30 dicembre 2007
Buone notizie per il 2008
Primo. Pia Douwes e Uwe Kroeger tornano insieme sul palco e riprendono i ruoli che li hanno lanciati nel firmamento del musical: Elisabeth e Der Tod, dal 20 aprile al Theater des Westens di Berlino.
Secondo: in febbraio uscirà il cd del super-show Musical forever andato in scena a Vienna pochi giorni fa, con un cast all-star.
Terzo: Rebecca, musical dell'anno, chiuderà a fine 2008 per cedere il posto all'attesissimo Rudolph di Wildhorn (che debutterà col suo nuovo Montecristo a St. Gallen).
Quarto: la nostra amata Vienna avrà un nuovo grande teatro in pieno centro, il Ronacher, per tanti nuovi musical (si comincia con The Producers).
Quinto: cambiamo casa e città, pur restando in zona, e vendiamo il nostro attuale appartamento. Se vi interessa...
Buon 2008, miei cari!
16 dicembre 2007
I'll be home for Christmas
E dopo tante trasferte su e giù per l'Italia, che mi hanno fatto incontrare e conoscere tante persone - ma non sono mica finite: domani e martedì sarò a Napoli! - finalmente... I'll be home for Christmas.
Allora, buon Natale a tutti. Ma tutti, tutti, proprio: Cri, Raf, Anna, Joseph, Simo, Swan, Gabriele, Martina, Lisa, Mimma, Bea, Franco... e a quanti sono passati, e passeranno, da qui.
Vi auguro un Natale di pace e serenità, semplicemente.
Spegnete le luci, e accendete le stelle!
25 novembre 2007
Giò di Tonno: "Mr. Hyde, la nostra metà oscura"
Partiamo proprio dalla traduzione e dall’adattamento, allora, sicuramente l’aspetto che attendevamo con più curiosità. Un bel lavoro, no?...
Sì. E uno dei primi rischi è quello di fare una traduzione letterale che rischia di rovinare quanto di buono ci può essere nell’originale.
Ma il fatto di cantare in italiano un musical così conosciuto? Cantarlo in italiano piuttosto che in inglese, per voi cosa cambia? E poi immagino l’avrai ascoltato allo sfinimento…
E’ difficile perché in italiano abbiamo innanzitutto quell’ultima sillaba in più, a differenza dell’inglese che ha parole molto più brevi e piene di vocali; abbiamo molti gruppi consonantici, e tante volte perdiamo gli appoggi… E poi, l’ho ascoltato sì, ma non allo sfinimento; l’ho sentito quanto basta, perché non ne volevo essere troppo influenzato. Vedi, venendo da un format come Notre Dame de Paris, in cui tutto doveva essere identico all’originale, qui c’era a priori una scelta di produzione già diversa, un po’ più libera. La stessa cosa nella costruzione del mio personaggio: ho cercato di non lasciarmi troppo deviare. Spero di aver reso una versione un po’ diversa, ecco.
Ma questo allestimento come nasce? Chi ha avuto l’idea di portare proprio Jekyll & Hyde in Italia, e in italiano?
Il primo interessamento è stato di una compagnia dell’Aquila, il TeatroMusica Mamò, che inizialmente ha acquistato i diritti dall’MTI insieme ad una serie di repliche, non proprio ufficiali, e hanno contattato me per fare un allestimento di rodaggio. Che però è servito; spesso queste cose si fanno per attirare l’attenzione dei produttori, e fortunatamente ci è venuta in soccorso il Teatro Stabile d’Abruzzo, che ha voluto provare questa sfida. Il musical non è infatti il genere di questo teatro, però tanto di cappello, perché hanno fatto un investimento importante, e sono stati lungimiranti nel credere in questa operazione. Ci sono tanti esempi di musical italiani, anche fatti ex novo, che magari lasciano perplessi; invece esistono spettacoli già pronti, belli, famosi che non vengono presi. E mi ero anche chiesto come mai uno spettacolo così bello non fosse mai stato portato in Italia.
Da fuori si ha l’impressione che sia comunque uno spettacolo “povero”, fatto con pochi mezzi…
Sì, è così.
Ma volendo, con molti più soldi in ballo, ci sarebbe un’orchestra dal vivo, una scenografia più ricca, effetti speciali; tutto lo spettacolo ne gioverebbe, e sarebbe un bel biglietto da visita anche per altri titoli.
Ti dico sinceramente che l’obiettivo è quello. Si è partiti consapevoli dei nostri mezzi, man mano vediamo il riscontro, e ci saranno degli arricchimenti. Che non vuol dire stravolgimenti, perché questo è uno spettacolo che comunque, anche con una messinscena essenziale, funziona; la scelta, dettata poi da una mancanza di mezzi o anche da una precisa scelta registica, di eliminare effetti speciali, fiamme e sangue, credo che alla fine potrebbe anche pagare. E non è detto che allo spettatore arrivino poi certi messaggi, anzi a volte, come si fa in un certo teatro, è da quello che si toglie che poi si ottiene di più.
Nelle interviste recenti, hai un po’ giocato su questo passaggio di ruolo da Quasimodo a Jekyll, due personaggi deformi; ma volendo c’è anche un altro bel ruolo “deforme” che è quello del Phantom. Rientra nei tuoi sogni di interprete?
Vedi, mi sono avvicinato relativamente da poco al mondo del musical, perché in realtà io nasco come cantautore e cantante; Notre Dame era poi un’operazione già diversa rispetto ai musical anglosassoni. Mi sto facendo una cultura strada facendo e ovvio che il personaggio del Phantom sarebbe bellissimo. In Italia c’è stata la versione cantata dal mio amico Luca Velletri, che tra l’altro trovo un lavoro fatto davvero bene. Poi vediamo, se me lo propongono…
Tra l’altro il doppio ruolo di Jekyll e Hyde è vocalmente molto impegnativo: in pochi attimi devi passare da un timbro brillante ad uno molto più cupo e roco.
Questa versatilità, per fortuna, ce l’ho un po’ nelle corde, e magari per molti era sconosciuta perché mi avevano visto e sentito solo nel ruolo di Quasimodo, che però seguiva certe scelte dell’autore di voler plasmarlo così. Qui sono più libero di esprimermi in toto... e poi, se ci saranno ruoli simili, dove posso mettere al servizio la mia voce, ben vengano.
C’è però un’andatura “quasimodesca” nella tua caratterizzazione di Hyde…
In realtà la scelta era di farlo un po’ gorillone, seguendo anche quello che c’è scritto nel romanzo di Stevenson, dove Jekyll diventa quasi una scimmia, si rimpicciolisce. Ma in teatro, non potendo rimpicciolirmi, ho deciso di farlo così, con questa andatura claudicante... Certo c’è il rischio che si riporti a Quasimodo, perché è un personaggio talmente fresco nei ricordi degli spettatori… cercherò di eliminare i rimasugli! Sai, è così difficile passare in così poco tempo da un ruolo al’altro, perché nel frattempo avevo anche ripreso una tournee di Notre Dame, però ci sono tante cose sulle quali mi rendo conto che devo ancora lavorare, pulire. I personaggi li fai tuoi completamente dopo un certo numero di repliche.
A proposito, il tour italiano di Jekyll & Hyde come andrà avanti?
Dunque, ci fermeremo il 23 dicembre passando per Bergamo, Genova, Piombino e Bologna; poi riprenderemo a febbraio con Reggio Calabria, poi il “Ciak” a Milano, Varese, e avanti fino a Roma, dove speriamo di arrivare rodati e con quegli accorgimenti e migliorie che ti dicevo.
