02 settembre 2007

Van Gogh, il musical

Su un altro blog si discuteva su quali potessero essere soggetti letterari (e non) per un nuovo musical... vi segnalo invece un musical che è già stato scritto, rappresentato in Olanda nel 2005 e "approvato" da Mr. Kunze in persona: Vincent, the musical del duo ANNA HURKMANS (book and lyrics) e RAFFAELE PAGLIONE (musiche), basato sulla vita di Vincent Van Gogh.

Online su www.vincentmusical.it sono disponibili alcuni brani; Luca Velletri (il doppiatore del Phantom italiano) presta la sua bella voce al protagonista.

In attesa di scoprire qualcosa in più sui cartelloni 2007/08 che ci aspettano nei teatri italiani... vale la pena fare un giretto mediatico alla scoperta di questo inedito musical, e come al solito sperare che qualche illuminato produttore ci creda e lo allestisca anche da noi...

23 commenti:

Anonimo ha detto...

Il che mi ricorda che sempre in Olanda (altra scena teatrale piuttosto attiva) ha aperto nella scorsa stagione un musical su Rembrandt, con Henk Port (Phantom originale olandese) nel ruolo del protagonista, e Maike Boerdam nel ruolo di una delle amanti, se non vado errata. Non ne ho sentito nemmeno un pezzettino, ma so che ha riscosso un discreto successo...
Al che mi viene da proporre una serie di musical ispirati ai grandi geni italiani... Che so, Leonardo, Michelangelo, Caravaggio... ;-))

Anonimo ha detto...

Che ne so, a me questo Raffaele Paglione che da Roma se ne va a Vienna e poi gli viene la passione per i Musicals (in Olanda ?) e comincia a comporre nella terra dei tulipani, mi sembra una cosa così singolare...
Certo la vita è strana e tutto può succedere. Comunque sarei curioso di sentire il prodotto della sua ispirazione. Se fosse un bravo compositore, sarebbe proprio vero il detto "Nemo propheta in Patria"...
A me le arti visive piacciono quindi coniugare musical e arti visive è un connubio che mi piace. So che è stata fatta un'opera su BENVENUTO CELLINI e forse anche una su CARAVAGGIO ma la latteratura del "nostro" (perchè piace a noi che scriviamo e a noi che leggiamo) teatro in musica è piuttosto avara in quanto a bio sui geni dell'Arte.
Eppure basterebbe bissare l'ispirazione di Puccini quando per esprimere i sentimenti del pittore Cavaradossi gli fa cantare le frasi toccanti di "Recondita armonia", e già un hit sarebbe assicurato.
Ma per voi, voi che scrivete qui natuerlich, un musical ancora non può fare a meno della "big song" con melodia tardo-Puccini alla "Memory" o invece il futuro guarderà in altra direzione ? E quale sarà questa direzione ? Mica le soluzioni alla...Sondheim ?
Josef

Francesco Moretti ha detto...

Secondo me continueranno a convivere i musical "classici" (tipo commedia musicale, vedi "The Producers", con parlato inframmezzato da canzoni) e quelli "operatic", a partitura continua, dove comunque, giocoforza, in entrambi i casi, deve esserci una "big song". Per due semplici motivi: far ricordare facilmente uno spettacolo, e per mere ragioni di marketing; per promuovere lo spettacolo stesso, cioè. Tipo l'operazione che ha fatto la Streisand, nel 1993, con due hit da Sunset Blvd prima che lo show venisse allestito.

Anonimo ha detto...

Spero che la Hunziker veda questo musical, decida che vuole ASSOLUTAMENTE fare il ruolo di Van Gogh (in italiano e in tedesco ovviamente) così ce la leviamo di torno per un po'! ^___^
ps. questo è uno sfogo Adm... non sono matta!!

Francesco Moretti ha detto...

Cara Cri, come darti torto... Ma perché rovinare questo che sembra essere un musical con tutti i crismi da una starletta buona solo per "Striscia"? Io continuo a chiedermi: ma perché le starlette non continuano a fare le starlette e basta? E perché i performer veri devono fare le cover delle starlette, o ruoli minori? E perché ecc. ecc... Ahinoi, che tristezza! Non vedo l'ora che la mia piccola grande Beatrice cresca un po' per poterla portare dove il musical si fa per davvero...

Raffaele ha detto...

