Lana; la simpatica "You're nothing without me" da City of Angels per Borghes-Favento; "La Bella e la Bestia", nella versione italiana, col trio Polla-Sticotti-Colummi, attualmente impegnato proprio nell'allestimento della Stage a Roma; "Castle on a Cloude" con la piccola Matilde Marino e poi "I dreamed a dream" per la Colummi; un'eccezionale Stefania Seculin nell'interpretazione di "Send in the Clowns"; "Mamma Mia!" per la Camber; una sentita interpretazione di "Sunset Boulevard" per Berdini; del medley da Chess ne ho già parlato, ma vi ha spiccato "I know him so well" per Polla-Seculin e "Nobody's Side" per Pobega; un travolgente e impagabile Davide Calabrese con la sua versione italiana di "Betrayed" da The Producers; si è volato altissimo con "Defying Gravity" per Beatrice Berdini ed Eleonora Lana; una toccante "The Letter" da Billy Elliot con un altro enfant prodige, il piccolo Francesco Felician in coppia con Stefania Seculin; e poi lo spassoso medley da Spamalot, altro titolo internazionale che arriverà al Rossetti in primavera, e che ha offerto tre divertenti duetti per Calabrese-Favento ("Always look at the Bright Side of Life), Calabrese-Colummi (la versione italiana di "The Song that Goes Like This"), e Calabrese-Pobega ("Find Your Grail"). Inatteso bis con i bambini in "When Children Rule the World" da Whistle Down the Wind e la travolgente "Don't Stop Believing" da Rock of Ages, che è anche la sigla del serial-musical-cult "Glee". Insomma, una serata-evento che ha bissato, e migliorato di gran lunga, la già eccezionale prova di settembre, e che tutti si augurano possa ripetersi. "Non è stato facile, ma quando c'è dell'ottimo terreno fertile su cui lavorare, i risultati si vedono", mi ha detto Fabrizio Angelini, raggiante, dietro le quinte, mentre Davide Calabrese coccolava la Rosa d'Argento assegnata a tutta la compagnia dall'Associazione Commercianti al Dettaglio di Trieste, promotore della serata. Su youtube e facebook cominciano a circolare i primi video amatoriali dell'eccezionale serata. Cercateli, merita davvero.