Questo musical porta con sé un messaggio purtroppo sempre attuale, anche considerando gli ultimi, bruttissimi fatti di cronaca: il marcio che si nasconde dietro questa facciata di perbenismo. Tu come lo vivi?
Oddio, la vivo come la vivono tutti, cioè come una cosa che fa parte della nostra vita; quando mi hanno chiesto da che cosa potevo trarre ispirazione, ho risposto anche dalla vita di tutti i giorni. La consapevolezza che anche il nostro vicino di casa può essere un terribile Hyde mentre lo conosciamo come irreprensibile Jekyll, è ovvio che ci lascia tutti interdetti, è una cosa che mette i brividi. Ma se, come dice proprio Jekyll, riuscissimo non dico a eliminare il male che alberga in ognuno di noi, la nostra metà oscura, ma almeno a separare le due cose… se uno riuscisse ad avere un rapporto migliore con sé stesso sicuramente vivremmo in un mondo migliore per tutti. Ma io sono uno che ci crede, esiste sicuramente un mondo migliore davanti a noi!
22 novembre 2007
Questo è il momento di Jekyll & Hyde
L'altra sera sono stato a Trieste, al Rossetti, dove ho passato una bella serata con Jekyll & Hyde nell'allestimento in italiano del Teatro Stabile d'Abruzzo e Teatro Musica Mamò.
Una bella serata e una bella versione; mi è piaciuto soprattutto l'adattamento nella nostra lingua, il motivo principale che mi incuriosiva di questo musical che finora conoscevo solo nelle varie versioni inglesi e tedesca.
Scommessa vinta, senza dubbio: la traduzione è molto fedele, alcuni passaggi sono resi splendidamente (come in Facade e in In his eyes, quest'ultima davvero bella), in altri momenti la metrica è spinta un po' forzatamente nella musica, ma sono quisquilie inevitabili e assolutamente capibili.
Nell'esigente doppio ruolo del titolo, Giò di Tonno offre una applauditissima prova canora e d'attore (ma per chi l'ha visto in Notre Dame, nei panni di Quasimodo, noterà una certa somiglianza nell'andatura "gobbosa" di Hyde...); molto belle le voci delle due protagoniste femminili, Emma di Ilaria Deangelis (anche se quando passa nel registro lirico sembra indebolirsi un po') e soprattutto Lucy di Simona Molinari.
Quello che più colpisce è però la precisione e l'impasto vocale delle numerose scene corali (il coro, o meglio l'opinione popolare è l'altro grande protagonista dello spettacolo).
I difetti. Ahimé, ci sono.
Primo: manca Girls of the night (Maedchen der Nacht per chi conosce la versione tedesca).
Secondo: la relativa "povertà" della scenografia. Se i costumi sono ricchi e rendono alla perfezione l'ambientazione vittoriana, le scene lasciano un po' a desiderare; il laboratorio di Jekyll sembra la versione ingrandita del piccolo chimico.
Terzo: le basi musicali: mi sembravano andassero un po' al ralenty rispetto le altre versioni che ho già in orecchio, e che fossero meno "sontuose"; diciamo quasi "da camera".
L'impressione generale è che se ci fossero molti più soldi in gioco, l'allestimento - con una bella orchestra dal vivo - avrebbe tutte le carte in regola per essere davvero un musical coi fiocchi, sicuramente la strada giusta per far conoscere i grandi classici contemporanei anche in Italia. Io me lo auguro, perché se lo meritano.
Venerdì 23 novembre alle 18, nel nuovo Cafè Rossetti sotto il teatro, ci sarà l'incontro aperto al pubblico con la compagnia di Jekyll & Hyde; e non solo, molto probabilmente ci sarà pure Frank Wildhorn in videoconferenza da New York. Chi è da queste parti, ci vada e poi ci racconti.
Ho avuto il grande piacere di intervistare telefonicamente Giò di Tonno, e lo voglio anticipatamente ringraziare per l'estrema cortesia e disponibilità. Una bella chiacchierata che posterò al più presto.
13 novembre 2007
Cats, i ricordi vivranno per sempre... in giugno a Milano
Mancano informazioni essenziali, tipo: ma chi lo mette in scena? Per alcuni giorni sulla lista di Amici del Musical si sono rincorse le ipotesi più varie, si è rinvangata la notizia del naufragato progetto di Massimo Romeo Piparo di una sua versione italiana, di una tappa del tour inglese "importato" da noi. Ora, considerato che il tour inglese in quelle date è impegnato in Inghilterra (vedi www.catstour.co.uk), che la massima esperta italiana non ne sa nulla (o, perlomeno, tace) e che sul web non si trova niente, ho pensato alla cosa più semplice: mandare un'email all'ufficio stampa del teatro milanese. Mi hanno risposto velocemente, dandomi belle notizie: saranno gli inglesi a farlo, e in questi giorni sono in corso i provini a Londra per mettere in piedi il cast. Appena ne so di più, naturalmente vi aggiornerò.
Mi viene in mente il mio viaggio del 1995 per vedere il tour europeo di Cats (quella volta era la compagnia di Broadway a fare il giro del mondo) proprio al Palatrussardi di Milano. Santo cielo, che emozione: le stelline ovunque, i gatti performer in mezzo al pubblico, la grande discarica a misura felina, la luna, il sorprendente viaggio di Grizabella sulla ruota-astronave. Avevo le lacrime agli occhi per la commozione: un finale così davvero non me lo aspettavo.
Spero che l'emozione si ripeta ancora una volta.
11 novembre 2007
Ancora un volta, Jesus Christ in italiano è sempre... superstar!
Ho poco da aggiungere rispetto i precedenti post pubblicati lo scorso anno, quando vidi lo show a Trieste, se non che è addirittura migliorato. A suo tempo vidi il secondo cast, l'altro giorno mi sono goduto gli interpreti originali: Simone Sibillano nei convincenti e falsettosi panni di Jesus, Edoardo Luttazzi (il migliore della serata, senza dubbio) negli esigenti e difficili panni di Giuda, Valentina Gullace in quelli scomodi e controversi di Maria Maddalena.
Stavolta, sapendo già cosa mi aspettava come scenografia, regia e sorprese sceniche, mi sono concentrato di più sulle liriche e gli adattamenti. Ero talmente entusiasta che mi sembravano persino cambiate rispetto a un anno fa, più aderenti al testo originale e più musicali; invece no, sono esattamente le stesse, ma capite che effetto può fare una seconda, più tranquilla, visione?
Unico neo: la scarsa affluenza di pubblico. L'immenso Teatro Allianz (sponsor che vai, nome che trovi) era proprio semivuoto. Ma l'imprevista presenza di Michelle Hunzicker in platea ha rischiato di far tardare l'inizio del musical per improvviso entusiasmo delle orde di adolescenti presenti in platea.
Comunque mi sono regalato il cd con gli highlights. E' proprio vero: anche in italiano, le liriche di Michele Renzullo e Franco Travaglio dicono esattamente quello che dicono in inglese; e ancora una volta mi convinco che la strada per portare in Italia i musical stranieri è proprio questa.
06 novembre 2007
Peter Pan, un musical da guardare con gli occhi di un bimbo
E pensare che partivo molto prevenuto. Le canzoni di Edoardo Bennato non mi piacciono granché, figuriamoci costruirci sopra un intero spettacolo. Peter Pan - il musical nasce proprio così, dal concept album degli Anni Settanta che raccontava di quel bambino che non voleva crescere. Non pensavo che Sono solo canzonette, L'isola che non c'è, Il rock di Capitan Uncino reggessero la scena; e invece, messe in bocca a Peter Pan, Wendy, il fido pirata Spugna e allo stesso Capitan Uncino diventano efficaci momenti teatrali.