Ciao a tutti, sono piacevolmente sorpreso di leggere le vostre impressioni su "Vincent" the musical. Io ed Anna Hurkmans ci abbiamo messo il cuore e tutte le nostre risorse per scrivere e realizzare questo lavoro ma per ora dobbiamo aspettare che qualche produzione si faccia avanti. In realtà abbiamo sparato "grosso" perchè il testo è in inglese (ma c'è anche la vesione tedesca e olandese) e quindi destinato ad un pubblico non italiano...che volete che vi dica? Attualmente con Anna stiamo finendo un lavoro molto... Pucciniano..Se volete contattarci per conoscerci un po di di più vi invito a scriverci sul sito ed intanto ringrazio di cuore Francesco Moretti che ci ha dato la possibilità di "conoscerci". Intanto grazie a tutti ed in particolare ad Anonimo che spero di conoscere, prima o poi. Ciao Raf

Anonimo ha detto...

Ehi Raf, sono Josef quello che tu hai detto vorresti conoscere prima o poi...è bello sentire che dall'altra...parte della invitante notizia batte invece un cuore e che cuore! Sembra proprio tu sia sincero e guarda che in questi Forum - che ormai credo tu abbia imparato a conoscere e ad apprezzare- abbiamo tutti una cosa in comune, siamo autenticamente sinceri nel trattare l'argomento Musical. Senza celarci dietro un dito, ammettendo i nostri limiti e le ns perplessità di umani che vivono in un mondo imperfetto. Quindi siamo onorati di averti qui fra noi.
Certo, l'argomento linguaggio musicale, stile di un musicista moderno, contaminazioni e linguaggio aggiornato...sono talmente tante le cose di cui parlare, che se vuoi, lo faremo un po' alla volta. Tanto sei giovane e di tempo ne hai tanto davanti. Certo mi incuriosisce il fatto che, vissuto fra le mura di via dei Greci (dove credo il 90% dei frequentanti non sappia neanche cosa sia un Musical), hai poi visto nascere il sentimento verso il Musical nella città di Strauss dove cmq si respira tutt'altra aria e dove c'è (credo) una accettazione anche per una "larga" e non rigida visione musicale. E poi vivi nella terra dove - così crediamo noi provinciali mediterramnei - tutto è permesso e dove magari uno potrebbe essere molto distratto e invece no, tu lì lavori , componi e ti fai pure rappresenatre i tuoi lavori. Beh, Raf sei proprio forte!
Salutoni
Josef

Raffaele ha detto...

Ciao Josef, mi dispiace deluderti. Non vivo nella terra dei Tulipani, bensì (ahimè) a Roma. Faccio l'insegnante di musica e mi piacerebbe tanto, ma tanto, credimi potermi dedicare più concretamente alla composizione e al musical. Non sono purtroppo vissuto tra le mura dei Greci...(quelli avevano una indiscussa cultura musicale) bensì tra gli antichi romani..(ottimi barbari "organizzati")..A parte gli scherzi, è senza dubbio un caso che un musicista di estrazione classica come me si avvicina al musical, tuttavia la mia permanenza a Vienna nel 1991-92 mi ha dato la possibilità (molto casuale) di abitare e condividere il mio appartamento con un protagonista di "Elisabeth" che allora stava per debuttare. Io ero impegnato con le mie "sonate" greche... e lui con i suoi canti "normanni"..puoi capire che dagli oggi e dagli domani, e prima o poi qualcosa te rimane nella capoccia..Morale: ce sò cascato e mi sono innamorato del Musical e ho lasciato le calende...Ora sono qui, faccio il papà, spesso vado in Englnd a confrontarmi con i fuoriclasse, e quando posso scrivo con la grande Anna Hurkmans, anche lei a suo tempo contagiata da "Elisabeth". Caro Josef, grazie del: "..tanto sei giovane e di tempo..". A proposito, fra un po vi daremo l'indirizzo del nostro nuovo sito dove potrete trovare le ultime novità e tanta musica, immagini, video etc , etc dove potete dirmi tutto quello che pensate. Piuttosto, cara Purplecrì, come ti è venuto in mente di "scaricarci" la Hunziker? Quella ha già fatto piangere un altro romano...Non ti basta?....Baci a tutti. Raf

Anonimo ha detto...

