30 marzo 2007

Appuntamenti saltati

Ecco, lo sapevo: alla fine non riesco a vedere né Alta Società, né Into the woods. Ed è un peccato, perché avrei incontrato più che volentieri Francesca Taverni, che ho potuto ascoltare incantato nel corso di una stupenda serata al Never Pub di Bologna, ormai due anni fa, e Shawna Farrell, la vulcanica direttrice della BSMT di Bologna.

Pazienza, lo spettacolo continuerà senza grossi danni, ma mi sa che con l'imminente arrivo della primogenita (due mesi ancora di attesa) le cose cambieranno... in peggio! Dovrò escogitare qualcosa, anche perché interviste telefoniche non mi piace farle. Mah, vedremo.

Comunque io e la mia dolce metà stiamo programmando già il nostro solito viaggetto europeo per il 2009 (il 2008 lo saltiamo, obviously, anche se ultimamente ho visto a spasso per gli aeroporti bimbi davvero piccoli!): a naso mi sa che sceglieremo la sempre facile Vienna (Rudolf in arrivo) o qualche meta teutonica (Maria Antonietta upcoming...).

Intanto aspettiamo primavera, e vediamo se l'estate triestina proporrà qualcosa tra musical e operetta. Rimaniamo in fiduciosa attesa di belle notizie.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Dunque il sottoscritto, Giuseppe, è tornato a casa. La maratona in Germania (7 giorni, 6 spettacoli) è così finita. Niente più messaggi scritti negli Internet Point dove la testiera è diversa e dove mancano le lettere accentate tipo "à", "ì", "ù" , il che mi costringeva a usare l'apostrofo.
Prima della partenza vi ho fatto partecipe di alcuni dubbi (nevicherà e chiuderanno gli aeroporti ? si dovrebbe evitare di vedere gli spettacoli il giorno stesso dell'arrivo ?). Erano comunque punti interrogativi che avevano una loro legittima ragion d'essere. Perchè è vero che il giorno stesso dell'arrivo in Germania ho sì potuto vedere i "Drei Musketiere" all'Apollo Theater ma è altrettanto vero che il mio aereo ha anticipato solo di poche ore una abbondante nevicata tant'è vero che poi all'uscita dall'Apollo sembrava di essere a Natale. Per godersi veramente un musical rappresentato al Centro Europa concorrono anche una serie non trascurabile di fattori : un posto in sala con la nostra visuale preferita, un'atmosfera in teatro giustamente coinvolgente, un buon riposo nelle ore precedenti lo spettacolo; insomma anche noi utenti, noi pubblico possiamo fare cose per la piena riuscita della serata.
Il pubblico del giorno in cui ho visto i "Musketiere" era desideroso essenzialmente di ridere. Chissà cosa aveva in mente. Per cui, specie nel 1° Tempo quando ci sono più occasioni , si è lasciato andare a sonore reazioni ridanciane anche (da quello che ho capito) per situazioni di modesta entità. Volevano proprio ridere quella sera ma in scena invece pensavano a sbracciarsi in spettacolari duelli cappa e spada. Non è che alla fine ci sia stato lo scroscio di applausi fragorosi - come mi è capitato di sentire poi in altri spettacoli- come si sarebbe potuto immaginare, visto il "decor" dello show.
Ma la cosa che più mi ha colpito, assistendo a questi spettacoli, è stato il pubblico. 6 spettacoli, 6 esauriti, ausverkauft. Mai una poltrona vuota. Un pubblico sempre numeroso, entusiasta, coinvolto. Generoso nei battimani, nelle chiamate a gran voce, nel battere i piedi per eterra a mo' di concerto rock. Soprattutto quando sei lì, sai di essere tra tanti. Non so scome spiegarlo, è una sensazione che non ho in Italia. Quando vado a vedere un musical qui in Italia sembra che la gente sia lì come per una scelta casuale ma che potrebbe essere al cinema o in un qualunque altro luogo. Invece in Germania (e Austria) capisci che tanti sono gli appassionati. Finalmente non ci si sente più delle mosche bianche, si ha la sensazione come di sentirsi protetti dal "branco", inseriti in qualcosa di importante, qualcosa che coinvolge molte persone, e non più una sparuta elìte.
Ma poi si vuole forse paragonare i nostri allestimenti con i loro ? Impossibile. Non entro nei particolari perchè comunque lì il teatro musicale è una vera industria, ma il paragone più esatto è quello di quando noi da bambini, abituati alla piccola giostrina del paesello, abbiamo per la prima volta avuto l'impatto con un grande Luna Park tipo EuroDisney. Si rimane con gli occhi sbarrati, come stupefatti. E soprattutto ammaliati e conquistati.
Per agganciarmi invece all'attualità di questi ultimi messaggi, ammetto di non essere fiero nel dire che di Sondheim "digerisco" solo COMPANY e LITTLE NIGHT MUSIC. Il resto faccio fatica. Quindi anche questo INTO THE WOODS non sfugge alla regola. Una dozzina di anni fa acquistai il Cd deciso a farmi piacere "per forza" questo importante pezzo teatrale ma purtroppo c'è una distanza fra il mio gusto musicale e quello del compositore e per il momento ci metto una pietra sopra.
Finisco, Herr Franz, con una puntualizzazione. E cioè : non è che SUNSET BOULEVARD non mi sia piaciuto proprio. La verità è che ho solo una registrazione con una decina di canzoni (che ho solo sentito una volta) ma ho poi riascoltato solo il pezzo che dà il titolo al musical e, ripetendolo e ricanticchiando il refrain, devo aver preso a calcare un po' troppo sulla "d" finale di "boulevard" (capita talvolta di storpiare per scherzo una canzone, no ?) e ogni volta che in casa lo ripetevo, mia moglie mi diceva "e smettila con questo Boulevard...!". Forse effettivamente suonava un po' fastidioso questo suono forzato che gli davo (sunset boulevardddd...) e così ho presto messo nel dimenticatoio questo titolo. Ma, dopo aver visto REBECCA, prometto che mi comprerò proprio la versione, fra tutte e 8, di SUNSET che Francesco/Franz mi consiglierà e poi vedremo...cosa ne penseranno le mie orecchie.
Franz, non è deto che il 2008 sia avaro di spettacolo per te. A parte che lì in zona c'è sempre qualcosa e poi in aeroporto ho visto -come te- dei quasi..neonati perciò coraggio! No tradition ma tempi moderni e bimbi...viaggianti!