Anche gli effetti speciali aiutano ad entrare in questa dimensione fiabesca: videoproiezioni tridimensionali esplicitano persino l'immaginario viaggio che dalla seconda stella a destra, poi dritto fino al mattino, porta all'isola che non c'è, casa di tanti bimbi perduti, di indiani, di pirati e di tante avventure; e dopo il primo brano (questo sì, un inutile rap fuori luogo) conducono magicamente, con una bella trovata scenica, fin dentro la camera dei tre fratelli.
I protagonisti: tanti ex-bambini, bravi e spiritosi, capitanati da Alice Mistroni che sfodera una voce limpida e fanciullesca; e se il protagonista è l'incontenibile Manuel Frattini, che vola, piroetta e danza persino sospeso a quattro metri da terra, anche il Capitan Uncino di Claudio Castrogiovanni gigioneggia e fa il verso all'altro famoso pirata dei giorni nostri, Jack Sparrow. E non è da dimenticare il buffo cane Nana, vera macchietta comica dello spettacolo.
Un musical da guardare a occhi spalancati, e qualche piccola pecca nel ritmo di alcuni momenti si perdona volentieri. Ma come fare a non rimanere incantati, quando Peter spicca l'ultimo, clamoroso volo direttamente in platea, circondato da una sbriluccicante nuvola d'oro?
31 ottobre 2007
Francesco, il musical perduto
Ahimé, sono tra quelli che se l'è lasciato sfuggire; ma ero in buona fede, perché pareva dovesse stare su una vita - e le premesse c'erano tutte: un allestimento colossale, un teatro sorto dalle ceneri di uno stabilimento industriale, un finanziatore americano, un team creativo e artistico come pochi se ne vedono - e invece, passato a miglior vita il produttore, flop. Chiusa baracca e burattini, di tour non se ne parlava; e il musical sul poverello d'Assisi divenne un cult della memoria.
Chi l'ha visto ne parla come una meraviglia per gli occhi e per le orecchie; e quando ne parlai con Antonello Angiolillo (che interpretava Francesco) e Fabrizio Angelini (regista), era visibile il loro sconforto per la fine prematura di questa produzione, tra quelle che davvero si contano sulle punta delle dita in Italia capaci di competere con gli show stanziali all'estero.
Comunque sia, sono riuscito a scovare un video che dà un po' l'idea del fasto dello spettacolo. Non resta che questo, e rimpiangere una grande occasione perduta.
22 ottobre 2007
Italiano amore mio
Ho cominciato io con Memory e As if we never said goodbye. Martina ci ha provato con All for Laura. Ma ultimamente ci sono state due new entry, Beatrice e Valeria, che se la cavano niente male con gli adattamenti in italiano (ascoltasi nei loro myspace Totale finsternis e Ich gehoer nur mir). E allora: perché non postare qui alcuni risultati delle vostre fatiche?
Assieme ad una amica cantante, che mi ha coinvolto nel progetto, organizzo un recital "all musical" il prossimo aprile a Gorizia, e mi piacerebbe che molte delle canzoni scelte siano in lingua italiana...
Ci proviamo?
19 ottobre 2007
Rebecca forever!
Già il prologo, quel magnifico tema che è "Ich hab getraumt von Manderley", suona diverso, più... "ampio", più sentito, più recitato... del resto la registrazione è live dall'impeccabile Raimund Theater! E... novità! Oltre ad essere la registrazione completa, c'è persino il book con il testo!
Che voglia che ho di ritornare a Vienna... Vabbè, vorrà dire che mi comprerò su itunes il classico "Musical Christmas in Vienna", così almeno assaporerò da lontano l'impagabile atmosfera del natale asburgico.
18 ottobre 2007
Cena degli Amici del Musical
Comunque, ogni tanto riesco a organizzare qualche occasione di incontro con i tanti Amici del Musical che conosco solo via email nel frattempo. Per mercoledì prossimo, 24 ottobre, stiamo appunto pensando ad una di queste cene in quel di Bologna; magari torneremo in un buon ristorante indiano già collaudato lo scorso anno.
Sicuramente ci saranno Lisa, Cri, Gab, Swan & marito, Luigi, e il sottoscritto (chi frequenta la list di Amici del Musical sa di chi parlo...); naturalmente, se volete partecipare... fatevi avanti.
12 ottobre 2007
Kunze a tutto campo!
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08 ottobre 2007
Come se non fossi andata via...
Non so perché ho paura
tornare in questo posto
scenografie e fondali
che conosco...
ne conosco la poesia
e mi serve tempo...
in mezzo a tanta gente
quel brivido
che ti circonda sempre
e quel senso di magia
è tutto come se
non fossi andata via...
pensando al mio ritorno
ma adesso tremo
arriverà quel giorno
gioventù e un po' di follia
come passa il tempo...
si accendono le luci
ancora un po'
le camere in azione...
e la frenesia sottile
e quel senso di magia
si è tutto come se
non fossi andata via
Sola non sarò mai più
non succederà
sono stata troppo via
SONO A CASA MIA!
sarò di nuovo grande
tu guardami
io volerò di nuovo
e quel senso di magia
si è tutto come se
non fossi andata via...
non fossi andata via...
per tutti voi.
P.S.: domani parto per un'altra "tre giorni" tra Torino e Cuneo. Non so se potrò rispondere per tempo ai vostri graditissimi commenti, abbiate pazienza...
28 settembre 2007
Memory... o Ricordi?
Ce l'ho fatta: intrappolato in un Eurostar, nel giorno del Diluvio Universale tra Venezia e Treviso (io c'ero! io c'ero!), ho portato a compimento l'impresa che mi ero ripromesso tanti anni fa. Ho tradotto e adattato Memory in italiano.
Avevo già pensato alla prima strofa quest'estate, il resto mi è venuto di getto l'altra mattina, tra un tuono e un allagamento di binari. Giudicate voi, e suggerite migliorie. Mi piacerebbe che poi questa versione vada a far parte dell'altro mio sogno, un concerto di arie da musical e operette tutto in italiano da far cantare a mio fratello gemello e mia sorella.
Vabbè, via con la traduzione.
Notte
tutt'intorno silenzio
mi sorride la luna
ma ricordi non ha
tra i miei passi
le foglie si raccolgono già
ed il vento
mòrmora...
Sola
qui nel chiaro di luna
me ne sto coi ricordi
della felicità
che ho vissuto,
lontano, tanti troppi anni fa
ero bella
non lo sai?
Sulla strada illuminata
da lampioni fiochi
un lamento,
un mugolio lontano
sarà mattino, presto...
Giorno
sto pensando alla vita
che mi attende domani
e non chiedo di più
già con l'alba
stanotte un ricordo sarà
ed il giorno
nascerà...
Pezzi di ricordi, ancora
di giorni ormai passati
luci spente
è finito il buio
un giorno è cominciato
Resta
non lasciarmi da sola
coi ricordi più tristi
di una vita non mia
Se rimani
potrai capir la gioia cos'è
guarda, è giorno
stai con me.
Non ridete, please.
25 settembre 2007
Metti Puccini, a cena. E Mata Hari. E Van Gogh. Ed Elisabeth. E Rebecca. E...