Ciao Raf, credo di interpretare anche il parere degli altri aficionados di questo Forum dicendoti che ti "avverto" molto in linea con il mood di questo blog che, come avrai potuto appurare, è cordiale, rilassato ma non scontato nei suoi contenuti. Grazie tante per la tua disponibilità,Raf.
Insomma tutta la storia del giovane che vive in Olanda e trova linfa nuova nel Nord Europa perchè il suo Paese non ha una tradizione consolidata nel Musical, è solo...fantasia dunque! Vedi il bello di Internet ? Ti aiuta a sviluppare l'immaginazione; tu magari leggi velocamente, credi di aver capito e ti fai invece un'idea errata. Ti dobbiamo invece immaginare alle prese con il caotico traffico capitolino, la Metro A, la Metro B, scendo qui, cambio lì...una condizione tutt'altro che invidiabile, molto diversa da quella dei compositori di una volta...
Perdonami se ti faccio qualche domanda sulla fase di preparazione e di creazione di un nuovo spartito ma l'occasione è ghiotta...
1) dopo aver ampiamente discusso il soggetto ed essere passati alla divisione delle varie scene, la tua lyricist Anna ti dà già i versi su cui tu modelli il tuo estro ispirativo o è lei che deve in un certo senso poetare sulle tue composizioni già terminate ?
2) seguite una sorta di schema classico per quanto riguarda la divisone scena per scena (entra lui, incontra lei, duetto, entrano i personaggi del sub-plot etc...) o è tutto free ?
3) un compositore presumibilmente ama tutti i suoi brani ma comunque ci sono dei trucchi del mestiere che riguardano dove collocare la grande "song", il motivo adatto come sottofinale, quello per introdurre un nuovo atto oppure voi siete stati scevri da queste "regole non scritte" ?
4) musicalmente hai detto di rifarti ai grandi modelli melodici del passato e quindi si intuisce che i brani che rivelano lo stato d'animo dei personaggi seguano certi sviluppi melodici ma come te la cavi con quelli più ritmati e più (perdona l'aggettivo)...fischiettatbili ? (come es. "Hosanna" da JCS o "Masquerade" dal PHANTOM, o ancora "Kitsch" da ELISABETH...)
Comunque anche io mi sono interessato al mondo del Musical contemporaneo di lingua tedesca dopo aver visto ELISABETH al Theater An der Wien. Insomma, vedo che questo lavoro di Kunze e Levay ha fatto breccia su tanti di noi...perchè sì, ha tante frecce al suo arco!
Spero che non abbandoni questi forum e che continuerai a darci il tuo punto di vista sui vari argomenti che Francesco, Martina e gli altri ci presenteranno.
Viele Begruesse
Josef

Raffaele ha detto...

Bene Josef, provo a risponderti nel modo più convincente possibile, anche se, credimi non esiste, almeno per me, la ricetta giusta per il musical e questo perché ogni lavoro ha bisogno di essere “scoperto” intimamente, con le giuste intuizioni, i cambi di rotta improvvisi, i “niente” di scontato. Detto questo,un’altra componente fondamentale è il processo evolutivo dell’autore.Con Anna, sebbene il nostro sodalizio artistico duri ormai da 8 anni, ci evolviamo continuamente e passiamo per così dire sempre più tempo a riflettere che a scrivere. Con “Vincent” per esempio abbiamo lavorato di getto, scrivendo tanto e di “cuore”. Col nostro ultimo lavoro siamo stati costretti a metterci più in discussione, a “tagliare” ferocemente i nostri spunti creativi per cercare il senso “ritmico” del tutto. Con Anna sia per “Vincent” sia per “Mata Hari” ci siamo inizialmente ispirati a canzoni “chiuse”, per capirci,alle Song con la “S” maiuscola e questo perché dopo la scelta del Soggetto, avevamo bisogno di liberare creatività. Per quanto riguarda le canzoni o i recitativi o la musica di scena o più semplicemente il”silenzio” spesso è Anna che mi dà il “La”, cioè i testi sui quali adatto la musica ma non sono mancati brani dove abbiamo fatto il contrario. Per quanto riguarda i trucchi, posso dirti che ci sono delle regole che normalmente usano molti compositori, e cioè dove collocare una song ( e questo mi è capitato di sentirlo in Inghilterra) dove il Musical è un fenomeno molto scientifico oltre che artistico. Ti dico che francamente non sono d’accordo, perché il “ritmo” di un lavoro è soggettivo e ne caratterizza l’originalità. Io credo che la vera “forza” di un musical non è la musica, bensì il libretto e soprattutto l’idea che lo ispira. Se leggi per esempio “Les Miserables” ti accorgi che le parole sono forti, entrano con semplicità ed eleganza nella storia. Il prodigio si compie quando la musica amplifica nella massima potenza il significato e le emozioni del testo. Per quanto riguarda i brani “facili” quelli di impatto ti assicuro che non ne siamo “scevri”, anzi, è proprio per questo che con Anna stiamo pensando di passare dal “dramma” alla “commedia”,(questo per il prossimo progetto) anche per alleggerirci un po’. I brani ritmati mi piacciono molto, soprattutto il Rock che amo molto, quello dei grandi gruppi inglesi anni ’70. Una cosa che invece vorrei evitare è il Pop dove Anche “Elisabeth”, seppur marginalmente, in alcuni tratti non rinuncia ed è per questo che ora, dopo alcuni anni, trovo alcune pecche in questo grande Musical. Spero di averti trasmesso per bene la mia “inquietudine” e soprattutto di averti complicato un po’ le idee. Personalmente credo che i grandi autori del passato siano vissuti perennemente con il cruccio della “forma”. Adeguare il lento al veloce il romantico al comico al brillante ecc. non è facile ed è per questo che spesso, in aiuto agli autori ci sono i registi. Sono loro, secondo me i veri “Kreativ” che guidano e stimolano gli autori stessi a “rivedersi”, come fa il pubblico quando viene a scoprire il frutto del tuo lavoro. Bisogna perciò essere sempre pronti a mettersi in discussione, a tagliare e a riscrivere. Ciao Raf