Francesco Moretti ha detto...

Caro Giuseppe, bentornato tra noi!
Il paragone che hai fatto tra giostre, EuroDisney e musical italiano calza davvero a pennello.
Pur ammirando da sempre l'inventiva scenografica della Rancia, per esempio, dopo il mio primo "vero" musical all'estero (che è stato "Das Phantom der Oper" a Stoccarda), ho avuto proprio la netta sensazione di aver visto fino a quel momento onesti spettacoli artigianali: fatti bene, col cuore, per carità; ma che soccombono di fronte alla perfezione e alla grandeur tecnica vista nei teatri d'oltralpe. Non posso fare paragoni con quelli londinesi o newyorkesi, non essendoci mai stato, ma comunque l'essenza non cambia. In Italia dobbiamo farne ancora tanta di strada, prima di raggiungere questi livelli... ma tant'è, da spettatori possiamo solo sperare di scegliere la migliore qualità possibile, e incrociare le dita.
Sulle versioni di "Sunset Blvd", sicuramente ti consiglio quella completa con Glenn Close e quella "quasi" completa - sono tagliate le parti maggiormente recitate e qualche spezzone musicale - della prima mondiale con Patti Lupone. Le altre sono tutte highlights se non mini cd con 3 o 5 canzoni.
A presto!

Anonimo ha detto...