Verrà a prendermi Raf, al secolo Raffaele Paglione, il compositore dietro "Vincent - il musical" che la sua collega e amica e liricista e cantante e ricercatrice Anna Hurkmans mi ha fatto scoprire grazie ad una email che mi ha inviato prima che andassi in vacanza. Potenza del mio modesto musical-blog e dei musical "inusuali", ma per noi così "normali", di cui discutiamo e ci appassioniamo.
E infatti, Raf arriva puntuale, e subito mi sommerge di una incontenibile vivacità e spontaneità che credo sia tipica dei romani. Che ci volete fare, io vengo pur sempre dalle brume e dalle raffiche di bora del Nord Est, e queste manifestazioni di stima e affetto incondizionato all'inizio mi spiazzano, ma poi ci faccio l'abitudine e se magari all'inizio sembro un po' freddino, sapete perché.
Raf guida con maestria e abilità nel caotico traffico della periferia capitolina. Siamo dalle parti del quartiere Alessandrino, "patria" di Raf e uno dei quartieri più popolosi al mondo: qualcosa come 700.000 persone. Oibò, queste cifre mi stordiscono, se penso che la mia cittadina ne conta a malapena 11.000! Destinazione: localino con "tipica cucina romanesca". Bene, le "tipiche cucine locali" sono la mia insana passione; del resto paese che vai, cibo che trovi, e non sopporto chi si ostina a chiedere spaghetti al ragù a Cordoba (mi è successo in viaggio di nozze, l'ha fatto un compagno di viaggio) per poi lamentarsi che la pasta è scotta e il ragù è immangiabile. E vabbè.
In effetti il localino, "Il coccio", è proprio "ino": una manciata di tavoli all'interno, altrettanti sul largo marciapiede, dove ci accomodiamo accolti dalla travolgente e ormai solita verve romanesca del titolare, manco a dirlo un caro e vecchio amico di Raf. "Qui facciamo solo cose tipiche, povere, della nostra cucina, ma le facciamo bene, con amore..." Sembra mettere le mani avanti; ma appena arrivano in tavola, come benvenuto, gigantesche bruschette al pomodoro, melanzane al funghetto, una mozzarella strepitosa, salumi e salami e pecorini, io vado già in brodo di giuggiole. Aggiungiamoci anche una caraffa di vino rosso ("Stasera mi sa che ti stendo", sottolinea compiaciuto Raf) e il gioco è fatto.
Nel frattempo le nostre chiacchiere ci hanno già fatto conoscere un po'. Raf insegna musica in un istituto del quartiere (ci siamo anche passati accanto), ma la sera, una volta messi a letto i tre figli (tre! 14, 6 e 4 anni) si chiude nel suo studio-veranda - sì sì, ricavato proprio nella veranda di casa, in un tipico palazzone della tipica periferia romana - si dedica anima e corpo alla sua passione, e cioè la composizione. Io, più modestamente, gli racconto dei miei trascorsi universitari, della mia parentesi quasi-giornalistica che mi ha fatto conoscere il "Rossetti" e mi ha aperto un mondo, del cambio di rotta verso un più stabile impiego nella casa editrice dove adesso lavoro.
Ma il tema comune, naturalmente, è il musical. Raf mi parla immediatamente e con entusiasmo del suo ultimo lavoro, appena concluso e ancora in fase "demo": un musical sull'incontro - che c'è stato storicamente, Anna ha trovato una lettera in un qualche museo olandese, o giù di lì - tra Puccini e Mata Hari. Ora, io adoro Puccini, ma quando ho saputo di questa cosa, mi sono detto: ma che c'azzecca? E invece c'azzecca, c'azzecca, e mi sono subito fatto rapire dal soggetto.
Confesso di non conoscere particolarmente Mata Hari, sapevo che era una spia, spogliarellista e che aveva fatto una brutta fine, ma i racconti di Raf mi hanno incuriosito e illuminato. In sintesi: tra i vari uomini che incrociano la vita della bella e sensuale Mata, una notte arriva anche il compositore toscano. Che, fatalmente, se ne innamora; e penserà di scrivere un'opera su di lei, la prima ispirata ad una donna vera, reale, non come le ideali Mimì, Tosca, Manon.
Ma il progetto naufraga, Puccini deve pensare a concludere Turandot, le liti e le incomprensioni con Ricordi lo faranno desistere da questo progetto su Mata Hari, i cui echi si possono sentire invece in Madama Butterfly... Ed infatti il musical in questione si intitola "Don't cry, butterfly", e ho avuto l'onore di ascoltarlo in anteprima. E devo dire che è un lavoro affascinante, notevole: una delle canzoni più belle, la "title song", ammalia al primo ascolto, emoziona e sorprende; il leit motiv ricorda vagamente temi pucciniani, ma reimpastati in un sound che è molto... "musical", e davvero mi chiedo se mai avremo la possibilità di vederlo realizzato.
Raf, incontenibile, mi racconta della gestazione dell'altro lavoro partorito assieme ad Anna, quel musical su Van Gogh che ha avuto anche alcune rappresentazioni in Olanda, allestito con entusiasmo dagli allievi di una scuola di musical locale. Allestimento che è stato apprezzato da Michael Kunze in persona, con tanto di lettera agli autori, che naturalmente di questo gongolano. E vorrei vedere...
Intanto i bucatini all'amatriciana - impareggiabili - e i tonnarelli cacio e pepe - sublimi - si fanno allegramente divorare dalle nostre fameliche fauci. E poco distante, arrivano le note di una serenata romana: mica roba da poco, c'è proprio un piccolo complessino che suona in strada, il giorno dopo c'è un matrimonio... che bello, il fresco della sera, una bella compagnia, una lauta cena, e musica dal vivo in lontananza... "Questa è la Roma vera!" Esclama orgoglioso il titolare. "Si fanno anche da voi, 'ste cose?" E io a raccontare quello che io e miei amici abbiamo organizzato per le nozze mie e dei miei amici, e cioè "feste dell'arco" la sera prima a casa della sposa, e banchetti e serenate... io stesso, con la mia voce terrificante, ho cantato "Memory" alla mia bella!
Oddio, è il momento di scegliere il secondo: siamo a Roma, no? E allora via con una succulenta coda alla vaccinara! Non l'ho mai assaggiata, è buona sì, ma credo che non me la concederò più... L'ho digerita due giorni dopo!
E poi via ancora con il musical: e Luca Velletri, che ha "donato" la voce per Vincent e per Puccini, e i viaggi studio a Londra e New York, e la partecipazione a tanti concorsi internazionali ("Arriviamo sempre quarti", confessa Raf, "è come se ci mancasse qualcosa, una spinta, non so..."), e l'iter creativo di una melodia, e l'amicizia con Norberto Bertassi, l'attuale Ben in Rebecca, che ha visto nascere sotto gli occhi quel capolavoro che è Elisabeth...
E a proposito di Rebecca, Raf mi racconta che non l'ha ancora vista, né sentita tranne il title-song. E io giù in lodi sperticate alle scenografie, agli interpreti, alla musica che non sarà all'altezza del capolavoro di Levay, ma che ti entra in testa con motivi furbetti e poderosi che non ti lasciano più. E poi io a ricordare la magica sera della "prima" italiana di Elisabeth in versione semi-concerto al parco di Miramare, quando ancora non avevo ben afferrato la grandezza e importanza di questo musical e, davanti a Kunze e Levay in persona (personaggi invero simpatici, alla mano ed estremamente disponibili), chiesi loro: "Ma di Webber che mi dite?"...