Anonimo ha detto...

Caro Maestro Raf, personalmente sono stato "rapito" dai tuoi discorsi sulla tecnica compostiva e credo che sia raro che un sito ospiti un parere tanto autorevole di un compositore autentico, uno che crea che poi realizza e con le royalties ci campa. Il fatto di ignorare la tua musica mi sembra adesso un limite che vorrei assolutamente colmare ma ti confesso che ho dato solo una scorsa superficiale al vostro sito e quindi magari ci saranno esempi musicali riguardanti le produzioni passate che potrebbero farmi toccare con mano quello che per ora è solo un'idea astratta.
Insomma da quel che ho capito niente è scontato, preordinato; c'è il senso del ritmo e del teatro, c'è il bisogno di affrancarsi alle formule rigide che hanno caratterizzato i lavori del passato, c'è un lavoro di preparazione da parte di entrambi (mi domando ad esempio quante tempo duri la ricerca da parte di Anna per informarsi dettagliatamente sulla vita di questi personaggi storici che lei poi deve far rivivere librettisticamente). Sono cose complesse ma affascinanti. Almeno su di me esercitano un fascino particolare, per fati capire, una di quelle sensazioni per cui uno si sveglia la mattina e pensa "che bello, oggi è un altro giorno per creare, per comporre!"
Wunderbar!
Scusa se ti sollecito ancora, Raf, ma vorrei sapere - nei limiti di ciò che può essere divulgato su internet - se all'estero (il Centro Europa in particolare) ci sono reali effettivamente possibilità per riuscire ad essere presi in considerazione una volta che di fronte a dei produttori. Intendo dire, da italiano (e quindi suppongo non completamente a tuo agio con la lingua) forse a te è riservato il compito solo di...abbracciare la tua Musa e di dare vita a frasi musicali ma immagino che ad Anna tocchi affrontare la parte rognosa dei contatti con i produttori e quindi degli appuntamenti sempre rimandati, dei "no, non ci interessa", delle porte chiuse. Insomma è molto dura o in quella parte di Europa la situazione è diversa ? Vedo che parli dei prossimi progetti come di cose che sono lì a portata di mano mentre forse un italiano è abituato a pensare ai progetti in termini di speranza, di colpo di fortuna che la Dea bendata ti potrebbe o meno riservare.
E poi la lingua (o le lingue) : ogni verso Song - aperta o chiusa- deve essere lavorata in 3 differenti lingue ? Accidenti, che lavoraccio!
E ancora : ogni tanto vai a controllare come vanno le cose e prendi l'aereo per assistere a qualche replica dei tuoi lavori ? Che impressione ti fa sentire la tua musica ? Ti colpisce ? Deve essere emozionante vedere il pubblico applaudire ciò che tu hai creato, no ?
Avete le basi registrate o l'orchestra dal vivo ?
Sai, queste cose ce le puoi comunicare solo tu. Grazie per la disponibilità, grazie di tutto.
Ciao
Josef

Raffaele ha detto...