Franz carissimo e carissimi anche tutti gli altri lettori,
un paradosso di questo mio ultimo viaggio in Germania è stata la...colonna sonora. Infatti mentre le serate erano allietate dalle musiche di certi autori, tutto il resto (mattinate e pomeiggi) ha avuto come presenza costante (nelle mie orecchie) il corredo musicale di "Rebecca", spettacolo che vedrò (ma diciamolo sottovoce, sapete la scaramanzia..) solo fra qualche mese. Insomma "Rebecca" ha contrassegnato la settimana tedesca ma non è stato uno dei 6 spettacoli in...cartellone (nel mio personale cartellone). E allora ve li snocciolo subito i titoli delle songs che sono ormai parte di me e che voglio che ci rimangano, assieme alle centinaia e centinaia di motivi di teatro in musica che stanno accompagnando la mia esistenza: la commovente "Ich hab getraeumt von Manderley", l'incantevole "Zeit einer Flasche", la simpatica routine de "Die neue Ms De Winter", il buffo refrain anni '70 del terzetto "Die Liebe verwandten", l'ironica "Wir sind British", il bell'intervento di Frank Crawley in "Ehrlichkeit und vertrauen", il riferimento a MISS SAIGON e anche un po' a CABARET di "I'm an American woman" e l'ottimo duetto femminile "Die Staerke einer liebenden Frau", senza dimenticare la graffiante "Eine Hand waescht die andre Hand" e poi la canzone del titolo che a me sa tanto di PHANTOM.
Detto questo (e so che la partitura di REBECCA è stata già eccellentemente commentata in precedenza, quindi sorry for my delay), vorrei sottoporvi ad una terzina di domande che sono un po' una sintesi del mio scritto al ritorno dal viaggio e cioè:
1) avete mai provato un senso di appartenenza a quella tribù (estera) amante del musical rispetto alle sparuto gruppo italiano ? e trovandovi lì avete pensato che forse vivete nel posto sbagliato ?
2) Quando uno spartito è ostico al vostro palato che fate ? Cercate di farvelo piacere in nome della devozione all'Arte del Musical ? O voltate pagina e passate ad altro ?
3)Ritenete in tutta sincerità che la passione per un genere musicale non possa essere disgiunta da una certa idolatria per qualche autore oppure interprete sulla scena ? O si può amare il Genere tout-court, poi di chi è o chi c'è sul palco non fa niente?
Un ultima cosa, e questa riferita soprattutto ad Herr Francesco/Franz: tu hai anche il dvd di SUNSET ? Non che te lo chieda ma io ricordo bene di avere da qualche parte la lista di uno che in America (neanche un mostro di simpatia da quel che mi ricordo, ma ci si può passare sopra) ha un sacco di edizioni pirata in dvd e mi ricordo di alcune edizioni proprio di SUNSET. Insomma se sei interessato, ti potrò dare l'email ma ti dico subito che il tizio non vende : vuole una lista dei tuoi dvd teatrali e, se gli piace qualcosa, fa a scambio. Se invece dice "picche", non ti dà niente perchè dice lui "no money", solo scambio.Così è, se vi piace...
Ciao
Giuseppe

Francesco Moretti ha detto...

E via con le risposte...

1) Avete mai provato un senso di appartenenza a quella tribù (estera) amante del musical rispetto alle sparuto gruppo italiano? e trovandovi lì avete pensato che forse vivete nel posto sbagliato?

"Appartenenza" vera e propria non direi; ma sono stato comunque molto piacevolmente colpito dall'atmosfera che si respira nei grandi teatri d'oltralpe. Sembra che tutti siano lì già sapendo cosa stanno per vedere, già conoscendo gli artisti in scena, già preparati... Cose che raramente ho riscontrato in Italia, se non nelle prime ma dove è risaputo che ci sono varie "claques".

2) Quando uno spartito è ostico al vostro palato che fate? Cercate di farvelo piacere in nome della devozione all'Arte del Musical? O voltate pagina e passate ad altro?

Bella domanda. All'inizio cerco di assimilarlo e farmelo piacere; ma se non è nei miei gusti, proprio non ce la faccio, ne prendo atto e passo oltre. Mi è capitato recentemente con Sweeney Todd, The Light in the Piazza, e *** SCANDALO *** con Wicked.

3) Ritenete in tutta sincerità che la passione per un genere musicale non possa essere disgiunta da una certa idolatria per qualche autore oppure interprete sulla scena? O si può amare il Genere tout-court, poi di chi è o chi c'è sul palco non fa niente?

Direi che l'idolatria fa parte non solo del musical, ma di tutte le forme d'arte, perciò... Ognuno di noi penso abbia un autore o un genere preferito: io per esempio ADORO adoro Lloyd Webber, Puccini, Lehar, Levay...

Un ultima cosa, e questa riferita soprattutto ad Herr Francesco/Franz: tu hai anche il dvd di SUNSET?

NO. E non ne esistono di ufficiali, purtroppo. Se vai su www.youtube.com e cerchi "Sunset Boulevard" troverai comunque tutta la registrazione amatoriale, a spezzoni, dell'allestimento di Broadway con Elaine Paige. Sennò bisogna far affidamento al buon cuore e alle trattative con gli altri amici del musical...