Intanto ascolto ancora a spizzichi e bocconi, con l'ipod di Raf, alcuni spezzoni da "Don't cry, butterfly", mentre arriva il dolce: una sontuosa alzatina di frutta che nasconde un cuore di pannacotta. Un'autentica delizia per gli occhi e, soprattutto, per il palato.
Tra una cucchiaiata e l'altra, e sempre con lo sfondo degli stornelli romani, parliamo ancora di teatro, di performer, delle sfortune del Conte di Montecristo, un musical epico, inedito, scritto manco a dirlo da un amico di Raf (che scopro conoscere praticamente tutti, persino uno dei librettisti di Lord Lloyd Webber, incontrato ad uno stage a Londra), di figli, di famiglia, di viaggi e di ricordi.
E la serata se ne va. Concludiamo con un inevitabile amaro, altrimenti la mia povera digestione... che ci volete fare, la mia alimentazione quotidiana non prevede di queste abbuffate!
Raf mi riporta in auto al mio albergo di fronte al Teatro dell'Opera, occasione in più per riascoltare qualche brano dal musical Puccini-Mata Hari.
Sono appena le 23.30, ma io crollo letteralmente dalla stanchezza; e Raf deve tornare dalla sua famiglia. Ma la strada per Vienna, volendo, passa necessariamente dalla Venezia Giulia... e allora mi sa che la prossima volta offrirò io la cena, nella mia terra! Mica siamo da meno, in fatto di squisitezze.
Raf, se mi leggi e hai voglia di aggiungere qualcosa, accomodati pure. Io, nel mio stile, scrivo e posto senza rileggere. Spero di non aver scritto castronate, ma di aver passato ai miei lettori la gioia e la leggerezza e la spontaneità di questa bella serata romana.
21 settembre 2007
Serata Romana
Mi riprometto al più presto di raccontarvi la serata... ma abbiate pazienza, tengo famiglia e domenica battezziamo Beatrice! ^__^
09 settembre 2007
La stagione che verrà
Aspettavo il rientro della Goggi dallo sfavillante Hello, Dolly!, che proprio da Trieste aveva cominciato il suo entusiasmante percorso nazionale, ma che io vidi a Udine solamente l'anno dopo. Con il nuovo spettacolo, l'attrice-cantante-imitatrice-ballerina ripercorerrà la sua carriera con la regia del compagno di sempre, Gianni Brezza.
Ma nel versante musical, la vera sopresa è proprio l'adattamento in italiano di Jekyll&Hyde, il musical-capolavoro di Frank Wildhorn che arriverà a Trieste nell'allestimento del TSA-Teatro Stabile d'Abruzzo tanto apprezzato anche dagli spettatori della lista di Amici del Musical che l'hanno già visto al suo debutto. Negli impegnativi panni del medico inglese ci sarà Giò Di Tonno, l'originale Quasimodo nel Notre Dame cocciantiano.
Il resto del cartellone spazierà dall'attesissimo Peter Pan, con Manuel Frattini e le musiche di Bennato (non che ami particolarmente Bennato, anzi, non mi piace proprio, ma in compenso adoro Manuel Frattini, e sembra che le magie scenografiche di questo spettacolo - complice la direzione artistica di Arturo Bracchetti - facciano facilmente dimenticare alcuni difetti dello show) all'altrettanto attesissimo 3MSC - Lo spettacolo, tratto dal (sopravvalutato?) romanzo di Federico Moccia, che porterà a Trieste la grinta di Massimiliano Varrese e la regia del promettente Mauro Simone.
Un altro kolossal teatrale in arrivo è il Masaniello di Tato Russo, mentre nel versante "grandi classici" irromperà anche un'altra inedita versione italiana, Hair con la regia di Giampiero Solari per una produzione Politeama Genovese-Teatro Colosseo-Teatro Ventaglio Smeraldo.
Sorvolo su Christian De Sica e il suo Parlami di me (sarà tanto amato da tanti italiani, ma io lo trovo francamente antipatico), mentre sarò curioso di vedere la tanto misteriosa ma già ampiamente annunciata versione italiana di High School Musical della Rancia, che tenta in questo modo di "acchiappare" i più giovani che già idolatrano questo film, ormai assunto a Grease degli anni Duemila.
E a proposito di Grease... anche questo titolo, nel nuovo allestimento con la regia di Federico Bellone, farà tappa al Rossetti; uno show che ormai si guarda e si riguarda sempre volentieri.
Un cartellone niente male, quindi, che spero di vedere e raccontarvi il più possibile, qui sul mio blog e naturalmente su Amici del Musical. Con la speranza che quelli del Rossetti facciano di nuovo miracoli, e che magari l'ormai assodato asse Trieste-Vienna (e quello inedito Trieste-Graz, che spero anche questo di raccontarvi un giorno o l'altro, se mai l'interessato mi risponderà...) porti qualche altra bella, clamorosa, sorpresa.
Info, date, biglietti naturalmente su www.ilrossetti.it
06 settembre 2007
Ciao Luciano
Ce lo aspettavamo da un momento all'altro, certo, la malattia lo stava inesorabilmente consumando, ma in ogni caso è stata una brutta notizia, un brutto risveglio per tutto il mondo.
Luciano Pavarotti ormai era una specie di amico; oddio, non lo conoscevamo certo di persona, ma con la sua voce inconfondibile, la sua simpatia, la sua tenera imponenza, ha frequentato casa Moretti - prima con gli LP, poi con le videocassette, poi con i CD, poi con i DVD - praticamente da sempre.
Mi piace ricordarlo nella sua ultima apparizione in Italia, quando a sorpresa ha chiuso la cerimonia di apertura delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006 con il suo intramontabile cavallo di battaglia, Nessun dorma dalla Turandot. Già provato, stanco, ma forte del suo inguaribile ottimismo emiliano che lo rendeva così unico.
02 settembre 2007
Van Gogh, il musical
Online su www.vincentmusical.it sono disponibili alcuni brani; Luca Velletri (il doppiatore del Phantom italiano) presta la sua bella voce al protagonista.
In attesa di scoprire qualcosa in più sui cartelloni 2007/08 che ci aspettano nei teatri italiani... vale la pena fare un giretto mediatico alla scoperta di questo inedito musical, e come al solito sperare che qualche illuminato produttore ci creda e lo allestisca anche da noi...
22 agosto 2007
ALW Gala Concert sulla BBC Radio 2
In programma brani da Bombay Dreams, The Woman in White, The beautifil game, Whistle down the wind e dai revival di Tell me on a Sunday, Evita e Joseph.
Tra le star: Connie Fisher, Stephen Gately, Lee Mead, Duncan James... insomma, tutta le recente deriva "pop" di Webber. Conduce la BBC Orchestra: Mike Dixon.
Si preannuncia se non altro una serata interessante, no? E, conoscendo la BBC Radio 2, il concerto sarà disponibile online almeno per una settimana. Se poi qualcuno sa dirmi come si fa a - ehm ehm - eventualmente scaricarlo...
20 agosto 2007
Tace il labbro...
Dunque, sapete cosa le canto come ninna nanna, mentre la tengo in braccio? Tace il labbro, dalla Vedova Allegra. Sarà il dolce tempo di valzer che la culla, sarà la meravigliosa e sognante melodia... ma funziona! Vedeste come appoggia la testolina (ok, testolona...) sul mio petto e pian piano chiude gli occhi! Un amore!!!
Ma funziona benissimo anche Musica per noi, la versione di The music of the night usata per il doppiaggio in italiano del film dal Fantasma dell'Opera... Dopotutto questa è una specie di ninna nanna per Christine, no?