Mi dispiace deluderti ancora, Josef ma non vivo con le Royalties, bensì con lo stipendio che mi da la scuola dove insegno e poi non creo, quello è un compito troppo alto per me, semmai invento, assemblo, immagino. Mi piace vedermi come un artigiano. Un artista no, quello non sono io. Vedrai, non mancheranno occasioni per ascoltare le nostre canzoni. Prossimamente avremo un nuovo sito e poi se capiti da queste parti, magari ti faccio una copia dei nostri lavori o al limite te la mando così la rimandi anche a Francesco e agli altri “aficionados”. Per quanto riguarda la fase di preparazione, devo dire che Anna è bravissima. Ha sempre argomenti estremamente convincenti per me. Per Mata Hari, per esempio, abbiamo visto uno special dove entrambi eravamo letteralmente rapiti dal personaggio e poi lei riesce trovare informazioni storiche, aneddoti ai quali è difficile non incuriosirsi. Pensa che ci siamo conosciuti in una scuola superiore nel 1999, Anna insegnava tedesco ma stava andando in pensione, io invece ero là per una supplenza. Casualmente ci siamo conosciuti, sono andato ad un suo concerto dove cantava pezzi di Brecht e il pianista che la accompagnava era casualmente un mio caro collega. Subito abbiamo scoperto tante cose in comune. Per esempio “Elisabeth” e poi l’estate seguente trascorsa a scrivere di getto tanta musica. In pochi giorni avevamo scritto i “colossi” di “Vincent”. Lei non conosceva il musical ma ha avuto subito il giusto approccio anche perché, io, già da tempo bazzicavo nel campo e avevo scritto diverse cose. La fortuna di vivere a Roma è stata soprattutto la possibilità di conoscere e contattare tanta gente di grande qualità. Ti segnalo per esempio Francesco Marchetti, il nostro arrangiatore e per certi versi il nostro “braccio armato” nel momento del bisogno. Francesco è un grande, assolutamente uno dei migliori musicisti che conosco. Con lui, i nostri pezzi hanno avuto l’impatto giusto anche perché ormai lavoriamo in grande simbiosi. Spesso è lui che canta i nostri pezzi e lo fa con grande professionalità. Ti segnalo un grande lavoro di cui Francesco è l’autore delle musiche insieme a Robert Steiner un altro mio amico e autore del libretto: Il conte di montecristo Ti rimando al sito:
www.montecristomusical.com
E’ uno dei migliori lavori fatti in Italia, sconosciuto ai più, ma veramente bello. Con tutto il rispetto di Notredame di Cocciante, assolutamente imparagonabile.
Per quanto riguarda la lingua, ammetto la mia ignoranza. E’ Anna che si impegna nel cercare i contatti e che spesso raccoglie per prima i “fallimenti” ed è anche lei che si occupa di tradurre ed adattare. Lavorare in 3 diverse lingue, per “Vincent” ci ha fatto impazzire ma è stata una bellissima esperienza. In Germania ed in Austria stanno facendo passi da gigante con il musical ma devo confessarti che sono ancora molto indietro rispetto alla parte anglosassone. Nel centro Europa domina un signore che si chiama Jopp Van de Ende. E’ olandese ma ha praticamente in mano le produzioni più grandi in giro per questa parte d’Europa. Come ogni “Boss” fa il bello e il cattivo tempo. Personalmente mi sembra un grosso affarista senza scupoli. Fortunatamente non viene preso in considerazione in Inghilterra (almeno per ora). Anzi, una cosa che ci ha lasciato assolutamente sorpresi (a me e ad Anna) è che in Inghilterra non conoscono assolutamente le produzioni in Europa. Strano vero? Bè, gli inglesi hanno sicuramente un po la puzza sotto il naso…Con Francesco lavoriamo in simbiosi, come ti ho detto e le sue orchestrazioni sono sempre al top. Non abbiamo l’orchestra, quello è un lusso che pochi si possono permettere, ma bellissime librerie di suoni, quelle si, non mancano, ed anche lì, Francesco è un vero pioniere. La Garritan orchestra, la Vienna ed altre, sono state le nostre orchestre virtuali per i nostri lavori. I cantanti no, quelli sono veri. Luca Velletri è un altro nostro “braccio armato”. Assolutamente straordinaria la sua personale interpretazione di “Vincent”. Un’ ultima annotazione. Pochissime volte ho avuto la possibilità di vedere in scena le mie opere, ma sono giovane…giusto?
Un bacio a tutti…ehi! P.S: Ma voi altri ci siete o fate gli spioni?

Francesco Moretti ha detto...

Ci siamo, ci siamo! E state dando talmente tanti spunti da faticare a starvi dietro! Ma in questi giorni sono talmente preso dal lavoro e dalla mia famiglia che ho tempo a malapena per respirare.
Però: TA-DAAAAAN!
Mercoledì e giovedì il mio lavoro mi porterà a... Roma! Alla Casa dell'Architettura, dove organizziamo un convegno sull'edilizia scolastica ecocompatibile. Lo so, non è musical, ma... ci si può vedere, no?

Anonimo ha detto...

Internet avvicina le persone e in questo caso direi anche le Brave Persone! Grazie, Raf per la disponibilità. I tuoi scritti sono super-interessanti. Ci stai facendo vivere "dal di dentro" ciò che invece non si vede da fuori. Spero di trovare altri tuoi post qui o sul blog "zwischenhimmelunderde" di Martina (dove siamo più o meno gli stessi). Sarebbe il tuo come l'acquisto di un fuoriclasse!
Non conoscevo Anna ma sembra essere una di quelle persone che ti "segnano". So che un M° Gianni Marchetti era un arrangiatore della vecchia mitica Rca, forse Francesco appartiene alla famiglia ? Steiner invece è conosciuto anche come interprete e poi è stato varie volte in Tv, no ?
Il tuo discorso è talmente pieno di spunti che non so da dove cominciare ma, dato che è ora di pranzo, devo dare una mano a mia moglie. Insomma, se non sparisci, ci diremo altre cose un po' alla volta. Non è anche più divertente invece che bruciare tutto in pochi post ?
Buona Domenica a tutti!
Josef

Anna ha detto...

Cari amanti del musical,volevo intervenire anch'io nell'interessante discussione. Ho scritto un lungo commento, ma devo aver sbagliato qualcosa perchè quando ho seguito tutta l'operazione del log in mi è sparito. Pazienza, riscriverò quando tornerò da un viaggio in Spagna, parto domani..
Anna (librettista di Raffaele)

Francesco Moretti ha detto...

Anna, mi dispiace che tu abbia perso il commento! Cercherò di capire se posso apportare migliorie alla loro gestione (ma ho impostato la modalità "anonimo" per chi non è utente Blogger, dovrebbe essere facile!); in ogni caso, il mio consiglio semplice semplice è di copiare il commento, se è lungo, in un documento di word prima di "lanciarlo" sul web... Così almeno è salvo! E si può facilmente recuperare! Comunque, buon viaggio in Spagna... che invidia! ^__^

Anonimo ha detto...

Forza Anna, vieni anche tu con noi! Il tuo è un altro acquisto-doc! Mi sa mi sa che quest'anno ci divertiamo proprio qui su "vialedeltramonto", vero Franz ?
Ciao
Josef

Anonimo ha detto...

Cari bloggers,mi piacerebbe scrivervi alcuni miei pensieri sul musical come lo vedo io.(E Rafaele è ovviamente d'accordo)Li ho fatti nelle lunghe attese in aeroporto durante un mio viaggio a Madrid (Dove tra l'altro imperversa anche van den Ende con due grandi teatri sulla strada principale dove davano "La Bella e la Bestia" e "Jesus Christ).
Il musical è una forma teatrale che o si ama o si odia.E'- insieme al'opera lirica- quanto di più antirealistico esista; chi di voi si metterebbe a cantare appena lasciato dalla propria fidanzata? Per accettare tutto ciò bisogna avere , oltre all'amore per la musica , anche una certa fantasia.
La finalità del musical è- sempre secondo me- quella di suscitare emozioni.Questo avviene raccontando una bella storia con personaggi interessanti e forti sentimenti. Compito della musica è proprio di sotolineare e amplificare le situazioni emotive.
Personalmente amo lavori che al di là dell'aspetto emotivo riescono anche ad aprire orizzonti nuovi, illustrando aspetti sociali, storici, culturali o altri capaci di arrichire le conoscenze del pubblico.(p.e.in Elisabeth gli aspetti storici vengono ben evidenziati senza diventare noiosamente didattici).
Sono inscindibili anche gli aspetti estetici in un musical, che potranno esere realizzati soltanto attraverso una perfetta collaborazione di un gran numero di creativi: l'autore del librettoe/o liricista, il compositore, l'arrangiatore, il regista, il direttore musicale e il vocal coach, il coreografo, il costumista e scenografo, il direttore dele luci e tecnici audio e last but not least gli attori-cantanti e ballerini.Il musical ha dunque più di ogni altra forma artistica (alla pari forse del cinema) bisogno di un perfetto lavoro di equipe. Il che lo rende dunque più difficile e anche costoso da realizzare.
La conclusione potrebbe dunque essere: chi ve lo fa fare...? Ma avevo già detto che il musical si ama o si odia e quando uno è preso dalla passione non ti ferma più nessuno!
Nei nostri due lavori "Vincent" e "Don't cry, Butterfly" (su una storia d'amore impossibile tra Puccini e Mata Hari) abbiamo più o meno seguito questi criteri e adesso siamo in attesa delle risposte di alcuni importanti concorsi americani (l'anno scorso siamo stati finalisti a Chicago e New York con "Vincent", ci avevano anche invitati a partecipare ad un festival Off off Broadway, ma a spese nostre ...)ma non ci scoraggiamo!
Anna

Anonimo ha detto...