E dulcis in fundo... Durante queste vacanze Beatrice ha apprezzato moltissimo La notte dei miracoli e Figli dei Pooh, dalla loro versione di Pinocchio.
Che dite, ho cominciato troppo presto, e finirò per farle odiare il musical e l'operetta? Io spero proprio di no!
27 luglio 2007
Summertime...
Spero in queste tre-settimane-tre di relax di godermi in santa pace prima di tutto la mia splendida famigliola, e poi, in ordine sparso, la pineta, la spiaggia che si affaccia sull'isola d'Elba, la cucina toscana, e tutta una serie di libri e cd che durante l'anno ho lasciato in sospeso... primo fra tutti quello che un non troppo anonimo lettore di questo musical-blog mi ha mandato!
E poi, restando in tema musical, ho scoperto che al Teatro delle Rocce di Gavorrano, tra le varie e interessanti proposte, il 12 agosto ci sarà anche Jesus Christ Superstar della Starstruck Productions... come dire, speriamo di riuscire a vederlo!
Dunque, più o meno da stasera scatterà un black-out informatico, perciò... buone ferie a tutti! Arrivederci, riposati e pasciuti, al 20 agosto, o giù di lì!
11 luglio 2007
Mozart!
Ecco il video che è anche il primo di cinque. Buona visione!
27 giugno 2007
Notti bianche
Ok, fine della modalità orgoglio paterno (ma è davvero bella, non lo dico mica perché è la mia bimba, è proprio bella!), torniamo a noi. Non sono sparito, ma che ci volete fare: a casa sono momentaneamente senza pc quindi devo arrabbattarmi un po'. Presto - youtube vienimi in soccorso, se mai sarò capace di caricare un paio di filmati - vi stupirò con un paio di interpretazioni a cui ho assistito al concerto finale di un mini-workshop sul musical tenutosi a Capriva del Friuli (paradiso in terra dei vini bianchi e non solo) qualche settimana fa. Altro che Hunzincontrada. Vedrete... e sentirete!
A presto, lettori fedeli!
10 giugno 2007
Benvenuta piccola mia
Orgoglio e felicità sono alle stelle... la mamma sta bene anche se ha dovuto sopportare più o meno 24 ore di travaglio e un parto non propriamente facile... Ma alla fine è andato tutto bene ed ora la mia promogenita è qui con noi!
Benvenuta Beatrice, ti voglio così bene che non ci sono parole per esprimerlo!
07 giugno 2007
Thomas, Uwe & Maya
Per rifarmi le orecchie, sperando in qualche registrazione "non ufficiale" della serata, ho scovato questo divertente video con Maya Hakvoort, Thomas Borchert e Uwe Kroeger... something stupid, very funny!
25 maggio 2007
"Dracula" a Graz, grande festival per Frank Wildhorn
Considerato per un po' il "Lloyd Webber" americano, soprattutto dopo il controverso successo di "Jekyll & Hyde", ha anche lui inanellato una serie di flop più o meno discutibili ("The Civil War", per esempio) tra i quali il "Dracula" che ha retto a Broadway qualche mese un paio di anni fa.
Ora lo stesso "Dracula", nella sua versione tedesca (che è andata già in scena in Svizzera) è il piatto forte del "Musical Festival" di Graz, dal 9 al 25 agosto nel castello della bella città austriaca. Tenetevi forte: i protagonisti non potevano essere che Thomas Borchert (il vampiro) e Uwe Kröger (Van Helsing). Nella parte di Lucy troviamo un'altra nostra conoscenza viennese, Caroline Vasicek, mentre Jesper Tyden sarà Jonathan. Una sconosciuta - almeno per me - Lyn Liechty sarà Mina.
Un cast stellare, dunque, per un programma altrettanto stellare che prevede anche: il concerto di gala "Frank Wildhorn & Friends" (con nientepopodimenoche Pia Douwes e l'ormai "solito" Thomas Borchert) con i brani più celebri dei musical del compositore - tra i quali anche il recente "Rudolf" -, l'asolo "Musical Swings" ancora con Borchert e l'inedito "From Broadway to Hollywod" con Uwe Kröger, Marika Lichter, Anna Montanara e Jesper Tyden.
Insomma, cari lettori, fateci un serio pensierino e andateci! Graz è una città stupenda, merita una visita e poi con un festival così...
Info: http://www.musicalfestival.at
16 maggio 2007
Et voilà, l'operetta!
Quattro opere in cartellone, dal 30 giugno al 29 luglio, più una sezione collaterale dedicata alla cinematografia, costituiscono l'ossatura di questa 38esima edizione che si dividerà tra il Teatro Verdi e la consueta Sala Tripcovich.
Si comincia il 30 giugno con Il paese dei campanelli, un titolo forse tra i più conosciuti e amati tra gli appassionati della piccola lirica, ma che manca dal panorama triestino da almeno una quindicina d'anni (una delle ultime occasioni di vedere sulle scene Sandro Massimini, che purtroppo dovette rinunciare per motivi di salute). A dirigere il lavoro di Lombardo e Ranzato, un nome che promette invenzioni sceniche originali: Maurizio Nichetti. L'allestimento è nuovo di zecca.
Abbandonate le collaborazioni con la Compagnia della Rancia e con Massimo Piparo, che dai primi anni Novanta regalavano all'estate triestina il privilegio di assistere in anteprima nazionale (e con una grande orchestra dal vivo, e non, come poi succedeva nelle tournee italiane, con le basi preregistrate) a musical come Sette Spose per Sette Fratelli, Hello Dolly, Cabaret prima maniera, Cantando sotto la pioggia e My Fair Lady, quest'anno il festival porta alla Sala Tripcovich Porgy & Bess, il capolavoro dei fratelli Gerswhin nell'allestimento del New York Harlem Theater (dall'11 luglio). Non di musical si tratta, la struttura è quella dell'opera, ma la regia e le coreografie di Baayork Lee promettono bene.
Dal 20 luglio, dopo la versione in concerto della scorsa estate, torna con l'allestimento completo La bella Galatea, di Franz Von Suppé. Sul podio Albert Eschwe. Un piacevole atto unico.
L'opera buffa di Offenbach fa capolino come ultimo titolo in cartellone, dal 24 luglio, nell'allestimento de La perichole (la chanteuse et le dictateur), che vedrà in regia nientepopodimenoche Jerome Savary.
Come si diceva, anche il cinema avrà la sua parte nella sezione L'operetta in celluloide, che proporrà, tra gli altri, la visione de Il Paese dei Campanelli con Sofia Loren e Carlo Dapporto (film del 1953, ai più credo dimenticato), e il Porgy & Bess di Otto Preminger, con Sidney Poiter e Sammy Davis Jr.
Sul sito del Teatro Verdi, per ora solo in pdf, tutte le info sul Festival.
03 maggio 2007
In arrivo il Festival dell'Operetta!
Bocche cucite ancora sui titoli, anche se tra i registi presenti alla conferenza stampa ci sarà Maurizio Nichetti; ma sinceramente non so in che cosa si è imbarcato. Non penso ritorni a Trieste nuovamente con il suo "Tootsie" (era in città lo scorso autunno)...
Tenetevi sintonizzati per gli aggiornamenti!
22 aprile 2007
I pomeriggi musicali al Rossetti
Sarà Thomas Borchert, una delle grandi star del musical tedesco, a chiudere il 5 giugno il ciclo dei Pomeriggi Musicali al Rossetti, la rassegna primaverile che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia organizza già da alcuni anni in collaborazione con l'Associazione Internazionale dell'Operetta e l'associazione Aurora Ensemble.
Un concerto d'eccezione, quello di Thomas Borchert, intitolato My favourites e interamente dedicato ai musical più interessanti degli ultimi anni, molti dei quali – purtroppo – mai andati in scena in Italia: Mozart!, Tanz der vampire, Il fantasma dell'Opera, Jekyll & Hyde, I miserabili, Elisabeth. Proprio in Elisabeth, nella bella versione in concerto vista al Parco di Miramare nel 2004 e 2005, Borchert aveva debuttato in Italia nell'affascinante e magnetico ruolo di Der Tod, la Morte, che nel musical di Kunze & Levay intreccia un torbido legame con la principessa Elisabeth.
Ma il concerto della star tedesca, che segue quello di un anno fa proprio con la “principessa del musical” Maya Hakvoort e che fa ben sperare per una futura e continuativa collaborazione del Rossetti con il fervido mondo del teatro musicale teutonico (e in particolare nel panorama viennese), è solo la ciliegina sulla torta di un programma ghiotto ghiotto dedicato quasi interamente al musical e che vedrà in scena altre due giovani promesse – seppur già affermate – del teatro musicale italiano.
Si comincia il 14 maggio con la Italian Saxophone Orchestra diretta da Federico Mondelci. E' un gruppo unico nel suo genere in Italia: costituitasi nel 1985, ha tenuto concerti in tutta Italia riscuotendo entusiastici consensi. L’orchestra comprende nel suo organico tutti gli strumenti della famiglia dei sassofoni: il sopranino, il soprano, il contralto, il tenore, il baritono e il basso; la sua ricchezza timbrica ha sollevato l’interesse di molti compositori che gli hanno dedicato alcune musiche. Il programma comprende musiche di George Gershwin, Scott Joplin, Sammy Nestico, Pedro Iturralde, Michael Nyman, Roberto Molinelli, Chick Corea, Astor Piazzolla.
Il 21 maggio va in scena Si fa presto a dire Musical, un originale recital di Christian Ginepro, con Giovanni Monte al pianoforte e le voci di Fabio Ingrosso e Valentina Piccione. Dopo aver esordito in Chorus Line, Christian Ginepro ha lavorato in altri musical come Sette Spose per Sette Fratelli, Vacanze Romane ed ora è il partner di Michelle Hunzicker nella versione italiana di Cabaret. Nel suoi recital potremo sentire canzoni, monologhi, sketch e numeri ballati dagli spettacoli che lo hanno visto tra i protagonisti.
Il 28 maggio appuntamento con Davide Calabrese e il suo recital Indossare una voce (al pianoforte Corrado Guin): più che un recital, un “guardaroba” vocale (e non!) al sapore di Musical.
Un’originale prova d’attore che spazia dal Cabaret all’Avanspettacolo, dall’Operetta al Musical, mirata a liberare il Teatro Musicale da quell’etichetta di “Teatro Leggero” fin troppo a lungo indossata. Proveniente dalla prolifica fucina della BSMT di Bologna, e dopo una lunga gavetta, si è fatto conoscere al grande pubblico al fianco di Michelle Hunzicker in Tutti Insieme Appassionatamente. Nel programma della serata alcuni fra i più importanti autori contemporanei: Stephen Sondheim, Cole Porter, Rodolfo De Angelis, Arthur Sullivan, Maury Yeston, Mel Brooks, Claude-Michel Schonberg, Richard O’Brien.
Tutti gli spettacoli si terranno al Teatro Rossetti di Trieste alle 18, tranne il concerto di Thomas Borchert che andrà in scena alle 20.30. Estremamente interessante e conveniente il biglietto: € 8,50 a spettacolo, € 24,00 l'abbonamento all'intera rassegna.
Info: www.ilrossetti.it
18 aprile 2007
Letteratura e musical
Sono sempre stato un grande consumatore di narrativa (e in questo devo ringraziare mia madre che mi ha fatto coltivare questa mia particolare inclinazione, fin da piccolo), ma devo dire che i migliori libri che abbia letto li associo ad altrettanti musical.
Nell'ordine (di tempo):
- Il fantasma dell'Opera. Il romanzo di Gaston Leroux lo trovai nel lontano 1994 in un negozietto di libri usati nel centro storico di Trieste. Era un'edizione "deluxe" uscita dopo il clamoroso successo del musical di Lloyd Webber, con il medesimo logo "a specchio rotto" - ma con il titolo italiano -, la rosa e l'inquietante maschera bianca. Amore a prima vista, e a prima lettura, a cui seguirono altri sette-otto ripassi.
- La donna in bianco. Il romanzone vittoriano di Wilkie Collins mi ha dato un po' da fare per essere reperito, ma ha grandemente soddisfatto le attese. Un autentico thriller d'altri tempi, un ingegnosissimo meccanismo a orologeria scritto con grande eleganza, che gli autori della sceneggiatura del musical hanno saputo sapientemente sfoltire e ridurre per le esigenze teatrali. Mi ci è voluto quasi un anno per finirlo (del resto, 800 e passa pagine scritte fitte fitte, chi lo trova il tempo?), ma ne è valsa davvero la pena.
- Rebecca. Una autentica folgorazione. "Last night I dreamt of Manderley..." Inizia così il racconto di Daphne Du Maurier che ha ispirato il blockbuster viennese del duo Kunze&Levay, passando per il film che Hitchcock ne trasse negli anni Quaranta. L'autrice dipinge un appassionante affresco fatto di atmosfere psicologiche stranianti e rarefatte, di personaggi tormentati, di paesaggi brumosi e misteriosi, legati in un intreccio sorprendente che lascia senza fiato. La lettura di Rebecca mi ha tenuto impegnato la scorsa estate, e avrei voluto non finisse mai.
Alla lista dovrei anche aggiungere Aspects of Love, la novella di David Garnett che ha ispirato l'omonimo musical di Lloyd Webber (ma non è niente di più che una specie di soap opera), e i lontanissimi ricordi scolastici de I promessi sposi (musical di Tato Russo) e Pinocchio (Compagnia della Rancia e Pooh).
All'appello mancano I miserabili, per il momento. Ma potranno aspettare ancora un po'.
12 aprile 2007
Thomas Borchert a Trieste
Restate sintonizzati per il programma completo!!!
11 aprile 2007
The Phantom of the Metal...
Che la title song del musical di Lloyd Webber sia molto rockettara lo si era già capito, e in una partitura di stampo così liricheggiante è una gemma di rara originalità e impervie tessiture vocali, ma in questa interpretazione assume tutta una altra luce.
Vedere - e ascoltare - per credere...
04 aprile 2007
Maya dal Giappone...
Maya Hakvoort, con la sua interpretazione piena di fascino e talento, è di nuovo Elisabeth, affiancata da Mate Kamaras (Der Tod) e Lukas Perman (Rudolf). All'affollata conferenza stampa di presentazione ha cantato Ich gehoer nur mir, accompagnata al pianoforte da Silvester Levay in persona.
Godetevi il video...
30 marzo 2007
Appuntamenti saltati
Pazienza, lo spettacolo continuerà senza grossi danni, ma mi sa che con l'imminente arrivo della primogenita (due mesi ancora di attesa) le cose cambieranno... in peggio! Dovrò escogitare qualcosa, anche perché interviste telefoniche non mi piace farle. Mah, vedremo.
Comunque io e la mia dolce metà stiamo programmando già il nostro solito viaggetto europeo per il 2009 (il 2008 lo saltiamo, obviously, anche se ultimamente ho visto a spasso per gli aeroporti bimbi davvero piccoli!): a naso mi sa che sceglieremo la sempre facile Vienna (Rudolf in arrivo) o qualche meta teutonica (Maria Antonietta upcoming...).