Scusa Anna, scusami se il mio breve commento potrà apparire sentimentale ma il tuo post mi ha messo dentro una bella sensazione, quella che ci sono delle "belle" persone, sagge, acute, competenti e che alcune di loro si interessano anche di Musical! Sai, forse per chi vive nel Centro Europa è facile trovare (o non...impossibile comunque) qualcuno con chi scambiare un parere su questo o quello spettacolo, dato che li avete lì in casa, ma per noi italiani è un'impresa titanica...per fortruna Internet unisce, fa conoscere, avvicina...hai detto tante cose su cui natuerlich concordo e domani mi riprometto di commentarle ancora. Per ora ti posso solo ribadire il mio invito a non...lasciarci. Certo, quando si parla dei tuoi lavori è logico che tu possa intervenire ma noi qui - su questo blog dell'amico Franz- parliamo di tante cose e tu, fra una pausa di lavoro e l'altra- se ci dai un'occhiata potrai dirci la tua anche su altri temi. Ho avvertito una dose di saggezza che mi ha fatto bene al cuore. Non farci mancare il tuo apporto in futuro. Promesso ?
Tausend Dank, Anna!
Ciao
Josef

Anonimo ha detto...

Caro Josef, il piacere è tutto nostro! (parlo anche a nome di Raffaele, che ha incontrato pochi giorni fa Franz).E' bello poter comunicare con persone competenti e amanti del musical, non è che qui a Roma abbiamo tanta gente con cui fare discorsi del genere!Anche se sono olandese vivo a Roma già da secoli, gran parte della mia vita l'ho dedicata ad insegnare il tedesco ai ragazzi romani- e contemporaneamente l'amore per il teatro, perchè facevo anche recitals con songs di Brecht e canti yiddish dove facevo fare anche delle piccole parti ai miei alunni, vestiti anni '20 (perchè quello di fare costumi teatrali è un'altra mia passione, ho in cantina un repertorio di vestiti che vanno da frac neri e bianchi (per fare Marlène Dietrich) a vesti rinascimentali.Ma adesso sono pensionata e posso dedicarmi alla mia passione per la scrittura.
Sei anche tu di Trieste o dintorni come Franz? Ho recitato a Trieste in una pièce di Giorgio Pressburger con la sua regia e anche a Cividale al Mittelfest (recitavo un'ebrea centenaria che cantava in russo e in Yiddish e alla fine morivo, era molto divertente!
Ho letto anche pezzi del blog di Martina e mi sento molto sula sua lunghezza d'onda. Anch'io voglio essere commossa da un musical, trovo che l'umorismo è raramente riuscita e roba alla "Mamma Mia" non mi interesa proprio!
Anna

Anonimo ha detto...

Ehi Franz, credo che abbiamo battuto tutti i record di commenti su questo blog con ben 21 (con questo mio) post....chi lo avrebbe detto che VINCENT avrebbe suscitato tanto interesse! Beh, il merito è di Anna e Raf che ci hanno detto tanto, e con tanto coinvolgimento, dei loro lavori! Cara Anna, come olandese scrivi meglio di tanti noi italiani. Non si avverte proprio che i tuoi scritti provengono da una persona non di madre-lingua. Tranquilla, ci incontreremo, sì vivo anch'io nel Lazio e sì è possibile un incontro sooner or later. Intanto Raf e Franz ci han fatto sa apripista e si sono incontrati davanti a un piatto di...non ce lo hanno comunicato ma, dato il silenzio momentaneo di di Raf, si può azzardare che la cena sia stata così lauta che la stia ancora digerendo....^__^
Dai scherzo, piuttosto se vivi in Italia è davvero singolare che il frutto del vostro lavoro debba essere esibito ad un pubblico così...distante. Eppure il teatro della Luna a Milano, il Sistina o l'Olimpico a Roma, ma anche il Verdi di Firenze, il Rossetti di Trieste, l'Augusteo di Napoli o l'Alfieri di Torino potevano essere sedi ideali per ospitare i vostri Musicals.
Dei musicals pre-anni '90 ce n'è qualcuno che ti piace particolarmente, Anna ? Sai qui e anche sul sito di Martina (una ragazza che ha sempre proposte stuzzicanti e che racconta di sè con sorprendente autenticità) si bazzica più dal '90 in poi ma visto che hai un guardaroba teatrale che spazio dall'antico al moderno, mi è venuto in mente di domandarti dei musical di una volta.
Credo che anche se si sono visti molti spettacoli musicali bisogna andare a teatro in modo rilassato, come per dire "io sono qui, fate sì che i miei sensi vengano coinvolti". Con questa impostazione vado ancora a teatro e il più delle volte ne vengo conquistato. Bisogna guardare i musical con gli occhi spalancati e il cuore aperto. Con la purezza dei fanciulli e l'esperienza degli adulti.
Salutoni
Josef

Anonimo ha detto...