Intanto aspettiamo primavera, e vediamo se l'estate triestina proporrà qualcosa tra musical e operetta. Rimaniamo in fiduciosa attesa di belle notizie.
23 marzo 2007
Maria Antonietta versione Kunze & Levay
Lo stile che ha fatto il successo di Elisabeth, Mozart e Rebecca c'è. Peccato per la lingua, invero un po' ostica... e peccato che su youtube il misterioso user abbia tolto tutti i video relativi allo spettacolo!
09 marzo 2007
Futuro prossimo
Perciò mi tocca rinunciare sia ad Assassins, il musical che i ragazzi della BSMT portano al Rossetti di Trieste domani e domenica (la mia dolce mogliettina in attesa chi la sente, sennò?), sia ai vari commenti promessi su Sunset Blvd.
Però non dovrei lasciarmi sfuggire né Into the woods, ancora con la BSMT, né Alta società, il nuovo allestimento di Piparo che vede tra i protagonisti anche alcuni fuoriclasse come Francesca Taverni (fine marzo, sempre a Trieste).
Nel frattempo, vi invito a Cervignano del Friuli (UD), Teatro Pasolini (proprio nella piazza principale) venerdì 16 marzo alle 20.45 per un Concerto lirico in solidarietà ai bambini maya del Chiapas; canteranno i miei due fratelli Salvatore e Francesca, insieme con mia cognata Elisabetta Jarc. Al pianoforte Federica Consoli. In programma arie e romanze di Verdi, Puccini, Mozart, Bizet, Donizetti, Gounod, Massenet... tutto il meglio della lirica, con tre splendide voci, per un po' di beneficenza a questa sfortunata parte di mondo. Ingresso libero, a offerta.
A presto!
01 marzo 2007
Sunset Blvd, com'era a Sydmonton
Nel 1992, al festival "privato" che il nostro ex re Mida del musical si organizza nella tenuta di Sydmonton, è andata in scena una prima versione di Sunset, estremamente essenziale dal punto di vista scenografico, ma eccezionale da quello documentaristico: si può infatti ammirare una interpretazione in grande spolvero di Patti Lupone, che avrebbe creato il ruolo di Norma nella prima mondiale dell'anno successivo a Londra.
(Parentesi: Patti Lupone è eccezionale dal punto di vista vocale, ma in quanto a recitazione mi sembra un po' piatta. Io preferisco di gran lunga Glenn Close, che magari non eccelle nel canto, ma che ha fatto sua Norma Desmond in una maniera davvero impressionante. Elaine Paige l'ha "elainepaigizzata", ma accentuandone il lato comico, e non mi dispiace nemmeno Faith Brown nell'ultimo allestimento in tour del 2002. Diahan Carrol mi sembra un po' troppo roca, mentre la tedesca Helen Schneider fa leva sulla vena "pazzoide" di Norma, con risultati invero da brivido in un passo di As if we never said goodbye. Su Petula Clark, non ha più voce, ma carisma da vendere)
Per uno di quegli oscuri meccanismi messi in moto dagli Amici del Musical, che non finirò mai di ringraziare, sono venuto in possesso di quella magica registrazione, tra l'altro - caso da non sottovalutare - non trattasi di una ripresa pirata, sfocata e traballante come molte se ne vedono, ma una registrazione audiovideo professionale.
Insomma, in questo weekend mi farò una bella scorpacciata. Vi farò sapere.
19 febbraio 2007
Un sequel per il Fantasma dell'Opera?
Non pago dei vent'anni di sold out che lo show continua a registrare a Londra, a Broadway e ovunque venga rappresentato - compresa la costosissima e rutilante ultima versione di Las Vegas - il buon vecchio Andrew si ostina dunque a voler dare un seguito alla romantica e gotica storia d'amore e mistero, magia e teatro che Gaston Leroux aveva così sapientemente creato per i lettori di feuilleton del 1910.
La base su cui lavorare in realtà c'è già, ed è "Il fantasma di Manhattan" di Frederick Forsyth, che mandò alle stampe nel 2001 questo improbabile e insipido romanzetto - già strutturato in recitativi, romanze e momenti topici - dopo aver lavorato a stretto contatto con Webber per definirne trama e personaggi. Al di là del valore del romanzo, che può piacere o no, Forsyth ha la presunzione comunque, come si legge nella prefazione, di aver ripulito dalle incongruenze il lavoro di Leroux, di aver riabilitato la figura di Erik (che, fuggito dai sotterranei del teatro parigino si ritrova miliardario giostraio a New York), e di dare una conclusione alla storia d'amore più romantica del teatro musicale.
Francamente non ne sentiamo il bisogno. Altri celebri sequel hanno fatto miseramente "flop": da Via col Vento, a Les Miserables 2, anche questo basato sulla versione "snellita" in musical. Speriamo che Lloyd Webber si dedichi seriamente ad un musical come si deve, e magari lasci perdere anche l'ultima moda dei reality per trovare i protagonisti dei suoi show. Il suo estro creativo-faraonico si è fermato a Sunset Blvd; motociclette, palloni e donne in bianco non sono stati molto fortunati...
08 febbraio 2007
Sunset Boulevard, il musical prima del musical...
Il video è tratto da uno show della tivù USA degli anni Cinquanta, e scimiottando la colonna sonora originale condensa gli episodi salienti che sarebbero stati poi raccontati nell'affascinante musical di Andrew Lloyd Webber e Don Black: la prima apparizione in cima alla scalinata, le hit With One Look ed As if we never said goodbye, il tragico finale.
Sembra che la Paramount avesse poi ritirato i diritti per la produzione di questo musical, ma resta in ogni caso questa gustosa testimonianza...
http://www.youtube.com/watch?v=m8fpyM97QKM
06 febbraio 2007
Rebecca in playback... caduta di stile! Ma disco d'oro...
Sabato scorso, durante un varietà della tedesca ZDF, era ospite gran parte del cast viennese di Rebecca per presentare un medley del musical che sta furoreggiando nella capitale austriaca.
Ottima occasione per rivedere e riascoltare quello che è già un capolavoro, ma... orrore! Cantano tutti in playback!!! Wietske Van Tongeren intona "Ich hab getraumt von Manderley" agghindata come il suo personaggio, attorno a lei vagano le Schatten der Nacht - Ombre della notte, ma tutto rigorosamente su basi... La messinscena - nemmeno in diretta - continua con il balletto dei domestici che aspettano i novelli sposi, il tormento di Uwe Kroeger / Maxim de Winter, la "forza di una donna innamorata" con Kerstin Ibald / Beatrice, il numero corale "Strandgut" e finalmente, la gigantesca Susan Rigvava Dumas con il potente "Rebecca". Chiusura con il reprise onirico.
Peccato, il risultato è stato molto kitsch, anche se ha vagamente reso l'idea della grandezza di questo musical.
Per vedere il video: http://www.musicalsessen.de/html/body_rebecca_im_zdf.html
Alla fine dell'intervento, però, una bella sorpresa: la conduttrice Carmen Leben ha consegnato a Michael Kunze e Silvester Levay, e a Uwe Kroeger in rappresentanza dell'intero cast, il disco d'oro per il cd di "Rebecca". Una conferma in più dell'enorme successo di questo lavoro che sarà in scena al Raimund Theater di Vienna ancora fino al 30 giugno. Probabilmente verrà ripreso in autunno, ma non è ancora stata presa una decisione in merito.