Caro Josef e altri bloggers, mi chiedete dei miei gusti nel campo del musical. beh, i miei primi incontri con il genere risalgono a molto tempo fa: da bambina ho visto al cinema dei classici come "Annie, get your gun", "Showboat" (come piangevo sentendo "Ol' man river"), "Irma la douce" dove mi portava mio padre che ci andava pazzo ed era anche attore in una filodrammatica con la quale fece anche un ruolo in "Al cavallino bianco". Poi venne l'epoca della Callas e mi innammorai dell'opera lirica, Verdi, Puccini, Donizzetti, Bizet ,Mascagni, Leoncavallo e anche il divino Mozart. L'avvicinamento al musical è passato attraverso Porgy and Bess (alcuni mesi fa ne abbiamo visto una splendida rappresentazione a Londra con un arrangiamento tipo musical e cantanti dalle voci soul), i lavori di Brecht e Weill (Opera da tre soldi, Happy End e soprattutto i 7 peccati capitali).Da lì a West Side Story, Lloyd Webber (Evita, The Phantom, Jesus Christ) e soprattutto Miserables, Elisabeth,Chorus Line,Fiddler on the roof. Interessante anche Bloodbrothers e Dracula di Svoboda. Ma da quando bazzico Londra mi sono presa una cotta per Sondheim, che qui in Italia è praticamente sconosciuto (forse cambierà con il film su Sweeney Todd, che è un vero capolavoro). In teatro ho visto solo Passion ma ho in DVD anche Into the woods, bellissimo, e Sunday in the park with George, molto bello soprattutto il 1. atto. Ho anche Gypsy che devo ancora vedere. Raffaele non condivide al cento per cento questa mia passione, ma io ho anche letto quasi tutti i suoi libretti e sono veramente geniali (e penso anche difficilmente traducibili a causa dei tanti giochi di parole).
Poi invece musicals che non mi sono piaciuti affatto: i 10 commandamenti (neanche un momento di commozione), La Tosca di Dalla (ma perchè rifriggere una storia che qualcun altro ha fatto molto meglio senza neanche un tentativo di atualizzazione? e poi i balletti che non c'entravano niente? E una drammaturgia e regia inesistente? Un altro orrore era Dracula della Premiata Forneria. Pur salvando qualche pezzo musicale non esisteva una linea drammaturgica, anche li si usava la danza per riempire buchi. Notre Dame de Paris ha belle canzoni, ma strutturalmente è solo una sequenza di canzoni che ognuno canta per conto suo, senza una vera interazione.Ah, mi scordavo Cabaret, sempre un bel lavoro interessante per la sua ambientazione storica e culturale, è un musical che dà l'immagine di un'epoca.Non ho visto l'edizione della Hunziker ma per fortuna quella di qualche anno fa con la Baccarini. Cari bloggisti, parlatemi anche voi dei vostri gusti. Naturalmente c'è un problema: non tutti riusciamo a vedere le cose che vorremmo, e penso sia impossibile dare un giudizio su un musical se non l'abbiamo visto in teatro, al cinema, in dvd o abbiamo almeno un CD completo e conosciamo il libretto.P.e. non ho mai visto Viale del tramonto, penso che mi piacerebbe (ho visto il film con la Swanson) ma non posso giudicare il musical.Mi sembra interessante anche "Aspects of Love" di Webber, ma idem. Spero di vedere tra un mese Rebecca.
Anna

Anonimo ha detto...

Tante le cose da dire, cara Anna. Ma forse dovremmo postare i commenti sui nostri gusti su un altro post nuovo di zecca che forse Franz ci proporrà.
Per REBECCA ti dico che io ho comprato prima il Cd e poi siamo andati al Raimundthetaer a giugno scorso. E' una cosa bella bella. Belle emozioni, belle musiche, intrepretazioni quasi tutte di eccellenza...sarà una grande serata teatrale, Anna. Ti invidio un po' perchè REBECCA mi è rimasta scolpita dentro ma mia moglie dice che quando metto il Cd le viene da piangere (per la commozione) quindi lo sento poco ma me lo canto "dentro".
Ciao e grazie
Josef